Terre mantovane di collina: visita ai luoghi del Garda Colli Mantovani DOC

Terre mantovane di collina: visita ai luoghi del Garda Colli Mantovani DOC

Degustando
di Riccardo Modesti
16 settembre 2008

Lo scorso 13 settembre si è svolta la seconda trasferta dell’anno 2008 per il gruppo dei degustatori ufficiali lombardi alla volta delle realtà vitivinicole lombarde meno conosciute...

Dopo San Colombano al Lambro il gruppo, costituito in questa occasione da 33 unità, ha fatto tappa nella zona collinare della provincia di Mantova, territorio dalla lunga e documentata tradizione vitivinicola.

La giornata è vissuta su tre momenti significativi: una presentazione del territorio e dei suoi vini, svolta da Chiara Tuliozi, Presidente del Consorzio Vini Colli Mantovani, Enzo Corazzina, agronomo, e Marco Simonetti, Direttore del Consorzio stesso; una degustazione di nove vini del territorio, selezionati secondo le tipologie più rappresentative e con l’obiettivo quindi di dare una panoramica, anche se altri vini sono stati comunque messi a disposizione per l’assaggio durante il buffet offerto dall’Associazione Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani che ha chiuso i lavori della mattinata; un tour sul territorio della denominazione - nonostante il meteo decisamente inclemente - con visita alle aziende Borgo La Caccia, Fattoria Colombara dei F.lli Gozzi e Ricchi.

L’areale produttivo che ricade sotto la denominazione Garda Colli Mantovani è intorno ai 400 ettari per un milione di bottiglie circa prodotte e si estende sui comuni di Ponti sul Mincio, Monzambano, Volta Mantovana, Solferino, Cavriana e Castiglione delle Stiviere. Lo stesso territorio è compreso nella denominazione Garda e nelle IGT Provincia di Mantova e Alto Mincio. Moltissime le tipologie di vino che si possono produrre e varia la piattaforma ampelografica, che comprende sia vitigni internazionali che autoctoni nazionali. I terreni, di origine morenica, sono principalmente leggeri e permeabili, ragion per cui le aziende si stanno indirizzando verso la realizzazione di impianti di irrigazione di soccorso per affrontare estati che ultimamente si sono dimostrate piuttosto avare in precipitazioni.

E proprio la necessità di avere una propria identità produttiva è al centro del dibattito tra i produttori della zona: si è appreso così dall’intervento di Simonetti che si sta lavorando su questo tema, puntando per i rossi su un vino a base Merlot e Cabernet Sauvignon, vitigni che Corazzina ha descritto come ideali per la zona, e per i bianchi sullo Chardonnay.

I nove vini degustati sono stati: due Garda Colli Mantovani Bianco, vino proveniente da uvaggio tra diverse varietà a bacca bianca e quindi con la possibilità di mostrare sfumature molto diverse tra loro, due Garda Chardonnay e cinque Garda Merlot, questi ultimi derivati da annate comprese tra il 2003 e il 2007. Sono vini che puntano essenzialmente sulla piacevolezza di beva, si intuisce che ci sono potenzialità non ancora del tutto espresse.

Di questo, peraltro, i produttori non sono affatto inconsapevoli: e proprio per questo le aziende si stanno attrezzando sia tecnicamente che per l’accoglienza, dimostrando con questo di non volere affatto recitare un ruolo di secondo piano. Tutto ciò lo dimostra anche la dichiarazione di Luigi Bortolotti, Delegato AIS per la Provincia di Mantova e quindi profondo conoscitore della realtà locale, al termine delle degustazioni: “Si tratta di una realtà in movimento da quando la gestione del Consorzio e della Strada dei Vini sono state rinnovate: la creazione di ulteriori sinergie, e AIS Lombardia su questo è pienamente disponibile, porterà a un progresso certo per i vini e le aziende del territorio”.

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