Una nuova casa per il Buttafuoco Storico

Una nuova casa per il Buttafuoco Storico

Attualità
di Mauro Garolfi
29 febbraio 2024

Un nuovo inizio per lo storico vino oltrepadano. A Vigalone, frazione di Canneto Pavese, inaugurato uno spazio multifunzionale con wine shop, punto informativo e di incontro per eventi e attività.

Una giornata da ricordare, quella di sabato 24 febbraio, a Vigalone, frazione di Canneto Pavese, per l’inaugurazione della nuova Casa del Buttafuoco Storico. Accanto alla storica sede, ancora operativa con gli uffici direzionali, apre infatti al pubblico uno spazio multifunzionale e polivalente, suddiviso su due livelli, per un totale di 300 metri quadrati, dotato di sala degustazione, wine shop, punto informativo e di incontro. Obiettivo: puntare i riflettori sulla cultura vinicola dell’Oltrepò Pavese e accogliere chiunque voglia avvicinarsi a questo vino, icona dello Sperone di Stradella.

All’inaugurazione erano presenti appassionati, amanti del vino, professionisti del settore e semplici curiosi, nonché i sindaci del territorio, il vice presidente del Senato della Repubblica Gian Marco Centinaio, il consigliere di Regione Lombardia Claudio Mangiarotti e quello della Provincia di Pavia Andrea Frustagli. 
Diversi gli interventi che si sono succeduti nel corso della mattinata, a partire da quello di Davide Calvi, presidente uscente del Club del Buttafuoco Storico, che ha ricordato e ringraziato, a nome di tutti i Soci, l’impegno delle varie componenti in campo nella realizzazione di questo progetto impegnativo e ambizioso, che arriva giusto in occasione del ventottesimo compleanno del Club.

Massimo Piovani, neo-eletto presidente del Club in carica dal prossimo 1° marzo, ha parlato del Club come di una “grande famiglia”, nella quale convivono aziende diverse in grado di trovare sempre la sintesi tra differenti sensibilità e condurre a grandi risultati che, come l’inaugurazione della nuova Casa, sono, oltre che frutto del lavoro svolto, anche un nuovo punto di partenza.

Nella nuova sede il piano terra, aperto sull’esterno da grandi vetrate, ospita il wine shop – con un’immersiva esposizione dei vini –, una sala degustazione attrezzata e modulabile per iniziative di diverso tipo, oltre a una piccola cucina professionale per degustazioni in abbinamento con le tante eccellenze del territorio.
Attraverso una scala esterna si accede alla grande terrazza attrezzata che sovrasta la struttura: qui in primavera ed estate andranno in scena degustazioni – professionali e divulgative – eventi, dibattiti ed incontri intorno al Buttafuoco Storico, agli altri vini dell’Oltrepò Pavese e dedicati in generale al territorio.

«In questi anni abbiamo puntato sulla tipicità e territorialità del Buttafuoco Storico perché sono le caratteristiche che rendono questo vino così identitario» ha affermato Armando Colombi, direttore del Club del Buttafuoco Storico. «Il Buttafuoco Storico è bandiera dell’Oltrepò Pavese e la sua nuova casa conferma la volontà di diventare ambasciatore della qualità, dell’impegno e del fare bene di tutto il territorio».

Il Buttafuoco Storico è un vino espressione di un territorio specifico – solo sette i comuni nei quali può essere prodotto, in una porzione racchiusa tra i torrenti Versa e Scuropasso – che interpreta pienamente i concetti di terroir e di cru. Nato nel 1996 dall’impegno di alcuni produttori visionari che si sono uniti in una libera associazione al fine di valorizzare questa tipologia, il Club oggi annovera al suo interno 17 soci produttori che operano su un’area di circa 22 ettari vitati, ripartiti in 20 vigne. Il Club, in questi anni, ha rappresentato uno strumento di responsabile autodisciplina, grazie alla presenza di un rigido regolamento, sollecitando aziende vecchie e nuove, piccole e grandi, perché le consolidate e sagge abitudini diventassero una comune strategia per il successo qualitativo.

«La vendemmia 2023 nella zona del Buttafuoco Storico è stata ottima, con uve sane, non abbondanti, ma di ottima qualità – ha concluso Davide Calvi a margine dell’incontro –. Le piogge di metà settembre hanno dato un grande sollievo ai vigneti assetati dalla calda estate e unite alla tradizionale escursione termica hanno permesso di ottenere un ottimo mosto, equilibrato, molto zuccherino e di grandi potenzialità. Dal punto di vista fitosanitario non ci sono stati particolari problemi, l’abitudine del territorio alla grande attenzione alla prevenzione delle patologie fungine ha garantito un raccolto sano».