Anteprima Amarone 2007

Anteprima Amarone 2007

Degustando
di Giovanna Moldenhauer
15 febbraio 2011

Dal 29 al 30 gennaio il Consorzio di Tutela dei vini Valpolicella ha proposto in anteprima, presso l’Ente Fiera di Verona, l’Amarone 2007.

ValpolicellaLa manifestazione è stata introdotta da una conferenza stampa del presidente Luca Sartori, completata da una presentazione dell’annata da parte dell’enologo Daniele Accordini. La relazione del Presidente del Consorzio ha fornito dati importanti sull’anno passato. Si è verificato un aumento della domanda e le vendite dai 9.000.000 del 2009 sono passate a 12.800.000 nel 2010 con una crescita delle esportazioni pari al 40%. Crescita frutto delle attività svolte dal Consorzio che si sostanziano in azioni promozionali, in controlli rigorosi dell’attività dei vignaioli e nella lotta alla contraffazione. Per effetto di disposizioni comunitarie, è stato approvato il decreto legislativo 61/2010 che ha apportato modifiche sostanziali sul ruolo dei consorzi di tutela: quello della Valpolicella, che raggruppa circa il 90% di aziende vitivinicole, ha un’operatività completa a tutela delle denominazioni, di vigilanza e governo della produzione.

 

Dal punto di vista enologico l’annata 2007 ha avuto un particolare andamento stagionale caratterizzato da una vendemmia precoce con una produzione ridotta del 10% rispetto al 2006, una raccolta delle uve anticipata di due settimane a causa delle elevate temperature di primavera ed estate che hanno portato ad una prematura fioritura della vite e alla conseguente maturazione dei grappoli prima del previsto. Durante la vendemmia le uve hanno avuto un valore zuccherino elevato simile al 2003, una bassa acidità, un valore di ph piuttosto alto con un’ottima maturazione polifenolica. Nella fase dell’appassimento le alte temperature hanno determinato che la pigiatura fosse eseguita, su autorizzazione delle autorità competenti, 15 giorni prima della data indicata dal disciplinare nell’intento, da parte dei produttori, di non arrivare a gradazioni alcoliche eccessivamente alte.

A partire dal pomeriggio di sabato, dopo la conferenza stampa della mattina, e nella giornata di domenica si è svolto un banco d’assaggio con 62 produttori che ha permesso di degustare e conoscere l’Amarone proveniente dalle tre sottozone di produzione: Classica, Est e Valpantena. Tra i vini presentati in degustazione quindici sono già disponibili, gli altri prelevati dalle botti devono terminare ancora l’evoluzione e saranno disponibili dalla primavera inoltrata sino all’inizio del 2012.

 

Riporto impressioni e caratteristiche di alcuni vini presenti nella degustazione.

Amarone TedeschiTra le aziende della Valpolicella Classica Tedeschi con l’Amarone Classico ha regalato nell’analisi olfattiva profumi di piccoli frutti rossi con spezie dolci, note erbacee, in quella gustativa un grande equilibrio acido-tannico, una robusta struttura, una calda sensazione. E’ prodotto oltre che con corvina, corvinone, rondinella, in parti uguali, con i vitigni rossignola, oseleta, negrara e dindarella per un 10% complessivo.

Da segnalare, tra gli altri, Reius di Sartori che unisce alle tre uve tradizionali, in diversa percentuale, un 5% di cabernet sauvignon. Disponibile dal prossimo autunno, ha un colore rosso rubino dai riflessi granati, profumi di frutta secca completati da spezie e note eteree, sapore pieno, con tannini morbidi e grande struttura. Durante la vinificazione viene svolta una prima evoluzione in cemento per consentire lo svolgimento naturale della fermentazione malolattica.

Santi, azienda con sede nell’est veronese, ha proposto l’interessante Proemio realizzato con vigneti di oltre 30 anni situati nella zona classica. Disponibile solo dal prossimo novembre, ha comunicato al naso note dominanti di uva passa, ciliegia, prugna essiccata con sentori di viola, di spezie dolci. In bocca è fine, molto equilibrato, di grande intensità, lunga persistenza, con una gradazione alcolica di 16,4% e zuccheri 9,5g/l.

Una conferma è arrivata dal campione di botte Monte Sant’Urbano di Speri. In degustazione nell’esame olfattivo le spezie nere, la frutta appassita sono abbinate al sentore minerale della grafite, in quello gustativo si riscontra freschezza, un buon tenore d’acidità, una pienezza gustativa. Nell’uvaggio oltre alla prevalenza dominante di corvina, alle percentuali di rondinella e corvinone è stato aggiunto un 3% di molinara.

Meno conosciuto ma molto interessante è stato il Ca’ Coato di Antolini. Prodotto con uve corvina, corvinone e rondinella da impianti recenti a guyot in una zona vocata di Negrar, esprime nella degustazione olfattiva una complessità di profumi che corrisponde nella fase gustativa. Morbido, vellutato, potente, con un titolo alcolometrico volumico di 16,7%, è ancora in affinamento.

Situato nella zona est, e più precisamente da Mezzane di Sotto, Roccolo Grassi inserisce nell’uvaggio del suo Amarone, in abbinamento a corvina e corvinone (75%) e rondinella (20%), una percentuale del 5% di croatina che conferisce al colore la tonalità rosso rubino intenso e accentua le note di frutta molto matura. Questo intrigante millesimo, disponibile solo dalla fine dell’autunno, coniuga finezza e complessità al naso con note ben presenti di ciliegia, amarena, spezie, tabacco, erbe aromatiche. In bocca risulta corposo, morbido, persistente con tannini giovani ben presenti.

Vigneti ValpolicellaDalla Valpantena erano in degustazione: Villa Arvedi del Cav. Gb. Bertani e Torre del Falasco della Cantina Sociale. Il primo vino, cru dell’azienda storica, è realizzato con uve corvina al 85% e rondinella al 15%. Attualmente in commercio, regala soprattutto esuberanti sentori di ciliegie mature e amarene, che si ritrovano in bocca uniti a tannini morbidi. Nonostante sia molto giovane sembra pronto. Il secondo, prova di botte, esprime all’analisi olfattiva profumi di frutta a bacca rossa tra cui spicca la ciliegia, in quella gustativa tannini in evoluzione uniti a una buona mineralità, con un finale di sottobosco e di spezie.

Nel complesso i vini sono risultati espressione del territorio nelle sue diverse zone, con poche forzature di affinamento, rispetto ad anni passati, dovuti all’utilizzo equilibrato del legno in cantina.

Questa anteprima ha comunicato alcune emozioni degustative sia con i vini più pronti sia con quelli ancora in affinamento dotati, sin d’ora, di una buona bevibilità. Sarà interessante verificarne l’evoluzione.

 

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