La vite è donna

Degustando
di Barbara Giglioli
30 maggio 2024
Sei produttrici altoatesine celebrano la bellezza dei loro vini bianchi tra racconti e calici, un percorso che illumina nuove tendenze, ma anche una salda tradizione secolare.
Sei produttrici per celebrare i vini bianchi dell’Alto Adige, sedute con sole giornaliste donne a una meravigliosa tavola conviviale per uno degli ultimi servizi della chef Viviana Varese al Ristorante Viva. È questo l’evento andato in scena recentemente a Milano, guidato da Cristina Mercuri, wine educator e consulente. Una tavola rosa che parla in rosa. Nessuna forzatura sul concetto di genere, ma un tentativo di creare un percorso che, partendo dal vino, si sviluppi in un racconto di bellezza.
La centralità e il ruolo della luce
Luce, tutto parte da qui. Non solo perché definisce i vini che nascono tra le montagne rocciose accarezzate dall’aria cristallina dell’Alto Adige, ma anche perché è fondamentale per conferire personalità e unicità a questo nettare. Freschezza, tensione in bottiglia, caratteristiche volte a manifestare chiarezza e limpidezza in ogni singolo calice. Cercare la luce quindi, l’esattezza, la pulizia per tracciare al meglio i colori e i profumi di un luogo ricco di innumerevoli sfumature.
Tra tutte le zone vitivinicole italiane, l’Alto Adige è sicuramente una delle più circoscritte ma, grazie alla sua posizione geografica, anche una delle più variegate. Quasi 5000 viticoltori coltivano quasi 5700 ettari di vigneti in zone climatiche molto eterogenee, su terreni diversi e ad altitudini che variano dai 200 ai 1000 metri di quota. È da questa varietà di terroir che scaturisce un novero così ampio di vini d’eccellenza fatti da chi ogni giorno si dà un’unica missione: valorizzare meravigliose espressioni di territorio nel bicchiere. Non solo produttori caparbi e innamorati della loro terra, ma anche produttrici che si sono rimboccate le maniche per dare il via a un nuovo corso della viticoltura.
Il potere delle produttrici
Negli ultimi anni, nel settore vitivinicolo, sono sempre più presenti donne che si stanno affermando con caparbietà e professionalità. La figura femminile nel mondo del vino in Alto Adige è capace di sfiorare nuove corde e di aggiungere sfumature inedite non solo alla produzione, ma anche al modo di vivere la vita in azienda. In questi territori la donna è sempre stata in vigna e in cantina, ma ora sta prendendo una posizione sempre più centrale. Non più in seconda linea quindi, ma in primissima, pronta a valorizzare il suo territorio e a farlo conoscere nel mondo.
Condividere idee, esperienze e nuovi modi di vedere la vite diventa una grande possibilità di crescita e di innovazione in un mondo che per troppo tempo è stato popolato quasi totalmente dal genere maschile. Unite in una catena che ha come collante non solo l’amore per la loro terra, ma anche la voglia di fare bene insieme, si compone quindi un mosaico di intenzioni che ricostruisce il ritratto completo dell’essere donna in vigneto, sotto una nuova brillante luce.
La degustazione
Alto Adige Val Venosta DOC Riesling 2022 - Tenuta Falkestein
Magdalena Pratzner - titolare e responsabile per la vinificazione e il commercio dell’azienda agricola Falkenstein
Giallo paglierino, al naso sprigiona un profumo che coniuga l’espressione varietale del vitigno a quella territoriale, componendosi di note fruttate che ricordano l’albicocca e la pesca ma si percepiscono anche tracce più minerali e agrumate.
In bocca è elegante, sapido e fresco. La tensione del sorso persiste in un ottimo equilibrio.
Alto Adige DOC Sauvignon Blanc Andrius 2022 - Cantina Andriano
Alexandra Erlacher - Direttrice vendite di Cantina Andriano
Giallo paglierino, questo vino premia decisamente il naso e ha una forte verticalità. All’esame olfattivo si percepisce il fiore di sambuco, note di salvia, ma anche di frutta gialla, come pesca e albicocca. Non mancano poi sentori di frutta tropicale, come passion fruit, tipici di questo vitigno. Al palato è ricco, strutturato e armonico, fresco, dall’acidità equilibrata e di ottima persistenza. «Ha una texture leggermente fenolica- commenta Cristina Mercuri- si percepisce un certo grip sul palato». È un vino dritto, preciso, senza fronzoli e compromessi.
Alto Adige DOC Chardonnay Lofoa 2020 - Cantina Colterenzio
Letizia Pasini di Cantina Colterenzio
Di colore giallo paglierino intenso, al naso è fruttato, con sentori di pesca, noce, mango e melone. Ha una lieve nota di spezia dolce, di vaniglia, ma anche di tostatura che rende il vino piacevole e nel suo insieme armonico. Al palato si esprime tutta la potenza e lo slancio che lo rende molto definito e riconoscibile. Si tratta di un vino decisamente gastronomico.
Alto Adige Pinot Bianco DOC Leopoldine 2020 - Tenuta Castel Sallegg
Ulrike Platter Bramante - Direttrice della Tenuta Castel Sallegg
Di colore giallo paglierino intenso, al naso si distingue per le fragranti note fruttate di mela matura, albicocca e un accenno di limone, uniti ad aromi di miele e pietra focaia. È ben teso, ricco, in bocca ritorna la sapidità, ma al palato è decisamente più astringente. È elegante e morbido, nonostante le sue spiccate acidità e mineralità. Il finale è lungo e persistente.
Alto Adige DOC Gewürztraminer Vigna Kastelaz 2021 Elena Walch
Karoline Walch - Titolare Cantina Elena Walch
Di colore giallo dorato, al naso è complesso e si percepisce un vario bouquet di sentori: aromi di rosa, litchi e un tocco di miele d’acacia sullo sfondo. Un vino che con la sua complessità convince anche al palato. Ha una struttura elegante, una bella acidità, una freschezza armoniosa e speziata con un intenso finale aromatico.
Alto Adige DOC Gewürztraminer Auratus 2022 - Tenuta Ritterhof
Eva Kaneppele - Titolare e amministratrice delegata Ritterhof
Di colore giallo paglierino intenso, al naso si apre con profumi varietali di rosa e litchi, arricchiti da delicate note speziate di cannella e chiodi di garofano.
Al palato è più allargato, risulta pieno e succoso, gradevolmente elegante. Più sbilanciato sul corpo che sulla struttura.