Bagnadore Rosé 2011. La nuova sfida di Barone Pizzini

Bagnadore Rosé 2011. La nuova sfida di Barone Pizzini

Degustando
di Alessandro Franceschini
09 ottobre 2023

L’universo dei Franciacorta premium si arricchisce di un altro interprete. Il Metodo Classico più importante dell’azienda di Provaglio d’Iseo ora anche in versione rosé, solo nelle annate eccezionali.

«Perché l’abbiamo fatto? L’annata era eccezionale, anzi, per mia esperienza la più emozionante, felice e fortunata da quando sono in azienda. La base di pinot nero era venuta particolarmente bene, sicché abbiamo pensato che meritasse un’etichetta separata». È questa la genesi, secondo quanto ci spiega Silvano Brescianini, general manager di Barone Pizzini, storica realtà franciacortina con sede a Provaglio d’Iseo, che ha fatto nascere la prima edizione del nuovo Bagnadore in versione rosé.

Nato di un’intuizione di Pierjacomo Ghitti, uno degli imprenditori che partecipò alla cordata che rilevò nel ’93 l’azienda, Bagnadore è il nome di un torrente che scende dalle colline di Marone e sfocia nel lago di Iseo, nonché anche di una località. «Fu Pierjacomo Ghitti a dire che voleva una bottiglia con il nome dei Ghitti di Bagnadore e relativo logo, indicando anche la strada: pinot nero, barrique e pas dosé. Una cosa non scontata 30 anni fa. Se oggi, infatti, il pinot nero rappresenta il 15% della superficie vitata della Franciacorta, all’epoca forse non arrivava al 5%».

Con il passare degli anni il Franciacorta Dosaggio Zero Riserva Bagnadore, prodotto solo in annate eccezionali, è diventato espressione di un singolo vigneto, la vigna del Roccolo della località Fantecolo, grande 3 ettari, due dei quali riservati allo chardonnay e uno al pinot nero, da cloni tedeschi, con grappolo più grande e ideali per ottenere acidità piuttosto che colore. «Il vigneto è inoltre vicino al bosco dove d’estate arriva l’ombra prima del tramonto: qui la vendemmia è sempre l’ultima e in degustazione otteniamo vini che si distinguono sempre».   

La versione rosata del Bagnadore del millesimo 2011, sempre Dosaggio Zero (1,4 g/l), ottenuta da solo pinot nero, proviene sia dalla vigna del Roccolo che da quella vicina denominata Gremoni, sempre del comune di Provaglio d’Iseo. Pressatura soffice, macerazione a freddo degli acini interi, frazionamento dei mosti, fermentazione in barrique e poi sempre nei piccoli legni francesi una maturazione per 8 mesi. Dopo la seconda fermentazione sosta sui lieviti 128 mesi. Sono questi i passaggi salienti di un vino che anche nella versione rosata interpreta perfettamente la filosofia di un’azienda che insegue sempre espressioni severe, particolarmente verticali nei profumi e al palato. Note di fragoline di bosco, rosa e melograno, insieme a sfumature speziate introducono un sorso con una carbonica sottile, molto equilibrato e vellutato. Queste le caratteristiche di un vino prodotto in pochissimi esemplari, 6621 bottiglie, ancora meno invece, 4996, quelle che andranno in commercio in questi giorni. Per la prossima annata bisognerà aspettare un po’, perché sarà del millesimo 2020.

Ma il Bagnadore Rosé si inserisce all’interno di quella tendenza di mercato che sembra aver riscoperto l'amore per il colore rosa nel bicchiere? «La tendenza in atto è per i vini fermi rosati con modello provenzale. E questo ha fatto sì che altri territori ne beneficiassero. Ma non coinvolge il mondo del Metodo Classico» conclude Brescianini, secondo il quale il rosé per la Franciacorta è soprattutto una questione di abbinamento a tavola. «Il rosé lo possiamo pensare di abbinare al piatto principale di un pranzo o una cena: a quelli a base di carni bianche come pollo, coniglio, faraona, vitello, o ancora con una lasagna o una zuppa di pesce. Però deve essere un pinot nero importante, che distingui non solo per il colore ma per la struttura».