Vini rossi alla cieca: alla scoperta di nicchie nascoste
Guidati da Marco Agnelli, sommelier e degustatore della Delegazione di Pavia, dodici appassionati hanno colto l’occasione di perfezionare le proprie capacità nella degustazione di alcuni vini rossi lombardi.
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Per il ciclo di incontri di “Allenamento” organizzati da AIS Pavia, la serata di venerdì 21 gennaio ha avuto come protagonisti di una degustazione, rigorosamente alla cieca, sei vini rossi della nostra regione.
A guidare il gruppo Marco Agnelli, che ha introdotto la serata parlando delle caratteristiche generali della Lombardia vitivinicola e raccontando le sue enormi e trasversali potenzialità che, dalle Alpi agli Appennini, la rendono un’area di assoluta, variegata eccellenza.
I vini della serata provengono da tre zone: Oltrepò Pavese, Lago di Garda e San Colombano al Lambro.
Si parte, nel viaggio, dall’Oltrepò Pavese, territorio a sud del fiume Po e, come da brillante immagine dell’indimenticato Gianni Brera, dalla caratteristica ed evocativa forma di “grappolo”.
Terza regione al mondo dopo Champagne e Borgogna per ettari vitati a pinot nero, l’Oltrepò ha assistito, a metà Ottocento, all’introduzione dalla Francia di questo nobile vitigno ad opera del conte Giorgi di Vistarino. Nel corso di un secolo e mezzo, l’Oltrepò ha saputo diventare territorio d’elezione, non solo del pinot nero in versione spumante, ma anche vinificata in rosso e con un suo specifico ruolo anche all’interno del disciplinare.
Oltre a questo aristocratico vitigno, il territorio è stato in grado di mantenere nel tempo e valorizzare alcune varietà d’uva a bacca rossa autoctone, come croatina, barbera, uva rara, ughetta, nelle varie denominazioni, tra cui, oltre alla generica DOC Oltrepò Pavese, si trovano le varie DOC Buttafuoco, Bonarda e Sangue di Giuda.
Ci si sposta quindi nel territorio del Lago di Garda, in particolare nelle sue parti occidentale e meridionale, ovvero quelle amministrativamente legate alla Lombardia. Qui troviamo eccellenti varietà all’interno di più denominazioni; dalla più generica DOC Garda alla DOC Riviera del Garda Classico, alla DOC Lugana, denominazione interregionale condivisa con il Veneto, alla DOC Valtènesi, nota per suoi pregevoli rosati.
San Colombano al Lambro è il terzo territorio del viaggio condotto da Marco e ci riporta non lontano da Pavia, da cui dista una trentina di chilometri. Comune amministrativamente rimasto nella provincia di Milano in seguito al referendum locale del 1992, San Colombano al Lambro consente a Milano di potersi fregiare di una denominazione all’interno del suo territorio.
L’area vitivinicola ha una superficie esigua – non più di 250 ettari vitati – e la denominazione abbraccia anche alcuni comuni delle confinanti province di Lodi e Pavia. Sulle dolci colline che non superano i 120 metri di altitudine, le varietà a bacca rossa coltivate sono croatina, barbera, uva rara, pinot nero e alcune internazionali.
La degustazione
Riviera del Garda Classico Rosso DOC Botenacha 2018 – Cantina Bottenago
Vitigni: gropello, marzemino, barbera, sangiovese, rebo – vendemmia manuale, pigiadiraspatura, acciaio e legno - alc. 14% vol.
Rubino lucente, di buona trasparenza e di media consistenza. Naso di fiori blu appassiti (viola in particolare) e piccoli frutti rossi; si rivelano una nota verde di erba selvatica e una leggera speziatura dolce. Al gusto si presenta morbido, con un’acidità mordace e un tannino abbastanza delicato; è equilibrato e di discreta persistenza. Di grande e piacevole bevibilità.
Si discute sulle diverse possibilità di affinamento, tra acciaio e legno. Si avanzano ipotesi sui vitigni e sulla provenienza: si tende ad escludere il pinot nero, mentre, per l’acidità spiccata in particolare, si fanno considerazioni sul vitigno barbera e si pensa ad un blend. Come possibile abbinamento con il cibo, si propone un roast beef all’inglese.
Pinot nero dell’Oltrepò Pavese DOC – Brugherio 2018 – Marchese Adorno
Vitigni: pinot nero – vendemmia manuale, criomacerazione del mosto a 4°C per 5 giorni, fermentazione a temperatura controllata (26-28°C) per 10 giorni in vasche d’acciaio, 2/3 del vino affinano 8 mesi in barrique, 6 mesi di affinamento in bottiglia - alc. 13.5% vol.
Dal colore rubino che vira verso tonalità granate, non particolarmente carico. All’olfatto piccoli frutti rossi croccanti, note balsamiche, di resina e speziature evidenti, chiude con note eteree. In bocca aromi che richiamano i frutti rossi percepiti al naso, freschezza moderata, tannino ben presente; di buona persistenza, chiusura lievemente ammandorlata, che rimanda alla radice amara, al rabarbaro e alla liquirizia.
Si discute sul tannino e si avanzano ipotesi sulle possibilità che si tratti di singolo vitigno o di assemblaggio.
Vino Rosso Merlot 2017 – Azienda Agricola Pilandro
Vitigni: merlot – vendemmia manuale, diraspatura e successiva macerazione sulle bucce per 7-8 giorni in acciaio; dopo la fermentazione alcolica, svinatura e pressatura delle vinacce con separazione del vino in pressa - alc. 14% vol.
Di colore rubino intenso, pieno, fitto, quasi impenetrabile. Si svela al naso con sentori di prugne e di frutta rossa e nera in confettura, si apre poi a note vegetali e a una discreta balsamicità. In bocca apre con una presente nota pseudocalorica; la morbidezza glicerica è tratto distintivo e dominante su un tannino comunque ben presente. Di piacevole beva.
I partecipanti riflettono in particolare sull’evenienza di un blend e sul possibile andamento climatico stagionale come eventuale causa di alcune caratteristiche organolettiche.
Provincia di Pavia – Croatina IGT – Oltremodo Metodo Ancestrale 2018 – Azienda Agricola Giorgi Luigi - Ca’ Tessitori
Vitigni: croatina 85%, uva rara e vespolina 15% - vinificazione con macerazione sulle vinacce per circa 10 giorni senza controllo di temperatura, fermentazione alcolica con soli lieviti indigeni, nessuna chiarifica o filtrazione, solfiti aggiunti nella primavera successiva alla vendemmia con rifermentazione e presa di spuma in bottiglia, affinamento in vetro per almeno 12 mesi - alc. 13% vol.
Vinoso, con note di fiore rosso appassito e di frutto rosso, di mela matura, sentori eterei e di fiori di campo, poi vegetali, erbe officinali, melissa, a chiudere un profilo organolettico di una certa piacevole complessità. Al gusto svela un ricordo di leggero pétillant. Rustico. Mostra di aver raggiunto la sua fase di maturità.
Vino biologico? Naturale? Frutto di una tecnica alternativa o vino convenzionale?
Provincia di Pavia Rosso IGT - Orione 2013 – Cascina Gnocco
Vitigni: mornasca – vinificazione in rosso con fermentini orizzontali termocondizionati – affinamento di 12 mesi in tonneaux e 12 mesi in bottiglia - alc. 13.5% vol.
Rubino fitto. Ricco al naso, dal piccolo frutto rosso elegante, dal morbido floreale di rosa canina, rivela un’evidente nota di sedano e si dipana su note eteree di smalto, su note terrose di funghi, chiudendo con un erbaceo sottile ed un piacevole ricordo di incenso. Freschezza e tannino dominano un quadro gusto-olfattivo piacevolmente tagliente. Persistenza discreta.
Si discorre sulle possibilità di evoluzione nel tempo. Si avanzano ipotesi sulla possibilità di singolo vitigno o di assemblaggio.
San Colombano Rosso Riserva DOC – Vigna La Merla 2015 – Azienda Agricola Antonio Panigada - Banino
Vitigni: croatina 40%, barbera 40%, merlot 10%, uva rara 5%, cabernet franc 5% – vendemmia manuale, macerazione a 30°C per 15-30 giorni, frequenti rimontaggi giornalieri, malolattica spontanea, nessuna chiarifica né filtrazione, affinamento di 24 mesi in botti di rovere francese da 4, 3.5 e 2.25 hl seguiti da 24 mesi in bottiglia - alc. 14% vol.
Rubino vivido, acceso, fitto, quasi impenetrabile. Frutto rosso evoluto, in confettura, amarena sotto spirito, note di cocco caldo in pasticceria, profumi balsamici che rimandano alla menta, delicati sentori di vaniglia, sottobosco ed olive in salamoia compongono un quadro olfattivo di pregevole complessità.
Morbidezze in evidenza con una nota alcolica importante ma ben integrata in un profilo gusto-olfattivo bilanciato da freschezza, tannino e sapidità. Di notevole persistenza. Dalla beva piena ed appagante.
Si discute sui possibili abbinamenti con il cibo e ci si orienta su carni brasate, stufate, su preparazioni di selvaggina dotate di una certa complessità aromatica.