Verticale di Tignanello. Il racconto...

Sei annate di “Tignanello” per una memorabile serata organizzata da Ais Varese con la collaborazione della cantina del sommelier Leonardo Valbuzzi titolare, con la moglie Maria, del Ristorante “Crotto Valtellina”.

Valerio Bergamini

Prodotto dalla Famiglia Antinori a partire dall’annata 1971 allorché prese la decisione, coraggiosa per quegli anni, di uscire dal disciplinare del Chianti Classico per aggiungere vitigni internazionali, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, al classico Sangiovese.

La prima annata da uve della tenuta “Tignanello” era appunto un Chianti Classico Tenuta Tignanello 1970: dal 1971 in poi questo vino intraprese una propria strada che è stata poi seguita da molti altri produttori sino ad arrivare al fenomeno dei “Supertoscani”

Il sangiovese è presente per l’80%, mentre il Cabernet Sauvignon con il 15% ed il restante 5% è Cabernet Franc: questo sino al 2000, anno di una nuova scelta, con l’impianto di nuove barbatelle di Sangiovese, scegliendo un clone dai tannini meno aggressivi e di conseguenza la percentuale di questo vitigno è stata elevata all’85% a discapito del Cabernet Sauvignon. In più la decisione di prolungare la permanenza del vino in barrique per 18 mesi, rispetto ai 12 precedenti. Oggi la nuova svolta è di affinare il vino una parte in barrique ed una parte in botti grandi, più adatte alla maturazione del Sangiovese.

La verticale ha preso in considerazione sei annate: 1993, 1994, 1996, 1997, 1999 e 2001.



1993 - Prima annata seguita per intero dall’enologo Renzo Cotarella che già collaborava con Giacomo Tachis dal 1990. Annata sicuramente ottima con tannini ancora ruvidi, perché non era stata raggiunta la maturità fenolica. Il colore del vino pur presentando delle sfumature granato è ancora un bel rubino vivo ed al naso si percepisce una nota di terra e di selvatico tipiche del sangiovese. In bocca è equilibrato con una buona contrapposizione di tannini e freschezza.



1994 - Annata sicuramente favorevole per questo vino con colori ancora vivi e una lieve nota granato, al naso si percepisce frutta rossa e sensazioni balsamiche. In bocca è sicuramente meno aggressivo dell’annata precedente ma sicuramente piacevole da bere.



1996 - Sulla carta annata meno prestigiosa, ma dai colori vivi e profumi non inferiori alle precedenti. Al gusto si rivela sicuramente più evoluto rispetto ai precedenti con tannini piacevoli e già morbidi supportati da una giusta freschezza.



1997 - Annata definita storica e migliore del suo secolo e questo vino poteva essere migliore se si interpretavano le sue potenzialità con le attuali conoscenze tecniche, quindi a dodici anni di distanza risulta ancora più grande. Il clima di questa annata ha favorito sicuramente il prodotto perché le escursioni termiche del settembre hanno dato struttura.

Alla vista si presenta ancora rubino ed al naso rivela subito la sua giovinezza e longevità evolutiva. Al palato ha ancora tannini aggressivi ma che non lasciano un retrogusto amaro, è un vino ancora in evoluzione e di grande piacevolezza.



1999 - Anche questa è stata un’ottima annata con un settembre mite e fresco che ha portato le uve ad una maturazione graduale. Colore rubino pieno e sentori minerali e di spezie e tabacco al naso. Al gusto i tannini non sono aggressivi e si nota una leggera prevalenza di acidità, nel complesso ottimo vino.



2001 - Anche questa è stata un’annata ottima grazie ad una bassa resa naturale dei vigneti con acini più piccoli del solito; questa annata segna inoltre il passaggio alla scelta aziendale di produrre un vino longevo ma da bere subito senza dover aspettare troppi anni. Difatti questa nuova via si percepisce subito al naso con profumi più eleganti e meno aggressivi, sensazione confermata anche in bocca con un vino già piacevole con la presenza di tannini morbidi.



A cena, assaporando i vini con il cibo, è stata confermata la politica della Famiglia Antinori di produrre vini di qualità, ma soprattutto da bere, ossia gradevoli anche col cibo e che non stanchino al gusto.

A fine serata, un goccio di grappa di Tignanello, per una degna conclusione di un evento di grande qualità.

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