Groppello + Casaliva... Forever!

Groppello + Casaliva... Forever!

Degustando
di Davide Bonassi
11 settembre 2008

Si è conclusa recentemente la 32a edizione della Fiera di Puegnago, evento che dal 5 all'8 settembre ha portato alla ribalta tre eccellenze del made in Italy e della sponda bresciana del Garda: vino, olio extravergine d'oliva e grappa...

Procedendo a ritroso, partiamo dalla grappa. I distillati di vinacce in degustazione, provenienti da roccaforti produttive quali Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige, hanno testimoniato le eccellenze premiate nell'ambito della 13a edizione del Concorso Interregionale Alambicco del Garda che si svolge annualmente proprio a Puegnago.

Il banco d'assaggio dedicato all'extravergine d'oliva ha invece proposto un' interessante, e rara, possibilità di confronto tra 39 "monocultivar" provenienti da tutta Italia, selezionati in giugno dall'ASSAM Marche, Ente organizzatore dell'annuale rassegna nazionale dedicata. Le numerosissime cultivar in purezza presenti hanno permesso di capire la riguardevole varietà organolettica che anche l'olio può offrire. Ad esempio, il Pendolino prodotto in provincia di Firenze regala nette sensazioni di carciofo. La cultivar Core, dai dintorni di Roma, si fa apprezzare per l'interessante nota piccante. Sempre dall'agro pontino, la Carboncella ricorda al naso una piacevole nota di mallo di noce. Un inteso profumo di tarassaco e foglia di pomodoro delinea il profilo degli olii da Ravace, cultivar proveniente dall'Irpinia. Dal beneventano arriva invece un olio dalla cultivar Ortice, ricco di profumi che ricordano la mela. La Cellina di Nardò, proveniente dal tarantino, spiazza per l'evidente nota di frutti di bosco, in particolare lampone. Il giro d'Italia oleario non trascura ovviamente le isole. Dalla Sicilia soprattutto olii a base di Nocellara dell'Etnea; dalla Sardegna profumatissimi olii da Bosana. A fare gli onori di casa gli olii da casaliva, varietà autoctona che alligna sulle rive del Benaco, dalle caratteristiche sensoriali complesse ed eleganti, vanto degli olivicoltori locali.

Il risvolto enoico dell'evento, inevitabilmente dominante sugli altri, è, come da titolo della manifestazione, ad appannaggio del Groppello gardesano. Come il Chiaretto ha trovato in Moniga del Garda la propria capitale, così il Groppello ha eletto la propria sede di rappresentanza tra Puegnago e la vicina Polpenazze. Sono ben 32 le bottiglia stappate e poste in assaggio, ben 27 dell'ultima annata. Quest'anno la formula dell'evento si è rinnovata, puntando su una maggiore possibilità di personalizzazione del percorso e delle condizioni di assaggio. Si è infatti offerta la duplice possibilità di assaggiare guidati e serviti da sommeliers nello spazio approntato nel castello e di degustare alla presenza dei produttori presso gli stand aziendali allestiti lungo le vie dell'abitato. Il 2007 sembra confermarsi come un'annata valida, nelle parole del sommelier Nicola Bonera, anche se anticipata nella raccolta, con belle espressioni fruttate fresche e note speziate tipiche del vitigno, soprattutto se si operano selezioni sui grappoli, e non già derivanti da affinamenti in legno. Tra le etichette si riscontrano diverse aziende nuove, con vini già di buon livello qualitativo. Nonostante le difficoltà che il vitigno pone, tra le quali la tendenza ad andare in riduzione, molti dei vini in assaggio sono Groppello in purezza, abbandonando ad esempio l'aggiunta di marzemino che conferiva colore. Negli ultimi anni il Garda e la Valtenesi in particolare sono cresciuti molto nella cura agronomica dei vigneti e oggi l'uva portata vendemmiata è di ottima qualità. In cantina il processo di crescita professionale, ancora in corso, lascia intravedere l'approdo, in un futuro molto prossimo, ad ulteriori miglioramenti qualitativi del vino. Al gusto i Groppelli hanno dato buona prova di sapidità, tipica di questo terroir argillo-ghiaioso. Nell'epoca della globalizzazione, il Groppello ha delle carte da giocarsi perchè è inimitabile nella prova di se che riesce a dare in Valtènesi. Si dimostra inoltre un vino versatile in servizio, con la possibilità di servirlo anche raffrescato purchè non sia stato prodotto con lunghe macerazioni sulle bucce. In abbinamento con il cibo si adatta con molta facilità sia ad una semplice e gustosa merenda a base di affettati, sia a piatti gastronomicamente impegnativi, quali lo spiedo della tradizione o pesci di lago, ad esempio la tinca, cucinati in concia. PROSIT!

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessaria la registrazione.
Se ancora non l'hai fatto puoi registrati cliccando qui oppure accedi al tuo account cliccando qui

I commenti dei lettori