Passeggiata in Valtellina con tappa nella sottozona Grumello

Passeggiata in Valtellina con tappa nella sottozona Grumello

Degustando
di Daniele De Lucia
10 gennaio 2012

La valle situata sul corso superiore dell'Adda è una delle più importanti zone vitivinicole della Lombardia. E' un territorio di montagna che ha la particolarità di essere esposta da est a ovest (mentre tutte le altre valli fluviali alpine si sviluppano da nord a sud), delimitata da alte montagne e ripidi pendii, intensamente vitati grazie a onerosi lavori di terrazzamento che hanno comportato la costruzione di muri a secco per rendere coltivabili terreni prima inospitali.

GrumelloSi tratta di un'opera che ha coinvolto intere generazioni che, prive di supporti tecnologici, hanno trasportato a braccia o a dorso di mulo dal fondo valle a monte tonnellate di terra.La fortunata esposizione permette la formazione di microclimi locali estremamente favorevoli alla viticoltura: sole caldo, Alpi Retiche che proteggono la valle dai venti freddi del nord e una dolce brezza proveniente dal lago di Como compongono il paesaggio.

L'uva che vi cresce è detta “chiavennesca”, denominazione locale del nebbiolo, giunta in Valtellina secondo alcuni autori in epoca medievale, secondo altri verso la fine del Settecento durante la conquista napoleonica. I vitigni autoctoni sono detti pignola, rossola, prugnola. Le terrazze, inaccessibili alle macchine agricole, costringono ancora oggi a lavorare il vigneto manualmente. In periodo di vendemmia i grappoli vengono portati a spalle in "portini", ossia in gerle, e trasferiti su carri percorrendo ripidi sentieri e scalette, uniche vie di comunicazione tra i vari appezzamenti.

La DOCG Valtellina Superiore comprende le sottozone Sassella, Grumello, Inferno, Valgella, Maroggia. Il singolare nome Inferno deriva probabilmente dalle temperature molto elevate che d'estate si raggiungono nei piccoli terrazzi vitati. L'Inferno, subito a est del Grumello, con i suoi 68 ettari è una delle più piccole delle sottozone della Valtellina Superiore. Il Sassella nasce nella zona direttamente a ovest di Sondrio (da Castione Andevenno fino al capoluogo) e con circa 150 ettari è la seconda per estensione. Il nome deriva dalla chiesetta della Sassella (da sasso) sita ai piedi dell'omonimo promontorio, in una zona tra le più impervie, ma anche fra le più assolate della costa retica.

La Valgella (dal latino vallicula, "vallicella") è invece la più estesa fra le sottozone: 162 ettari da Teglio fino a Tirano, a nord-est di Sondrio. Il suo nome non è molto conosciuto in Italia in quanto, per tradizione storica, questo vino è stato destinato soprattutto all'esportazione nella vicina Svizzera. Maroggia invece è la sottozona più piccola (solo 25 ha). Il Grumello, nella zona a nord-est di Sondrio, prende il nome dal Castello di Grumello, fortezza del XIII sec. che domina la vallata. In questa sottozona ci soffermiamo con la nostra degustazione.

Ortensio LandoValtellina Superiore DOCG Grumello - Azienda Agricola Luca Faccinelli "Ortensio Lando" 2008 

Il giovane produttore di Chiuro, Luca Faccinelli, dedica la sua bottiglia con entusiasmo e amore per la sua terra al famoso Ortensio Lando, filosofo e letterato fra i più originali dell’umanesimo italiano, che nel 1548 scrisse in merito al suo soggiorno in questa bellissimo e particolare territorio della Lombardia.

Nonostante il duro e difficile anno per la produzione valtellinese, questo vino di Luca Faccinelli si posiziona tra i 100 migliori vini d’Italia, dando grande gioia e motivo di orgoglio al nostro caro amico.

Il vino si presenta brillante, luminoso e vivido, di colore rosso granato tendente all’aranciato, ben strutturato, con archetti stretti e lacrime lente e dense. Profumi intensi e fini compongono il complesso bouquet di frutta rossa matura che ricorda il calore del sole estivo, ciliegie, more, confettura di lampone e fragola. Non mancano sentori mentolati, pepe nero e una delicata nota di ferro. Il palato accoglie il vino con entusiasmo. Buona la morbidezza e la giusta sensazione pseudo calorica ben si interseca nel pregiato corpo di questo vino. Morbidezze sorrette egregiamente dalla freschezza e dal tannino già ben arrotondato e non astringente. Non manca la mineralità, già avvertita al naso, che si mostra con una delicata nota ferrosa. Equilibrato e persistente, con bei ricordi di confettura di lampone e ciliegie mature che vanno a chiudere con finezza questo armonico vino.

Stappare una bottiglia di “Ortensio Lando” è un bel regalo per le nostre papille gustative, soprattutto se abbinata ai Pizzoccheri Valtellinesi, tipico piatto a base di listarelle di pasta di grano saraceno cotta con verze, patate e Bitto o nel solo accompagnamento di Bitto e Casera (entrambi formaggi che si fregiano della denominazione di origine protetta).

Nella speranza di avervi invogliato ad assaggiare questo stupendo vino, magari direttamente sul posto, visitando questa stupenda terra lombarda, vi attendo per il prossimo viaggio alla scoperta della nostra Italia.

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