Anteprima Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane: un territorio in fermento
Degustando
di Florence Reydellet
20 marzo 2023
A Teramo la terza edizione di “The cool on the hills”, l’anteprima dedicata alla zona più settentrionale dell’Abruzzo e al suo Montepulciano. Enrico Cerulli Irelli: «Abbiamo dato importanza a un’area e un valore ai suoi prodotti».
In provincia di Teramo, fra le pendici del Gran Sasso e il mare Adriatico, vi è un fazzoletto di terra ricoperto di vigneti e uliveti: sono le Colline Teramane. Sono state le protagoniste della terza edizione di “The cool on the hills”, l’anteprima organizzata dal Consorzio di Tutela Vini Colline Teramane DOCG per conoscere lo stato dell’arte delle annate che stanno per entrare in commercio
Le Colline Teramane sono un territorio vocato alla viticoltura, vuoi per il suo clima (connubio fra esposizioni, fredde correnti che scendono dal Gran Sasso e calde brezze marine), vuoi per i suoi suoli (calcareo-argillosi). Lì, in un contesto regionale fatto ancora di vino per cisterna e sfuso (il 70% del vino abruzzese viene processato extraregione), si cerca oggi di produrre Montepulciano di qualità. E lo si deve a un manipolo di produttori che, abbandonando le cantine sociali, hanno dimostrato che un altro vino abruzzese è possibile.
Dalla prima DOC alle sottozone sino alla nascita della DOCG
Nel 1968 viene approvata la denominazione Montepulciano d’Abruzzo: è una DOC regionale che copre l’insieme delle quattro provincie abruzzesi e si estende su territori assai disomogenei fra loro. «Man mano si è aperta la strada alle sottozone» ci racconta Enrico Cerulli Irelli, Presidente del Consorzio di Tutela Vini Colline Teramane DOCG. La prima nasce nel 1995 ed è la sottozona “Colline Teramane” (31 comuni in provincia di Teramo); seguita nel 2006 da “Terre di Casauria” (18 comuni in provincia di Pescara) e “Terre dei Vestini” (21 comuni nella medesima provincia), e nel 2010 da “Alto Tirino” (3 comuni in provincia de L’Aquila), “Terre dei Peligni” (11 comuni, sempre in provincia de L’Aquila) e “Teate” (59 comuni in provincia di Chieti). Nello stesso 1995, tuttavia, la maggior parte dei vignaioli delle Colline Teramane, certi della peculiarità del loro territorio e dei loro vini, chiedono il riconoscimento della DOCG, che ottengono nel 2003.
Oggi, il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane è l’unica DOCG abruzzese: contempla 33 comuni della provincia di Teramo; prevede come base ampelografica un minimo di 90% di montepulciano (mentre la DOC richiede l’85%) e un massimo di 10% di sangiovese (sebbene la maggior parte dei produttori vinifichi montepulciano in purezza); esiste nelle tipologie giovane e riserva; le rese non devono superare i 95 quintali per ettaro (contro i 140 della DOC); e, per i nuovi impianti e i reimpianti, la densità di viti per ettaro non può essere inferiore ai 3.000 ceppi (2.500 nella DOC). Paletti più stringenti, dunque, che mirano a garantire un livello qualitativo più elevato.
La nascita del Consorzio
«I soci sono attualmente 42, circa il 90% dei produttori della DOCG» ci spiega ancora il presidente del Consorzio, istituito nel 2003, poco dopo l’ottenimento della DOCG. «In questi anni si è sviluppata la consapevolezza del luogo geografico “Colline Teramane”, così come è successo con la Valpolicella in Veneto o la Franciacorta in Lombardia. Per merito dell’impegno dei vignaioli, il territorio ha anche dato visibilità ad altri prodotti, quali la pasta e il miele delle Colline Teramane». Un impegno che si manifesta anche attraverso l’uso di pratiche agricole improntate alla sostenibilità ambientale: circa il 70% dei produttori operano in regime biologico oppure adottano la lotta integrata o la biodinamica.
«Sarebbe però opportuno incrementare i volumi di produzione, anche per meglio posizionarsi sul mercato internazionale». Gli ettari di questo areale sono attualmente solo 172, con una produzione di 600.000 bottiglie (40% delle quali destinate all’export verso Germania, Nord Europa, Canada e Stati Uniti). Sebbene negli ultimi due anni vi sia stato un incremento del 50% dell’imbottigliato, queste cifre rimangono modeste.
La degustazione
Durante la due giorni teramana gli assaggi hanno fatto emergere non solo una buona padronanza tecnica da parte da parte di molti produttori, ma anche ottime prospettive di crescita che possono consentire di raggiungere punti di eccellenza in futuro. In questo momento è presente una certa disomogeneità fra i vini che impedisce una piena riconoscibilità dei caratteri del terroir. Una maggior coerenza, a nostro avviso, sarebbe un passo notevole per l’identificazione delle peculiarità del montepulciano allevato sulle Colline Teramane.
Le versioni “giovani” sono più calibrate nell’estrazione e hanno una maggior facilità di beva rispetto alle versioni Riserva che, sebbene ben fatte e dotata di una loro personalità, spesso peccano dell'assenza di freschezza del frutto, tonicità e succosità. Infine, spesso dosi non certo timide di legno dolce tendono a marcare in modo importante le direttrici organolettiche.
In degustazione i vini dell’annata 2021 e, per la Riserva, quelli del 2019. Inoltre non sono mancati assaggi di annate precedenti, come 2020, 2018, 2017 e 2016. Di seguito i vini che hanno catturato la nostra attenzione.
2021
Annata di abbondanti precipitazioni nel corso dell’inverno. Andamento climatico però favorevole tra settembre e ottobre, periodo in cui solitamente si svolge la vendemmia dell’uva montelpulciano. Tre erano gli assaggi della 2021, tra i quali un campione da vasca: una lettura indubbiamente precoce di vini che hanno bisogno di assestamento per raggiungere un equilibrio complessivo.
Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo DOCG “Le Murate” 2021 - Fattoria Nicodemi (Comune di Notaresco)
L’amarena si accompagna a chiodi di garofano, tabacco e una pennellata di smalto. Bocca potente, lungi dal considerarsi pronta, ove il tannino è protagonista. Tuttavia scorrevole.
2020
Annata difficile, specie nel corso della stagione vegetativa per via delle precipitazioni, distribuite a macchia di leopardo sul territorio.
Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo DOCG “La Regia Specula” 2020 - prova di botte - Orlandi Contucci Ponno (Comune di Roseto degli Abruzzi)
Incipit timido che lascia spazio alle spezie, al geranio e alla ciliegia. Sorso robusto, caldo, con una matrice fresca che gli conferisce progressione. È in divenire.
Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo DOCG “Gruè” 2020 - Cerulli Spinozzi (in Comune di Canzano)
Possiede un olfatto variegato che scandisce dolcezza di frutto e sentori di pepe. Possiede un bell’equilibrio tra struttura e freschezza. Il tannino tuttora ne frena l’allungo, ma promette bene.
Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo DOCG “Verso Sera” 2020 prova di botte - Velenosi (in Comune di Controguerra)
La sua trama odorosa è speziata (pepe), fruttata (frutti di bosco) e tostata. Al gusto è ricco, saporoso e caldo; mentre la freschezza lascia intravedere un buon potenziale evolutivo.
2019
Stagione caratterizzata negativamente, soprattutto per il freddo e la pioggia nei mesi di aprile e maggio, il caldo intenso e la grandine nel corso dell’estate. Sicuramente un’annata di minor pregio rispetto alla precedente: fatte salve alcune eccezioni, si sono riscontrati deficit di freschezza e un alcol preponderante.
Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo DOCG “Apollo” 2019 - Ausonia (in Comune di Atri)
È integro di frutto (profumi ameni di ciliegia). Poi ha humus, insieme a cenni tostati e mineralità. In bocca manifesta un bel corpo; e il tannino è rifinito. Equilibrio quasi raggiunto.
Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo DOCG “Vizzarro” 2019 - Barone Cornacchia (in Comune di Torano Nuovo)
Nell’elenco lungo dei suoi profumi, l’amarena è probabilmente il più presente. Seguono effluvi di rosmarino e liquirizia. La trama tannica è certamente vigorosa, ma ha la freschezza dalla sua parte. Destinato a lunga vita.
2018
La fase vegetativa è stata in linea con le medie annuali. Annata bilanciata in tutto.
Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo DOCG Riserva “Zanna” 2018 - Illuminati (in Comune di Controguerra)
Vigoroso l’olfatto: aromi vegetali, mora di rovo, cuoio; e consistente il palato, persino carnoso, che si pulisce per merito della sapidità e della freschezza. Un vino articolato e dettagliato.
Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo DOCG “Escol” 2018 - San Lorenzo (in Comune di Castilenti)
Apre con i frutti di bosco che lasciano poi spazio a un’indole perfino orientale di spezie dolci. Ha un sorso d’impatto, con tannino al momento allappante. E però reattivo, con la sapidità che si prolunga nella chiusura.
2017
Stagione per buona parte influenzata dalla siccità, con fasi vegetative anticipate e uve concentrate.
Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo DOCG “Voluptas” 2017 - Monti (in Comune di Controguerra)
I riconoscimenti spaziano dalle spezie alla frutta rossa; talvolta sovvengono accenni boisé. Buona la tattilità dell’assaggio con tannini a grana fine. Il finale è garbato, disteso.
Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo DOCG “Elevito” 2017 - De Angelis Corvi (in Comune di Controguerra)
Olfatto ricco di sentori evoluti ma non solo. Ha la scorza di cedro, il rosmarino e la rosa canina. Al gusto ha ritmo e si disegna per bene: morbidezze e sapidità sono sapientemente bilanciate. Una bella sorpresa.