ViniPlus® 2026: al via i lavori per la 20ª Edizione della Guida di AIS Lombardia

Lo scorso fine settimana hanno preso il via i lavori della Guida ViniPlus® dell’Associazione Italiana Sommelier di Lombardia, che nel 2026 raggiungerà la sua ventesima edizione. L’intervista ad Artur Vaso, curatore della Guida e referente della Lombardia per la Guida Vitae 2026.

Sara Missaglia

Ogni anno l’appuntamento si ripete, puntuale come la primavera, seguendo un rigoroso e complesso protocollo che coinvolge un team di sommelier qualificati anche come degustatori, sotto la regia esperta di Luigi Bortolotti, Responsabile dei Degustatori di Lombardia. Abbiamo incontrato Artur Vaso, neo curatore della Guida ViniPlus® di Lombardia, per capire le novità sui territori e sulle diverse zone di produzione e sottolineare l’interesse che sempre più aziende hanno nell’essere recensite dalla Guida. L’impegno delle commissioni di degustazione non ha come unico obiettivo l’assegnazione dei punteggi ai vini, ma la valorizzazione della produzione della nostra Regione e della cultura del vino, intesa come patrimonio sempre più apprezzato anche a livello internazionale.

Artur, ci siamo: al via la costruzione della Guida 2026. Quali sono le prime sensazioni e cosa rappresenta per te questo momento dell’anno?

Siamo arrivati al punto cruciale della Guida 2026 dopo mesi di lavoro, con attività che sono già iniziate dallo scorso anno, con una pianificazione mirata e grazie alla quale abbiamo migliorato il sistema informatico della gestione della Guida. Per me ogni attività, dalla gestione del portale informatico a quella della Guida e dei rapporti umani con i collaboratori, è un elemento di novità, in quanto si tratta del primo incarico come responsabile: sto affrontando questi momenti con grande entusiasmo e concentrazione, all’interno di un gruppo motivato, presente e disponibile.

Da sinistra: Artur Vaso e Vittorio FontanaCome sono andate le prime giornate di degustazione e quali elementi hanno caratterizzato il lavoro del gruppo?

Le prime sensazioni sono ottime, soprattutto dopo le prime due giornate, dove il gruppo di lavoro si è mostrato coeso e abbiamo condiviso metodologia e obiettivi. La macchina organizzativa è sempre più veloce e precisa: sono state coinvolte per ogni giornata di degustazione 60 degustatori, quindi, nel complesso, 240 professionisti sulle quattro giornate di incontro. Ogni degustatore valuta 24 vini al giorno, divisi in 6 batterie da 4 vini. Ogni vino viene assaggiato in tempo reale da 6 degustatori: il giudizio è dato da una valutazione mediana di questi 6 degustatori, a cui si aggiunge l’intervento della super commissione vini qualora alcune referenze possano presentare dubbi o perplessità. Si ha quindi un giudizio effettivo completo, su base ampia e ottenuto totalmente alla cieca.

Qual è l’obiettivo principale della Guida rispetto alla valutazione dei vini?

L’obiettivo è quello di raccontare tutto ciò che è nel calice, che ha in sé il territorio, la provenienza, la tecnica produttiva e che, naturalmente, è espressione del millesimo.

Come avete coinvolto le aziende lombarde e quale risposta avete ricevuto?

Abbiamo registrato un’affluenza molto importante da parte delle aziende produttrici lombarde: abbiamo svolto un lavoro capillare di informazione preventiva, inviando la comunicazione con molto anticipo, rappresentando i punti di forza della Guida e riuscendo a convogliare 1050 vini.

Quali sono le figure coinvolte nel processo di valutazione e quale ruolo svolgono?

Oltre ai degustatori ufficiali ci sono anche i sommelier di servizio. In genere la presenza di uno per ogni tavolo, quindi dodici sommelier di servizio, precisi, attenti e impeccabili. I degustatori utilizzano la scheda punteggio in uso dall’Associazione Italiana Sommelier, attraverso la quale esprimono un giudizio sul vino attraverso un punteggio numerico. Il lavoro di valutazione viene svolto in contemporanea anche dalla commissione “profumi”, che annovera i degustatori con maggiore esperienza e che, nella maggior parte dei casi, sono anche i redattori della Guida e membri della redazione di ViniPlus e di AIS Lombardia. A loro spetta il compito di formulare un giudizio più articolato, con un linguaggio più giornalistico e descrittivo, completando la descrizione dei vini e legando alcune informazioni del calice al territorio e all’annata di produzione.

Quanto incide l’annata sulla valutazione dei vini e come gestite la coerenza stilistica?

La coerenza stilistica ha un peso importante: la valutazione va fatta soprattutto sul millesimo, perché per alcune tipologie non si può procedere nel giudizio in modo generico, ma è necessario rendere coerenti analisi e giudizio con quella specifica annata.

Quali sono gli obiettivi per l’anno in corso e in che modo viene sviluppata la formazione dei degustatori?

Per l’anno in corso abbiamo come obiettivo il miglioramento dell’efficienza della Guida, ma anche l’ampliamento dell’attività formativa, declinata nella capacità dei nostri degustatori di entrare in sintonia con il vino e di valutarlo. L’attività di formazione e training sul gruppo dei degustatori si svolge tutto l’anno, per prepararli gradualmente e arrivare a questi appuntamenti con la competenza e la concentrazione necessarie per una valutazione corretta e coerente con i nostri standard qualitativi.

Come riuscite a rappresentare sia i grandi sia i piccoli produttori nella Guida?

La fotografia della nostra Guida annovera grandi aziende ma anche piccoli produttori: il nostro lavoro è cercare di raccontare al meglio le peculiarità di ciascuno in rapporto al territorio. Se vogliamo, questa è anche la parte più complessa, ma anche quella maggiormente gratificante dell’intera gestione della Guida.

Quale messaggio finale desideri trasmettere ai produttori attraverso questa Guida?

Vorrei che arrivasse ai produttori in Guida un messaggio di fiducia, che faccia da propulsore e mezzo per promuovere soprattutto il territorio lombardo, aperto alle nuove tecnologie e con un approccio sempre più multimediale.

Attraverso le parole di Artur Vaso emerge con chiarezza un progetto strutturato e trasparente, capace di coniugare rigore metodologico, innovazione tecnologica e attenzione al territorio. La Guida 2026 si conferma non solo come strumento di valutazione, ma anche come racconto collettivo e opportunità di valorizzazione e potenziamento per il vino lombardo. Un lavoro corale che nasce da preparazione, condivisione e fiducia, e che guarda al futuro con una visione chiara e condivisa.