Il Lugana sfida il tempo (parte seconda)

Il Lugana sfida il tempo (parte seconda)

Degustando
di Nicola Bonera
01 ottobre 2006

Facciamo un breve passo indietro per ritornare alla degustazione di Lugana pubblicata sul numero precedente (N° 23) della rivista

Di seguito pubblichiamo i prodotti ritenuti più interessanti nella categoria “vini affinati in legno”.

Le note di degustazione sono, anche in questa occasione, a cura di Nicola Bonera



Olivini

Lugana Doc 2002


Vino dal colore luminoso con tonalità accese. Al naso si percepiscono note burrose, di fiori secchi e di frutta in confettura. Morbido e avvolgente in bocca, si caratterizza positivamente per l’equilibrio e per il lungo finale che sfuma su note di frutta secca.



Tenuta Roveglia

Lugana Doc “Filo d’Arianna” 1999


Colore vivo, dominato da tinte dorate. All’olfatto si caratterizza per note di fiori appassiti, di frutta e di lieve speziatura, un po’ aggressive. In bocca dà il meglio di sé: è pieno, lungo e ricco di sensazioni retrolfattive, rese accattivanti da un’eccellente mineralità di sottofondo.



Provenza

Lugana Doc “Cà Molin” 1996


Alla vista si presenta color paglierino acceso, molto vivo nonostante l’età. Decisamente ampio all’olfatto, si caratterizza per sentori di frutta gialla matura con accenni di note speziate, minerali e balsamiche elegantemente espresse. In bocca è fresco, fine e con buona lunghezza.



Cà dei Frati

Lugana Doc “Brolettino” 1992


Il colore di questo vino è un bel giallo dorato ancora piuttosto luminoso. All’olfatto si presenta rotondo, cremoso e con interessanti note tostate e di pietra focaia. Di grande persistenza e lunghezza in bocca, con una chiusura ricca di aromi in cui dominano frutta candita e spezie.

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