Aggiornamento sulle denominazioni regionali “minori”

Appuntamento a Milano per l’ultimo allenamento dedicato alle denominazioni lombarde più piccole in vista delle degustazioni per le guide Vitae e ViniPlus di Lombardia.

Federico Cottone

Ospiti della delegazione di Milano, domenica 11 maggio i Degustatori di AIS Lombardia hanno potuto ripercorrere e approfondire alcune delle denominazioni e dei vitigni della propria regione che meno spesso capita di approfondire con specifici focus. È fondamentale, infatti, avendo la responsabilità di valutare tutti i vini di Lombardia in occasione delle sessioni di degustazione per le guide Vitae e ViniPlus, la conoscenza capillare di tutta le aree vitivinicole della regione.

Un’importante premessa

Oltre 22.000 ettari vitati e più di 80 vitigni autorizzati, insieme a una notevole varietà di terroir, sono oggettivi dati di fatto a supporto della qualità e della biodiversità che rendono unica la Lombardia del vino, facendola emergere ormai da tempo come una delle realtà vitivinicole di maggior rilievo nel panorama nazionale. Gli spumanti della Franciacorta, i rossi della Valtellina e i pinot nero dell’Oltrepò Pavese sono prodotti di assoluta eccellenza e fonte di ispirazione frequente per giornate tematiche e degustazioni di confronto; sono, al tempo stesso, presenti nella nostra regione denominazioni che, per via delle quantità prodotte e delle scelte dei vari consorzi, godono di una visibilità e diffusione differente rispetto alle altre. Ma sono proprio queste perle meravigliose presenti nostra regione a rendere la Lombardia ciò che è, uno scrigno di storie, tradizioni ed eccellenza.

Introduzione alla giornata

Il focus sulle denominazioni più piccole e meno diffuse ha consentito ai Degustatori presenti, non solo di esercitarsi nella valutazione e nell’adeguato riconoscimento della qualità di questi vini, ma anche di riflettere ulteriormente sulle motivazioni che attribuiscono ad ogni calice la giusta fascia di punteggio. Inoltre, la degustazione ha consentito di esercitarsi ulteriormente con la nuova app dedicata, presentata lo scorso aprile (vedi qui). «Oggi l’obiettivo principale è quello di allenarci per prepararci al meglio a raccontare il vino», ha sottolineato in apertura il Presidente AIS Lombardia  Hosam Eldin Abou Eleyoun, poiché le degustazioni per le Guide sono fondamentali per valorizzare il lavoro di tanti produttori «che proprio negli ultimi periodi hanno dovuto affrontare numerose difficoltà, anche legate al clima».

Le batterie in degustazione

La giornata ha previsto la degustazione di 22 vini, a copertura dell’arco produttivo lombardo nella misura più ampia possibile, suddivisi in 6 batterie. 

Luigi Bortolotti ha sottolineato l’importanza della presenza di degustatori di grande esperienza, “campioni” della nostra regione, come Artur Vaso e Nicola Bonera, dotati di grande capacità comunicativa e di grande stimolo e crescita per tutto il gruppo dei Degustatori. Le sei batterie sono state servite per dare un focus su alcune denominazioni, ma non solo; grande attenzione è stata posta nella scelta dei vini per poter avere importanti riferimenti sull’assegnazione e il riconoscimento delle qualità nelle diverse fasi della degustazione. «Ognuno deve essere in grado di degustare con il proprio palato, ognuno deve stimolare e arricchire la propria sensibilità» ha ribadito il responsabile dei Degustatori, dando il via al servizio.
Le batterie hanno previsto, nell’ordine: riesling italico dell’Oltrepò Pavese e riesling renano dell’Oltrepò Pavese, Valtènesi Riviera del Garda Classico DOC, Lambrusco Mantovano, Bonarda vivace dell’Oltrepò Pavese e Bonarda ferma dell’Oltrepò Pavese, rossi fermi da uva groppello e, infine, un confronto tra Valcalepio passito e Moscato di Scanzo.

Prima Batteria

«Nei calici abbiamo due tipologie di vitigno differenti –  esordisce Artur Vaso –. Entrambi i riesling però non hanno in realtà alcuna radice comune a tal punto da giustificare la stessa desinenza iniziale». Riscontriamo una differenza di valore qualitativo tra i primi due vini (da riesling italico) e ugualmente tra i secondi due della batteria (da riesling renano).
La differenza è evidente all’impatto olfattivo: il riesling italico non ha alcun punto di contatto con quello renano. La gamma aromatica cambia nei campioni: i primi due sono più esili e sottili, il naso apre di più sulla frutta a polpa gialla e bianca, mentre nel caso del riesling renano la nota agrumata  emerge sempre con forza. Anche al palato vi sono differenze, in particolare per quanto riguarda la struttura.
Nel primo campione si intuisce una maturità più avanzata rispetto al secondo, un approccio iniziale al naso più timido e persistenza relativamente contenuta. La gamma aromatica risulta in secondo piano rispetto ad una nota vegetale legata a sensazioni più dolci.

Il secondo campione presenta una bella bevibilità, è gustoso e ha un avvertibile e leggero residuo zuccherino. Il terzo campione si esprime su sentori agrumati, molto differente dai precedenti; più fresco e immediato, note di lime e scorza di limone, erbe aromatiche verdi, verticalità in bocca. Maggiore persistenza e struttura.

Il quarto campione ha un impatto subito varietale e di gradevole riconoscibilità. Il naso, giocato su note floreali e agrumate, racconta la tipicità della varietà. In bocca ha una distinta qualità, acidità verticale e chiusura leggermente sapida.

Con questa prima batteria si definisce e struttura il metodo di lavoro della giornata: dopo il servizio dei vini e la degustazione personale dei partecipanti i vini sono stati commentati e descritti dai nostri “campioni”. A seguire, grazie alla raccolta dati in diretta per mezzo della nuova applicazione, per ciascun vino della batteria vengono enunciate la media delle votazioni di tutti i degustatori, nonché i valori minimi e massimi.
Dati preziosi per potersi confrontare, ed eventualmente tarare, rispetto le votazioni personali e poter comprendere al meglio i campioni con cui si ha avuto un’eventuale disaccordo o netto gap rispetto al gruppo.

I vini della prima batteria

  • Riesling italico “Pienosole” Provincia di Pavia IGT 2019 – Scuropasso
  • Riesling italico “Filagn Long” Provincia di Pavia IGT 2022 – Cà del Gè
  • Riesling renano “Campo Dottore” Oltrepò Pavese DOC 2023 – Mon Carul Azienda Agricola Calatroni
  • Riesling renano superiore “Le Fleur” Oltrepò Pavese DOC 2022 – Isimbarda

Seconda Batteria

La seconda batteria è dedicata ai chiaretti della Riviera del Garda Valtènesi. I colori sono simili, seppur con leggere differenze: Artur Vaso suggerisce di non sovrastimare il tempo da dedicare in questa fase di analisi, l’aspetto visivo è quello che meno andrà ad incidere sulle valutazioni finali.

Il primo vino si presenta rosa al colore ma “verde” al palato. Intenso ingresso floreale e di erbe aromatiche all’olfatto; in bocca molta verticalità, con l’acidità in primo piano rispetto alla sapidità. Sapidità che in questa categoria di vini è sempre presente e in rilievo, quale marcatore di riconoscimento della specifica zona Valtènesi.

Il secondo vino invece si esprime su un fruttato più maturo, ribes, ciliegia croccante, sentori più aderenti alla tipologia di appartenenza, considerando che in due vini della batteria è il groppello a farla da padrone, negli altri entrano nella composizione anche marzemino, sangiovese e barbera. In questo campione la sapidità inizia ad essere più marcata.

Il terzo vino è quello che convince di più: olfatto completo e pulito, struttura più generosa, più gustoso e con maggior persistenza. Dal buono si passa a una qualità complessiva distinta rispetto ai precedenti.

Ultimo campione di buona fattezza e una beva generalmente migliore dei primi due campioni, si posiziona con un punteggio di poco inferiore al terzo.

I vini della seconda batteria

  • Riviera del Garda Classico DOC Valtènesi “Rosagreen” 2023 100% groppello – Pasini San Giovanni
  • Chiaretto Riviera del Garda Classico DOC Valtènesi “Rosavero” 2023 – Avanzi
  • Riviera del Garda Classico DOC Valtènesi “Lettera C” 2021 100% groppello – Pasini San Giovanni
  • Chiaretto Riviera del Garda Classico DOC Valtènesi “Antitesi” 2022 – Avanzi 

Terza Batteria

La terza batteria è dedicata ai lambruschi, vini caratteristici e che possiamo definire anche “divertenti”, e che per questo vanno interpretati e valorizzati su questa chiave di lettura.
In questi tre campioni troviamo coerenza tra il secondo e il terzo, con il primo che si discosta per un leggero livello qualitativo inferiore.
Negli ultimi due vini si evince una differenza di stile, caratterizzato da un’interpretazione più moderna nel secondo: lineare e intuitivo, piccoli frutti rossi, fragolina di bosco selvatica, nota di viola tipica delle migliori espressioni di lambrusco, naso intrigante e piacevole.
Il terzo ha un carattere più tradizionale e rustico, rivelandosi al palato con un estratto più importante. Dal punto di vista visivo si può affermare che vincano tutti.

I vini della terza batteria

  • Lambrusco di Quistello 80 Vendemmie Rosso IGP - Cantina Sociale Cooperativa di Quistello
  • Lambrusco “Pjaföc” Provincia di Mantova IGT – Cantine Virgili
  • Lambrusco “Vecchio Ponte” IGT – Giubertoni

Quarta Batteria

Questa batteria è dedicata alla Bonarda dell’Oltrepò Pavese, declinata nelle versioni frizzante e ferma. 

Il primo vino si presenta esile, sottile, contenuto nella parte olfattiva con chiari sentori di fragola e una delicata carbonica. Si colloca complessivamente nella fascia di punteggio all’inizio del buono.
Il secondo campione si esprime in maniera completamente diversa, con una spuma ugualmente fine ma più avvolgente oltre a mostrare molto più estratto al palato. Al naso molta più complessità, giocata su note fruttate e speziate, erbe aromatiche e sensazioni terrose. Timo, rosmarino, erba secca, frutta a guscio e sottobosco. Il punteggio raggiunge il distinto pieno, a sfiorare la valutazione ottima.
Con gli ultimi due vini della batteria si approccia la tipologia ferma: con il terzo calice si torna ad una colorazione leggermente più scarica e un olfatto elegante giocato su note floreali e speziate dolci; il quarto riprende il corpo e l’estratto del secondo ripercorrendone anche la gamma aromatica, senza chiaramente le sensazioni di piacevole pizzicore date dall’anidride carbonica.

Simone Bevilacqua, vice responsabile dei Degustatori, sottolinea come questa batteria non sia stata facile sotto diversi punti di vista: «la Bonarda frizzante ha come marcatori principali le note di ciliegia e violetta, possiede buona concentrazione ed estratto, non bisogna pertanto aspettarsi sottigliezza e delicatezza, bensì una schietta preponderanza fruttata in quanto tipica della categoria». Le differenze emerse pertanto tra la commissione e il gruppo degustatori a livello di punteggi, analizzato nell’immediato grazie alla nuova applicazione, è stata probabilmente dovuta ad una differenza tra le bottiglie servite. Rimane, comunque, come buona prassi tenere sempre a mente che la valutazione è sempre in riferimento alla tipologia, modello e categoria come previsto dalla nuova scheda a punteggio AIS.

I vini della quarta batteria

  • Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOC 2022 – Montelio
  • Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOC “Campo del Monte”2022 – Fratelli Agnes
  • Croatina “Pramattone” Provincia di Pavia IGT 2022 – Bisi
  • Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOC “Povromme” 2022 – Il Molino di Rovescale

Quinta batteria

La penultima batteria è dedicata al groppello vinificato in rosso, degustata e condotta da Nicola Bonera. Il responsabile nazionale della Guida Vitae, ci tiene subito a mettere in guardia i degustatori sulla facilità da parte del groppello di sviluppare sentori legati alla riduzione nei primi momenti dopo il servizio, un po’ come succede anche con il pinot nero.

Il primo vino si mostra all’apparenza privo di qualsivoglia sbavatura, nonostante quanto detto prima; un buon vino, fresco, facile ma non esprime appieno un immediata identità in riferimento alla categoria. Piacevole vivacità e luminosità alla vista, contraddistinto dalla semplicità dei suoi caratteri con distinta purezza, nitidezza ed eleganza, senza però andare oltre in termini emozionali.

Il secondo calice invece è partito con sensazione agliacea piuttosto marcata, svanita poi con l’ossigenazione. Importante quindi tenere a mente il suggerimento iniziale di Nicola.
Il secondo campione è inoltre contraddistinto dalla sapidità, è un vino salino, caratteristica e marcatore per la parte gustativa di questi vini. 

Il terzo infine ha più complessità, portandosi sulla fascia del distinto per quanto riguarda la valutazione. Il classico vino che più rimane nel calice più aumenta il suo punteggio.

I vini della quinta batteria

  • Groppello Riviera del Garda Classico DOC “San Biagio” 2022 – Podere Selva Capuzza
  • “Castelline” Valtènesi DOC Groppello Gentile 2021 – Costaripa
  • “Maim” Valtènesi DOC Groppello 2018 – Costaripa

Sesta batteria

L’ultima batteria è dedicata a un confronto fra Valcalepio passito e Moscato di Scanzo.
Tra i primi due calici si intuisce immediatamente una differenza sullo stato evolutivo e quindi sulla presunta età più avanzata del secondo. Anche in questo caso i vini lasciati nel calice hanno ampliato le loro qualità complessive.
Di rilievo la qualità olfattiva e la finezza del terzo campione che vira su note di erbe aromatiche e balsamiche, in particolare il rosmarino.
Seppur il secondo vino mostri una complessità olfattiva più aperta e terziarizzata, il terzo campione racconta un’altra dimensione della complessità e dell’evoluzione, con note più incentrate sulla frutta a guscio e sulle spezie, piuttosto che sulle sensazioni di rabarbaro e corteccia.
L’ultimo rappresenta un ulteriore stadio qualitativo per complessità, finezza ed opulenza complessiva. Campione di certo riferimento per l’alta qualità di questo territorio. La parte speziata rimane molto fine e in evidenza, con una bocca di eccellente equilibrio e gustosità.

Viene valutato il terzo vino sulla fascia del distinto, seppur in continua evoluzione e miglioramento man mano che lo si aspetta. Il secondo seppur non arriva alla valutazione dei novanta punti, ci si avvicina molto. Il primo vino si circoscrive alla fascia del buono.

Chiude Bortolotti: «il primo campione è molto didattico, ci insegna a non confondere la dolcezza con l’eleganza e la complessità». Quando siamo di fronte a un vino passito, il residuo zuccherino, da solo, non è una caratteristica qualitativa.

I vini della sesta batteria

  • “Ros” Moscato Passito Valcalepio DOC 2019 –Castello di Grumello
  • “Perseo” Moscato Passito Valcalepio DOC 2011 – Cantina Bergamasca
  • Moscato di Scanzo DOCG 2017 – Locatelli Caffi
  • Moscato di Scanzo DOCG 2018 – Biava

Arrivati al termine di questo ultimo incontro della stagione non rimane che augurare buon lavoro a tutto il gruppo Degustatori AIS Lombardia per le sessioni delle Guide!