Antiche riserve di Valtellina

Antiche riserve di Valtellina

Degustando
di Roberta Agnelli
28 giugno 2010

Castel Chiuro Negri del 1954, Sassella Riserva 1957 di Pelizzatti o ancora un Valtellina Superiore Sassella del 1976 della Fondazione Fojanini. Una serata benefica che ha donato emozioni a non finire...

Tratto da L'Arcante 13

Vigneti Valtellinesi

Venerdì 28 Maggio, presso l'agriturismo "La Fiorida" di Mantello, si è tenuta la degustazione di antiche riserve di vini di Valtellina. L'evento ha catalizzato due momenti di eguale importanza, ovvero, il bere regale ed il bene reale poiché, chi era presente oltre ad aver assaggiato rarità inestimabili, ha contribuito al sostegno dell' Associazione Onlus Cancro Primo Aiuto, nata in onore e memoria, del grande industriale sen. Walter Fontana. Uomo di indiscutibili doti umane e profondo conoscitore/ estimatore delle realtà enologiche della Valtellina .

L'Associazione, presente in diverse province lombarde, si occupa di coloro che vengono colpiti dal cancro fin dall'insorgere della malattia ed opera a loro sostegno, infondendo speranza ed aiuto a chiunque a reggere con dignità e fiducia le terapie.
Presenti alla serata oltre ad un numeroso pubblico di sommelier e appassionati intervenuti da più parti della Lombardia, il dr. Sergio Schena, Presidente dell'Associazione e alcuni noti produttori di vino della Valtellina: Aldo e Peppino Rainoldi, Emanuele Pelizzatti Perego e in rappresentanza della Nino Negri Paolo Bombardieri.
Perfetta nelle vesti di neo-padrona di casa, la dr.ssa Elia Bolandrini da poco, per l'appunto, Delegata Ais della Provincia di Sondrio, e non da meno, il "Mattatore" Natale Contini, sua infatti, l'organizzazione e la gestione della serata conclusasi con un asta benefica che ha fruttato ben oltre novemila euro. Ha condotto perfettamente la degustazione il Delegato della Provincia di Como, Giorgio Rinaldi, che con sapere partecipato ha coinvolto tutti i presenti nella scoperta/riscoperta di un pezzo di storia enologica.

L'evento, hanno sostenuto in diversi momenti sia Rainoldi che Contini, è stato reso possibile grazie alla generosità di Flavio Ferrari, Amministratore delegato della Cancro Primo Aiuto che ha donato i vini, poiché proprietario di quella straordinaria cantina che ha saputo custodire nei propri antri, simili tesori.
Vini di Valtellina offerti e scelti per differenti motivi... Chi, infatti, se non il regale frutto di quella vite, che pur di allevare al meglio il proprio grappolo, è disposta a farsi strada fra le terragne, era più indicato a far da apripista, per infondere tenacia, caparbietà ed anche generosità? Chi, se non l'uva ed il vino che hanno saputo addomesticare il tempo?
Rispetto alle annate proposte ancora nessun dubbio; 1954, 56, 57 e 59 in Valtellina sono state vendemmie fantastiche. Lo stesso dicasi per il 1964 ed il 1967. Grandi annate, in alcuni casi, caratterizzate da tarde gelate primaverili, che senza l'intervento umano provvedevano al diradamento dei grappoli.

 

Castel Chiuro Negri 1954La Degustazione

Castel Chiuro 1954 - Nino Negri
Si presentava alla vista con l'evidente richiamo territorio-vitigno, granato tenue, contraddistinto dall'evoluzione, e ancora luminoso; al naso sentori di cuoio, tabacco e pellame, ed in bocca un corpo significativo caratterizzato anche da una ottima acidità-freschezza e da un tannino, non mordace delicatamente presente. Un vino, questo e così pure gli altri, che come lo stesso Rinaldi ha commentato, può essere paragonato ad un'auto d'epoca, dove chi guida non è alla ricerca di una sensazione immediata e lusinghiera, ma di un'emozione duratura, legata ai momenti, ai modi, al ricordo di qualcosa che è stato e che ha saputo mantenersi tale nel tempo. Non è ascoltare il rombo
del motore, bensì fidarsi, nella piacevolezza della guida, di tutti quegli ingranaggi ancora perfettamente oliati e funzionanti. E' poter accarezzare l'amata carrozzeria, rimasta lucente. I Vini evoluti di questa sera, sono equiparabili, ad una sinfonia, ha concluso Rinaldi.

Sassella Riserva 1957 - Pelizzati
Contrassegnato da tonalità rapportabili al vino precedente ed ai seguenti, poiché forma e testimonianza del nebbiolo valtellinese ma con un'intensità olfattiva molto interessante e complessa ancora legata ai sentori di cuoio e pellame ma con buoni ricordi di fiori appassiti e frutta in confettura. Acidità, corpo e tannino sorprendenti. Perfetta la definizione "Vino elegante, da masticare".

Grumello 1961 - Nino Negri
Un'esplosione di sentori e profumi, che ricordano le erbe aromatiche, in particolare la genziana, dai terziari particolarmente raffinati, con note finali simili all'incenso. In bocca una grande persistenza gustativa e la conferma della struttura che già si evidenziava alla vista. Secondo Contini il migliore di tutti anche per la piacevolezza di beva e la lunghezza gustolfattiva.

Inferno 1964 - Pelizzati
Sentori di affumicatura che ben si addicono alla sottozona di provenienza. Tannino, acidità e sapidità importanti concorrono a creare un'interessante struttura. Avvolgente e piacevole anche la sensazione piccante e minerale.

Vecchie Bottiglie ValtellinaValtellina Superiore Riserva della Casa 1964 - Pelizzati
Equilibrato con una carica aromatica e strutturale complessa e intensa. Un vino dell'eleganza decisa, inconfondibile anche lo stile della casa di produzione, che delle vendemmie di allora, caratterizzate da autunni lunghi, così come del rispetto della materia prima, ha saputo mantenere la tradizione.

Sfursat della Valtellina 1967 - Nino Negri
Realizzato con uve provenienti dalla zona di Teglio, esibiva grande complessità, eleganza e finezza al naso, con sentori di prugna California, frutta secca e pasticceria da forno. Al palato la potenza per eccellenza, non quella sfrontata, irriverente e facile bensì quella raffinata, distinta, e nobile. Una carezza suadente, ma decisa. Il vino che pure in una stanza buia, solo al naso, riconosceresti tra mille e saprebbe attirarti a sé.Colui che sa lambirti il palato regalandoti incanto senza finzione, perché Lui è...

Sfursat della Valtellina 1969 - Nino Negri
Evidenziava una condizione olfattiva pregiata, un frutto intenso, caratterizzato dalla prugna disidratata e/o macerata. Potente, elegante, fine, armonico e perfettamente equilibrato.

Valtellina Superiore Sassella 1976 - Fondazione Fojanini
Rispetto ai vini precedenti manifestava una colorazione più intensa. Sentori evoluti di cera d'api. In bocca un tannino ancora molto avvertibile. Sinergia fra le sensazioni tattili percepite.

 

Otto splendidi vini... Il perfetto miscuglio fra gola e soggezione. A fine degustazione Emanuele Pelizzati Perego, discendente dal fondatore dell' omonima cantina, non senza emozione, è intervenuto per ringraziare l'organizzazione che gli ha permesso di ricostruire, anche a livello gustativo, tappe importanti della storia vinicola della sua azienda. In merito a questo un altro giovane produttore, Aldo Rainoldi, ha fatto notare quanto i vini assaggiati, degli autentici fuoriclasse, debbano far riflettere chi oggi produce vino. Risultati come questi, infatti,
sono stati resi possibili, grazie al rispetto del territorio, dell'uva e della natura. Interessante il richiamo alla tecnica del tavolaccio, prima citata da Giorgio Rinaldi e poi testimoniata da Giuseppe Rainoldi e praticata fino alla fine degli anni sessanta.
Tale operazione consisteva nel disporre le uve su piani orizzontali, dove poi le donne, probabilmente le antesignane delle Donne del Vino, provvedevano all'eliminazione di tutti quegli acini che al naso o al tatto, si mostravano poco compatibili alla macerazione. Un detto cita, che il tempo è un naufragio e solo quello che vale davvero, torna a galla... Nessun dubbio, dopo la serata trascorsa, sulla v eridicità ed essenzialità di tali parole. Le uve macerate più di mezzo secolo fa, rivivono oggi, in veste di vini, capaci di regalare emozioni sincere e durature. Kalòs kai agathòs, il perfetto equilibrio tra il buono ed il bello. I primi benefattori della serata, quindi, sono stati proprio loro, i grandi vini di Valtellina...

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