Vinovagando nella terra della rosa camuna

La Lombardia è riconosciuta in Italia e nel mondo come terra di vini straordinari: Oltrepò Pavese, Franciacorta e Valtellina rappresentano i tre areali più famosi, ma tutta la regione è ricca di terroir e tipologie che possono comporre una carta dei vini completa.

Paola Lapertosa

Come diceva Mario Soldati: «il vino è la poesia della terra». E in questa nostra regione le zone vitivinicole vanno a comporre un panorama unico e complesso che tocca tutte le possibili tipologie produttive: dalla freschezza degli spumanti della Franciacorta alla mineralità dei vini del Garda, dall’equilibrio di quelli che si producono sul lago d’Iseo alla ricchezza di quelli dell’Oltrepò Pavese fino all’eleganza dei rossi nati dai terrazzamenti della Valtellina. Un ampio ventaglio di microclimi e terreni particolarmente vocati alla produzione di vini.

Insieme a Bruno Ferrari, emiliano di nascita e lombardo di adozione, abbiamo attraversato le quattro aree principali della Lombardia per scoprire i diversi macrofattori che hanno contribuito alla produzione di vini di grandissima qualità. Fin da subito - racconta Ferrari - i produttori hanno indirizzato la scelta verso vitigni tradizionali come barbera, groppello, nebbiolo e moscato di Scanzo, selezionando addirittura i cloni che meglio si adattavano alle diverse zone di produzione. In Valtellina si è adattato perfettamente il clone di nebbiolo chiamato chiavennasca, intorno al lago di Garda il trebbiano di Lugana, vitigno identico al verdicchio e al trebbiano di Soave.


Il relatoreNella nostra regione si possono distinguere le tre fasce di pianura, collina e montagna, che possono godere di riserve idriche davvero ampie e terreni estremamente eterogenei grazie ai quali si esprimono caratteri peculiari e vitigni diversi: dalla sabbia al calcare, dall’argilla alla marna, dalle terre rosse ai terreni vulcanici.

La Franciacorta

I terreni di origine glaciale, costituiti da sabbie e argille ricche di minerali, godono di un microclima del tutto favorevole alla produzione di uve da spumante, grazie anche alla presenza del bacino lacustre che mitiga le temperature e all’aria fresca proveniente dalla Valcamonica che regola l’escursione termica. Fino alla fine degli anni ‘60 nella zona si producevano vini fermi e piuttosto “magri”. Nel 1972 Franco Ziliani produce le prime bottiglie di Pinot di Franciacorta e in pochi anni il Metodo Classico franciacortino diventa famoso e apprezzato in tutto il mondo enologico, godendo oggi di un crescente prestigio nazionale e internazionale. La denominazione Franciacorta DOCG identifica uno spumante dai rimandi francesi realizzato con chardonnay che dona finezza ed eleganza, pinot bianco che regala una leggera nota aromatica e pinot nero che garantisce struttura e corpo.

Franciacorta DOCG Brut Vintage Collection 2013 - Ca’ del Bosco

«Ci sono luoghi che hanno un effetto magico su chi li abita, perché esprimono l’essenza e il valore di una passione. Uno di questi luoghi è la cantina di Ca’ del Bosco», un’azienda che da sempre ricerca l’eccellenza e che anno dopo anno regala vini in grado di esprimere il carattere del territorio e le peculiarità che celebrano ogni annata.

55% chardonnay, 30% pinot nero e 15% pinot bianco provenienti da 28 vigne diverse compongono regalano uno spumante strutturato, pieno, intenso. Il colore paglierino con riflessi dorati si combina con i profumi intensi di frutta esotica e agrumi, con le note minerali e tostate e con i sentori di nocciola e vaniglia. Un ventaglio olfattivo ampio ed evoluto accompagna un sorso seducente, fragrante e particolarmente persistente. Inconfondibile.

Il Garda

Nei primi anni del Novecento don Giuseppe Lenotti scrive: «l'antica selva Lugana, attualmente, è una fertile pianura coltivata quasi tutta a vite e che produce un vino bianco di ottima qualità e di gran pregio». Già dal tempo dei Romani questa zona era conosciutissima. Produce uve dalle caratteristiche uniche da cui si ottengono vini eleganti e minerali grazie a un terreno di remota origine morenica composto da una variegata combinazione di argilla stratificata, calcarea e ricca di minerali. La DOC Lugana prevede diverse tipologie che confermano la grande versatilità del trebbiano di Lugana.

Lugana DOC Limne 2017 - Tenuta Roveglia

L’industriale svizzero Federico Zweifel, innamorato di questa terra, ha creato la più estesa superficie vitata del Lugana nei pressi della riva meridionale del Lago di Garda. Intorno alle mura di un'antica casa rustica lombarda ha messo a dimora anche vitigni internazionali dando però grande risalto all’autoctono trebbiano di Lugana, per cui gode di un'ottima reputazione.

Da trebbiano di Lugana in purezza nasce un vino di carattere, fine e persistente: il colore è brillante, il profumo delicato, complesso, raffinato, spaziando dai fiori bianchi come la camomilla ai frutti come mela, pera e pesca, fino alle erbe aromatiche come maggiorana e timo e alle spezie come il cumino e il pepe bianco. In bocca è minerale, elegante, morbido e sapido. Si ritrovano gli agrumi e le erbe aromatiche e leggere sensazioni di pietra focaia, nocciola e mandorla. Raffinato.

L’Oltrepò Pavese

Patria indiscussa della viticoltura lombarda con oltre 13.500 ettari di vigneti lungo l’asse del 45° parallelo in cui pinot nero, riesling e croatina contribuiscono significativamente alla produzione del 55% del vino regionale. Questo lembo di terra collinare è perfetto per la coltivazione di vitigni diversi, grazie a una importante varietà di terreni: barbera e bonarda, localmente detta croatina, sui terreni marnosi nella zona più orientale, nei comuni di San Damiano al Colle e Rovescala. In alta Valle Versa e in alta Valle Scuropasso si adattano bene le varietà a bacca bianca, e infine nelle zone di alta valle con Canevino, Volpara e Golferenzo e in parte Santa Maria della Versa sono coltivati su terreni calcarei i vitigni per le basi spumante come pinot nero, chardonnay e riesling italico. Nella fascia appenninica che dal Piemonte si spinge verso l’Emilia-Romagna, il vino della tradizione è la Bonarda DOC, nelle versioni fermo e frizzante, con una produzione che sfiora le 20 milioni di bottiglie.

Bonarda dell'Oltrepò Pavese DOC 2016 - Fratelli Agnes

I fratelli Agnes si definiscono “produttori di un’inconfondibile Bonarda”. Grazie alla straordinaria varietà dei terreni di proprietà, che passano in pochi metri da argillosi a calcareo-tufacei, possono declinare la croatina in tantissimi modi, ottenendo vini dai caratteri profondamente differenti, degni della loro storia millenaria.

Con il suo colore rosso rubino e il bel ventaglio olfattivo è un vino morbido, rotondo, equilibrato e vigoroso. Al naso è leggermente vinoso, con sentori fragranti e fruttati di ribes, ciliegia mora e lampone. In un secondo momento arrivano le note “evolute” minerali e quasi balsamiche. In bocca è fresco e piacevole, da bere tutto l’anno. Universale.


I viniLa Valtellina

I 2500 km quadrati di terrazzamenti rendono la Valtellina un luogo magico che riesce a esprimere alcuni dei vini più vibranti della Lombardia e di tutta la Penisola. Il legame indissolubile tra il nebbiolo, localmente chiamato chiavennasca, la viticoltura di montagna e i vini di Valtellina si esprime con il concetto di “Nebbiolo delle Alpi” che sottolinea quanto questa terra aspra e circondata dalle vette montuose sia un terroir unico al mondo. Il versante retico è ricchissimo di biodiversità e variabilità dal punto di vista geologico, morfologico e ambientale, e gode di un microclima eccezionale grazie all’esposizione a sud, alla Breva proveniente dal lago di Como e alla protezione dai freddi venti nordici da parte delle Alpi Retiche e da quelli provenienti da sud da parte delle Orobie.

Rosso di Valtellina DOC Téi 2017 - Sandro Fay

L’impegno della cantina con sede nella “Valgel”, forma dialettale per indicare i piccoli torrenti che caratterizzano la zona, «è volto alla valorizzazione dei singoli vigneti che, in base alle peculiarità pedologiche e altimetriche, danno origine a vini differenti e di spiccata personalità».

Vino dalla grande personalità e dall’estrema leggerezza, dal colore rosso granato vivace abbastanza trasparente, con un profilo olfattivo particolare, improntato alla delicatezza: le note fruttate di prugne, ciliegie rosse, susine e frutta secca, unite a quelle di rosa e fiori leggeri rendono il vino equilibrato e morbido, con una buona vena acida, tannini leggeri e buona persistenza. Di carattere.

Valtellina Superiore Grumello DOCG San Martino 2011 - Gianatti Giorgio

«In Valtellina, lungo la strada panoramica dei castelli, poco sopra Sondrio, si incontra il paesino di Montagna in Valtellina; adiacente a quest'ultimo, su una rupe circondata da terrazzamenti a vite, sorge, poi, il Castello dei De Piro, noto anche con il nome di Grumello», in cui sorge l’azienda familiare Gianatti. Qui si pratica una viticoltura a basso impatto ambientale che garantisce una grandiosa tipicità nei vini “dell’uomo del Grumello”.

Il colore di questo nebbiolo è rubino, il profumo è ampio e intenso e si esprime con note di fiori appassiti come viola e fiori di garofano, i frutti come marasca e prugna, le scorze d'arancia e sentori mentolati, di cuoio, di legno di cedro e minerali sul finale. In bocca è elegante, pieno, morbido, armonico e persistente. Vivace.

Sforzato di Valtellina DOCG Canua 2010 - Conti Sertoli Salis

L’azienda, che vanta un legame con il vino di oltre 400 anni, ha concretizzato il recupero di antichi vitigni autoctoni valorizzando metodi di vinificazione particolari per creare vini di qualità, eleganti e fini.

Canua è il vino di punta dell'azienda e uno degli sforzati di riferimento per il territorio: dopo un lungo appassimento delle uve di nebbiolo sulle ”mantavole” in solaio che si protrae fino a gennaio/marzo, il vino si presenta con un colore rosso rubino intenso con riflessi granati, un profumo estremamente fine che evidenzia sentori di marasca, prugna secca, fico, spezie e liquirizia, ma anche fiori appassiti, pepe nero, chiodi di garofano e note leggermente eteree per l'elevata alcolicità. In bocca avvolge e affascina, è morbido ed elegante. Rinomato.