Wine Top, Ferrari
Racconti dalle delegazioni
11 luglio 2025

Roberto Anesi, Miglior Sommelier d’Italia nel 2017, giunge da Canazei nella sede di AIS Monza e Brianza per guidarci alla scoperta del Perlé e del Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, simboli d’eccellenza della casa Ferrari e dell’intera DOC Trento.
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Quando la montagna incontra la finezza dello chardonnay e il tempo si fa alleato della materia, nasce qualcosa che va oltre il semplice spumante.
Per comprenderlo davvero, AIS Monza e Brianza si è affidata, per una sera, a Roberto Anesi, profondo conoscitore del territorio trentino, che — dopo una breve introduzione al contesto pedoclimatico e al rigoroso disciplinare del Trento DOC — ci ha idealmente presi per mano, conducendoci nel mondo di Ferrari e della famiglia Lunelli, portabandiera della denominazione nel mondo intero.
A guidarci nel percorso sono stati due vini emblematici ed evocativi, entrambi chardonnay in purezza, entrambi vinificati esclusivamente in acciaio e accomunati da lunghissimi affinamenti sui lieviti. Un cammino scandito dal carattere delle singole annate, che si è snodato in sei tappe: dalla precisione moderna del Perlé 2018 fino alla compiutezza evocativa del Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2007.
La degustazione
Trento DOC Brut Riserva “Perlé” 2018
L’annata 2018 è stata molto produttiva. Dopo un inizio freddo, il caldo e le piogge di maggio hanno accelerato lo sviluppo vegetativo, seguito da un giugno favorevole. Le piogge estive hanno anticipato la vendemmia nelle zone basse (dal 17 agosto), con uve più zuccherine della media. Nei vigneti più alti, grazie a maggiori escursioni termiche e disponibilità idrica, la raccolta è stata eccellente per acidità e quantità.
100% chardonnay vinificato in acciaio, circa 60 mesi sui lieviti, sboccatura 2024.
Calice d’oro, con riflessi vivaci e luminosi. Impatto olfattivo di pesca matura, ananas, mela renetta, tarassaco e fiori di campo profumati, poi pan brioche grigliato, cumino e tiglio, il tutto completato da un delicato accenno fumé. Al palato è cremoso e avvolgente e, al contempo, dinamico nel suo svolgersi, con un bel ritmo tra sapidità e acidità. Chiude su aromi resinoso balsamici, tipici del Perlé.
Per Roberto Anesi questo calice ha tutto: eleganza, classe, forza, grande proporzione all’assaggio, linearità a centro bocca e salinità in chiusura. Un vino perfetto per la carne alla griglia.
Trento DOC Brut “Perlé” 2013
Dopo una primavera nella norma, il 2013 è stato caratterizzato da un periodo di piogge eccezionali che ha messo alla prova i viticoltori. L’estate ha poi portato stabilità e ottimismo. Germogliamento e fioritura, seppur in ritardo, sono stati regolari. La lenta maturazione di agosto ha condotto a una vendemmia medio-tardiva, con produzione in aumento, uve sane e di ottima qualità.
100% chardonnay vinificato in acciaio, circa 60 mesi sui lieviti, sboccatura 2019.
Veste dorata, luminosa, resa ancor più intensa da un perlage davvero finissimo. Al naso, il primo impatto è balsamico e affumicato. Poi emergono sentori di miele di eucalipto, scorza d’agrume, pompelmo giallo e ananas stramaturo, pesca, frolla burrosa, croccante, crosta di polenta, cedro candito e intriganti rimandi al whisky single malt. Insomma, un quadro davvero variopinto. L’assaggio è maturo, «meno spumoso ma più saggio» della 2018, con minore avvolgenza cremosa che, però, ne esalta un sapore ricco e deciso. Quel che colpisce, di questa 2013, è che «c’è tanto mare in questo calice», con evidenti note iodate a completare l’affresco aromatico.
Trento DOC Brut “Perlé” 2011
Nel 2011, l’inverno mite e piovoso ha anticipato il germogliamento di circa due settimane. La primavera è stata soleggiata, mentre luglio è stato fresco e piovoso. La vendemmia si è svolta dal 16 agosto al 12 settembre, con rese scarse ma uve sanissime e ben bilanciate, ideali per basi spumante di eccellente qualità.
100% chardonnay vinificato in acciaio, circa 70 mesi sui lieviti, sboccatura 2018.
La resa cromatica dei primi tre calici è un crescendo che, in questo 2011, raggiunge il suo apice. Il naso, invece, mostra una minore evoluzione rispetto all’annata 2013, aprendosi su sentori di nocciolina tostata, sale rosa dell’Himalaya, cedro, fiori gialli, croccante al caramello, miele di tarassaco, cera d’api e panettone con crema vanigliata. È un’intelaiatura olfattiva fitta, un intrico odoroso davvero propositivo. Assaggiandolo, questo 2013 ha grande energia e grande freschezza, accostate ed esaltate da una salinità decisa, tanto da lasciare «le labbra salate come avessimo mangiato del popcorn salato». La persistenza è lunga, su aromi di mandarino e di brioche fresca.
Roberto Anesi trova che, proprio per la sua accentuata saporosità, sia un po’ più complicato da abbinare, ma che possa ben sposarsi con risotti di grassezza accentuata o su gratinati.
Trento DOC Extra Brut Riserva “Giulio Ferrari Riserva del Fondatore” 2015
L’annata 2015 è stata calda e asciutta, con primavera equilibrata e fioritura regolare. L’estate, molto calda e poco piovosa, ha garantito uve sane, ma ha richiesto irrigazioni nei vigneti di bassa collina. La vendemmia, concentrata in un breve periodo, ha premiato in particolare i vigneti di media e alta collina per qualità delle uve.
100% chardonnay ottenuto da uve raccolte a metà settembre e provenienti da vigneti della famiglia Lunelli posti alle pendici dei monti che incorniciano Trento, fino a 600 m s.l.m., esposti a sud-ovest. Vinificato in acciaio, 100 mesi sui lieviti, sboccatura 2024.
Oro intenso, lucente e luminoso, dalla bollicina finissima e decisamente persistente. Il naso si apre su note fiorite e fruttate, di fiore bianco e buccia d’agrume, alle quali si aggiungono sentori di coriandolo, zenzero candito, frutta secca, miele, propoli, crema di limone e crema di mandorla. Un naso ricco, elegante, che tuttavia non tradisce gli oltre otto anni di sosta sui lieviti. L’assaggio è ciò che maggiormente segna una netta linea di demarcazione tra questa Riserva del Fondatore e i precedenti Perlé, rispetto ai quali si mostra più denso e compatto, di grande ricchezza tattile e con un perlage che rende la beva una stesa di spilli. È fresco, smaccatamente giovane; sul finale, è spiazzante come la salinità emerga e si fonda perfettamente con aromi di burro di Isigny.
Trento DOC Extra Brut Riserva “Giulio Ferrari Riserva del Fondatore” 2008
Il 2008 è stato un anno più piovoso e fresco della media, con forti precipitazioni in primavera e inizio estate che hanno complicato la gestione fitosanitaria. Tuttavia, il tempo stabile di agosto ha favorito una buona maturazione e un profilo aromatico interessante delle uve.
100% chardonnay vinificato in acciaio, circa 120 mesi sui lieviti, sboccatura 2019.
Quadro olfattivo colorati con mille sfumature: agrumi, pesca, albicocca, burro salato, salamoia, cera d’api, crema alla vaniglia, pistacchio, accenni fumé. Un naso ancora incredibilmente giovane, a cui fa seguito un assaggio fresco e con una bollicina incisiva, spesso, materico, si direbbe quasi compresso e in divenire. Sicuramente, per Roberto Anesi, «è un vino che, ancora oggi, non si esprime al massimo delle sue potenzialità» e che sarebbe meglio attendere ancora per quattro o cinque anni. Chiude su aromi di erbe officinali, zenzero e strudel.
Trento DOC Extra Brut Riserva “Giulio Ferrari Riserva del Fondatore” 2007
Nel 2007, un inverno mite e secco ha anticipato il germogliamento di circa 15 giorni, portando a una vendemmia precoce. L’equilibrio vegeto-produttivo e i grappoli spargoli hanno favorito la sanità delle uve. Il clima fresco e variabile di agosto ha preservato una buona acidità e favorito un’evoluzione aromatica molto interessante.
100% chardonnay vinificato in acciaio, oltre 130 mesi sui lieviti, sboccatura 2019.
Mise dalla nuance oro antico. Pietra focaia, panforte, guscio d’ostrica, un mix minerale, affumicato e balsamico che ben si contrappone alla dolcezza di frutto e ai fiori della 2008. Seguono sentori torrefatti, di grani e cereali e di marmellata di agrumi. Per Roberto Anesi è un naso che ricorda un Meursault o uno Chablis maturo. In bocca è attesa e maturità, compiutezza e prontezza, un insieme di dicotomie che nella contrapposizione si fondono e si uniscono. La quintessenza della grande riserva di casa Ferrari.
Conclusa la serata, siamo convinti di come il tempo, il territorio e la mano dell’uomo possano fondersi per dare voce a vini capaci di raccontare molto più di una semplice annata. Con rigore e passione, Roberto Anesi ci ha guidati in un viaggio che, pur ancorato al calice, ha saputo toccare le corde più profonde della sensibilità degustativa.