Incontri di degustazione 2008: fare palestra per sviluppare i... 6 sensi!

Incontri di degustazione 2008: fare palestra per sviluppare i... 6 sensi!

Degustando
di Davide Bonassi
10 luglio 2008

Tre giornate intense e ricche di spunti di approfondimento della tecnica di degustazione hanno impegnato ben 46 sommeliers dell'AIS Lombardia nelle date del 31 maggio, 14 e 21 giugno...di Davide Bonassi

Un percorso di "allenamento" alla degustazione (e al corretto uso della scheda a punti AIS, quale strumento per dare un riflesso numerico alla qualità percepita in un vino) pensato per e fruito dai sommeliers che costituiranno la spina dorsale dei panel di valutazione che saranno convocati prossimamente per la nuova edizione della Guida Viniplus. In funzione di questo obiettivo, tema portante degli incontri sono state le principali produzioni a denominazione d'origine della nostra regione. Nel corso di ogni giornata si è cercato di dare il giusto spazio alla teoria, attraverso l'esposizione dei disciplinari di produzione e dei profili sensoriali di riferimento per le varie tipologie e denominazioni, ponendo però grande enfasi sulla pratica, attraverso la degustazione di numerosi vini, rigorosamente serviti alla cieca. I relatori chiamati a condurre gli assaggi hanno rappresentato, con le loro differenti esperienze e sensibilità, il vero valore aggiunto dell'iniziativa, dimostrando ancora una volta come la bellezza del vino risieda nel fatto che se ne possa parlare tecnicamente senza però scadere in un approccio meccanico, automatico, impersonale. La prima tappa, svoltasi sabato 31 maggio presso l'Hotel Ponte di Rialto a Crema, ha visto Luca Bandirali, Presidente AIS Regione Lombardia, condurre l'approfondimento sul Franciacorta, sull'Oltrepo Pavese Riesling e Bonarda, sul Valcalepio Rosso e sul Moscato di Scanzo. In tutto ben 14 vini posti in degustazione, che hanno permesso di ragionare sui tratti organolettici premianti che i vini di qualità di queste denominazioni dovrebbero mostrare in funzione dei vitigni impiegati, delle tecniche di produzione utilizzate e degli obiettivi di evoluzione nel tempo perseguiti. Nella seconda tappa, ospitata presso il Ristorante Corte Francesco di Montichiari, la conduzione della giornata ha visto come protagonista Luigi Bortolotti, Delegato AIS di Mantova. Attraverso 26 vini si è cercato di costruire una panoramica dei principali vini prodotti attorno alle sponde del lago di Garda e lungo l'asse fluviale del Mincio. La DOC Colli Mantovani è stata approfondita attraverso una batteria di sei rossi a base merlot. Il Lambrusco Mantovano ha avuto analogo spazio. Il Garda Classico Groppello è stato presentato attraverso tre vini, come pure il Chiaretto. Cinque Lugana e tre vini spumanti rosè, un franciacortino e due gardesani, hanno chiuso l'elenco di giornata. L'incontro di chiusura, svoltosi lo scorso 21 giugno presso il Ristorante Pascoli a Cusago, è stato condotto da Giorgio Rinaldi, Delegato AIS di Como. Protagonisti di giornata, prima ancora che due DOC, espressione di due territori da sempre vocati alla viticoltura, sono stati due vitigni, di assoluta importanza per ogni appassionato di vini rossi: Pinot Nero e Nebbiolo. Attraverso la competenza tecnica e l'esperienza del relatore i 16 pinot neri oltrepadani passati in rassegna hanno permesso di prendere le misure alla tipologia. Il percorso sul nebbiolo, ovviamente valtellinese, è stato altrettando ricco e didatticamente valido, essendosi snodato su ben 10 vini a rappresentare varie annate, tutte le sottozone previste dal disciplinare, e varie tipologie, tra le quali riserva e sforzato.

Il dibattito sulla "tipicità" quale caratteristica premiante per un vino è risultato trasversale ai tre incontri. Nel sintetizzarne gli esiti è emersa l'indicazione a valutare i vini con la massima apertura mentale, per come si presentano nel bicchiere e per quello che tecnicamente esprimono. Solo in seconda battuta, laddove è dichiarata la denominazione di origine e il vitigno di riferimento del vino posto in degustazione, è auspicabile che il degustatore sappia premiare quei vini che hanno anche la capacità di essere coerenti con quanto quel vitigno, in quel dato territorio, in funzione dell'esperienza storica degli uomini che da sempre vi si sono dedicati dovrebbe esprimere.

Credo che questi incontri abbiamo rappresentato un importante e utile opportunità di confronto per tutti i partecipanti. La capacità di esprimersi di ogni vino è conseguente all'interazione che è in grado di instaurare con chi lo assaggia, posto che oltre a competenza tecnica il degustatore sappia mettere in campo anche la propria sensibilità sensoriale e soprattutto un sesto senso... il buon senso! PROSIT!

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