Il Consorzio Franciacorta abbatte le emissioni di CO2 con Ita.Ca®

Il Consorzio Franciacorta abbatte le emissioni di CO2 con Ita.Ca®

News dai Consorzi lombardi
di Redazione
13 febbraio 2012

Franciacorta DOCG è la prima zona viticola italiana a calcolare l’impronta carbonica di filiera, con Ita.Ca®, un metodo condiviso a livello internazionale in grado di calcolare, quindi controllare, le emissione di CO2 di tutto il processo produttivo del Franciacorta DOCG.

Il Consorzio Franciacorta è il primo in Italia a dotarsi di un metodo di autocontrollo che monitori le emissioni di gas serra e fornisca le conseguenti indicazioni per rendere la produzione più sostenibile da un punto di vista ambientale. Si tratta di un caso unico in Italia, sia per la condivisione a livello territoriale, coinvolge il 50% del territorio franciacortino, che per la rilevanza internazionale del metodo ideato e utilizzato.

 

Il metodo Ita.Ca© deriva dalla precedente formula IWCC (International Wine Carbon Calculator), che è stata prima revisionata da SATA (Studio Agronomico) e WFA (Winemakers’ Federation of Australia), a sua volta in contatto con organismi analoghi di Sudafrica, Nuova Zelanda e California, e quindi adattata alla realtà italiana.

Si tratta del primo calcolatore di emissioni specifico per la filiera vitivinicola tanto che il MIPAAF (Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali) ha chiesto agli esperti di SATA di rappresentare l’Italia nella specifica commissione internazionale dedicata alla definizione del nuovo protocollo di calcolo dell’OIV (Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino). L’obiettivo della commissione è sviluppare un unico protocollo mondiale a cui uniformare i calcolatori nazionali, come avvenuto con Ita.Ca® per l’Italia.

Come opera il sistema Ita.Ca® per calcolare l’impronta carbonica.

Il sistema analizza tutte le emissioni di gas a effetto serra (GHG) dovute alle varie fasi della produzione suddividendole per tipo di attività: in campo, in cantina e nella rappresentanza. Allo stesso modo, vengono distinti i tre ambiti relativi alle emissioni:

  • ambito 1 emissioni derivanti da fonti fossili consumate in azienda o comunque da attività direttamente imputabili ad essa
  • ambito 2 emissioni generate indirettamente dall’energia elettrica acquistata
  • ambito 3 emissioni attribuibili ai processi di produzione dei materiali acquistati e di smaltimento dei rifiuti.

Le emissioni dei diversi GHG vengono trasformate in unità equivalenti di CO2 e si ottiene così l’impronta carbonica del processo produttivo.

Con l’applicazione di questo metodo il Consorzio Franciacorta, vuole ottimizzare il consumo energetico ed evidenziare che il controllo dei consumi è un’opportunità di contenimento dei costi. Misurare la propria sostenibilità e proporre programmi di miglioramento significa anche acquisire credibilità e autorevolezza presso i consumatori e i concorrenti.

Grazie a Ita.ca® le aziende potranno ottenere indicazioni operative per migliorare gli aspetti agronomici, enologici, qualitativi e ambientali della filiera.

Il Consorzio parallelamente all’applicazione del metodo Ita.ca© si impegna a:

  • diventare consapevole dei propri consumi energetici e pianificare forme di contenimento
  • sensibilizzare i dipendenti verso una particolare attenzione al risparmio energetico
  • informare il consumatore della cura aziendali verso l’ambientale, spiegando i progetti in corso che mirano a forme di gestione più sostenibili.

Le esperienze già maturate e i lavori in corso portano a fissare l’obiettivo minimo raggiungibile nel prossimo quinquennio per una riduzione di emissioni pari a 1200 tonnellate di CO2 equivalenti. In pratica l’utilità espressa, in termini di abbattimento dell’effetto serra, di un bosco di 100 ettari appositamente gestito allo scopo.

 

Le aziende affrontano l’analisi di ogni passaggio produttivo.

In campo: tutto ciò che concerne la gestione e la cura di vigneti (oltre a oliveti ed altre colture), da parte del personale aziendale e di terzi. Rientrano qui anche le valutazioni delle emissioni legate alla presenza di attività biologiche del terreno, che sono pesantemente influenzate anche dalle scelte di gestione agronomica.

In cantina: l’attività inerente alla trasformazione del prodotto da quando l’uva giunge alla pigiatura fino alla bottiglia confezionata e pronta per la spedizione.

Nella rappresentanza: tutte quelle attività a sostegno dell’impresa che riguardano la promozione, gli accordi commerciali e le relazioni che vanno a beneficio del reddito e della sostenibilità economica generale dell’impresa.

L’insieme di queste valutazioni permette di acquisire consapevolezza e di adottare le migliori strategie possibili per una crescita di tutto il territorio franciacortino verso un ruolo di tutela del proprio ambiente, del paesaggio e della cultura nel mondo vitivinicolo, come sempre operando all’avanguardia e con lungimiranza nel panorama mondiale.