E con questa fanno nove!

E con questa fanno nove!

Degustando
di Davide Bonassi
01 ottobre 2008

Il Festival della Franciacorta, svoltosi lo scorso weekend nella splendida cornice di Villa Lechi ad Erbusco, si riconferma ghiotta occasione per assaggiare un’ampia panoramica della pregiata produzione a metodo classico della zona...

Ben 56 le cantine presenti, per oltre 120 vini in degustazione. La manifestazione è partita fin da sabato a spron battuto, con un incremento degli ingressi che ha sfiorato il raddoppio. Dalle prime impressioni raccolte tra gli stand l’età media dei visitatori si è attestata tra i 25 e i 35 anni. Risultati positivi quindi per il piano di comunicazione messo in campo dal Consorzio, in particolare sul versante del grande battage radiofonico, ma anche consapevolezza che l’evento ha ormai consolidato una sua tradizione, sia tra gli enoappassionati che tra gli operatori di settore. La conoscenza del Franciacorta cresce e si approfondisce. Molti visitatori si sono avvicinati ai banchi d’assaggio chiedendo specifiche tipologie di gusto, quindi non più un generico Franciacorta, ma un Franciacorta Brut, oppure un particolare Millesimato o ancora quel particolare Pas Operé. Buona tenuta anche dell’interesse verso i Rosè, trend di mercato affermatosi ormai da alcuni anni. Consolidata infine l’identificazione della peculiarità del Franciacorta rispetto alla tipologia Satèn, oggi finalmente codificata anche dal Disciplinare. In generale è parsa evidente una tendenza verso Franciacorta più secchi, con residui zuccherini per i Brut senza annata mediamente tra i 7-8 gr/l; all’olfatto più freschi e fragranti, con liqueur de expedition meno marcanti e una migliore integrazione di eventuali note da fermentazione e affinamento dei vini base in legno. Sull’evoluzione del profilo organolettico dei Franciacorta potrà avere un impatto rilevante la recente modifica del Disciplinare di Produzione. Silvano Brescianini, consigliere d’amministrazione con delega per gli aspetti tecnici, spiega infatti come l’introduzione della riserva vendemmiale sia un concetto culturale, ancor prima che un aspetto tecnico, importante nella misura in cui porterà le cantine a gestire più vini in casa e quindi, in prospettiva, a sviluppare una più evoluta cultura della cuvèe. L’introduzione della menzione “Riserva” per i Franciacorta affinati sui lieviti per oltre 60 mesi permetterà invece di dare evidenza ad una schiera di prodotti, alla maniera degli R.D., nati inizialmente come prove di cantina per testare all’estremo le potenzialità del Franciacorta, e oggi proposti da sempre più aziende. Al Festival inoltre è stato possibile raccogliere le prime impressioni sulla vendemmia 2008: maggio e giugno piovosi hanno richiesto una cura supplementare nella gestione di problematiche sanitarie nei vigneti; la stagione ha poi continuato con temperature mai troppo calde, buone escursioni termiche tra giorno e notte e buona dotazione idrica. Fenomeni atmosferici avversi, in particolare grandinate e trombe d’aria accadute a luglio e agosto hanno colpito a macchia di leopardo zone tutto sommato ristrette. Dai primi dati le uve hanno presentato un rapporto zuccheri/acidi equilibrato, potenziale alcolico attorno agli 11-11,50 gradi, acidità intorno al 8-9 per mille e PH sulle selezioni attorno a PH di 3-3,10. Più di un produttore si è dimostrato pronto a scommettere sull’ottima qualità dei Franciacorta 2008 che berremo tra qualche anno. Adriano Baffelli, Direttore del Consorzio, non nasconde la sua soddisfazione per i risultati conseguiti da questa edizione del Festival per provenienza, per età e per competenza dei visitatori. Sottolinea giustamente con orgoglio che al Festival si presenta il Franciacorta, ma anche la Franciacorta. Non è ancora calato il sipario su questa edizione che già si scaldano i motori per la prossima, quella del decennale. Si lavorerà per ampliare gli spazi espositivi (sono 95 le aziende consorziate, molte voglio aggiungersi alle 56 che hanno presenziato quest’anno) e sulle iniziative collegate all’evento. Netta è l’impressione che il Franciacorta, riconosciuto come DOCG dal 1° settembre 1995, tredici anni fa quindi, sia oggi come un adolescente che si prepara alle sfide della vita adulta, sapendo di dover investire con rinnovata convinzione sulle proprie potenzialità perché si dispieghino compiutamente. PROSIT!

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