Lucrezia Etichetta Nera 2004. La super riserva di Castello Bonomi

Lucrezia Etichetta Nera 2004. La super riserva di Castello Bonomi

Degustando
di Alessandro Franceschini
22 marzo 2024

Pochissime bottiglie, ancor meno in versione magnum, dopo 20 anni di riposo sui lieviti sono ora pronte per lasciare la cantina. La sfida del tempo e della longevità della famiglia Paladin.

Ci sono scommesse che vengono prese in tempi non sospetti e magari anche controcorrente, sebbene non figlie dell’improvvisazione ma di studio e oculatezza. Probabilmente, sono anche quelle che quando si dimostrano vincenti danno ancor più soddisfazione. È il caso di un vino un po’ particolare, nato dalla convinzione che nelle annate giuste anche la Franciacorta sia in grado di sfidare il tempo senza timore, con vini che si dimostrano granitici.

Castello Bonomi, realtà franciacortina con vigne e sede ai piedi del Monte Orfano, una sorta di mondo quasi a parte per le sue peculiarità geologiche e climatiche all’interno della denominazione, non è nuova a sfide controcorrente. «Quando ho iniziato 39 anni fa a lavorare qui dicevano che il Monte Orfano fosse adatto solo per vini rossi e bianchi, ma non per le bollicine. Fu invece la nostra sfida» ricorda Luigi Bersini, chef de cave dell’azienda, dal 2008 gestita dalla famiglia Paladin, durante la presentazione della prima uscita di un vino che sarà presente sul mercato in solo 250 esemplari: Il Franciacorta Extra Brut Lucrezia Etichetta Nera 2004.

Roberto Paladin e Luigi BersiniNato nel 1999 e dedicato a Lucrezia, nipote dell’ingegner Marino Bonomi, fondatore e primo proprietario dell’azienda, questo pinot nero, un tempo in blend con lo chardonnay (e continua ad esserlo nella Riserva Lucrezia Etichetta Bianca), e oggi vinificato solo in purezza, rappresenta uno dei fiori all’occhiello di questa piccola realtà con sede a Coccaglio sul versante meridionale del Monte Orfano. Prodotto solo nelle grandi annate, solitamente esce sul mercato dopo un riposo sui lieviti di 60 mesi. L’annata 2004, uscita nel 2010, rappresenta invece un caso a se perché, vista l’eccezionalità del millesimo, si decise che una piccola partita poteva proseguire il suo risposo per un po’ più di tempo rispetto al solito, per vedere come evolveva. «È il primo vino che abbiamo fatto io e Luigi: l’annata era talmente buona e dalle grandi potenzialità che abbiamo deciso di provarci» aggiunge chi proprio da 20 anni lavora al fianco dell’azienda come consulente, ovvero il prof. Leonardo Valenti. 

Il risultato? Dopo 220 mesi di sosta sui lieviti è venuto il tempo di mettere in commercio questo pinot nero, anche in versione Magnum. Una versione, quest’ultima, che nel bicchiere probabilmente dà il senso e la prova di una scommessa realmente vinta.

La degustazione

Franciacorta Riserva Extra Brut Lucrezia Etichetta Nera DOCG 2004
Pinot nero 100% allevato nei vigneti più vecchi a 275 metri di altitudine. Sboccatura: settembre del 2023. 13%. Solfiti: 80 mg/l. Zuccheri: 2 gr/l

Dorato, ma senza segni di cedimento alcuno nel colore, è un Metodo Classico quasi sussurrato nella carbonica, presente ma certo in secondo piano, tanto da solleticare il palato lasciando in realtà spazio ad una prorompente sapidità e a un incedere severo, ferroso, quasi ematico. Al naso ha lievi, ma presenti, note ossidative, unico segno dei 20 anni trascorsi dalla vendemmia, che però si alternano e fondono con sicurezza a note di frutta secca, di mandorle, di crema pasticciera, anice e pepe bianco, all’interno di un quadro aromatico vivo e di ottima energia.         

Franciacorta Riserva Extra Brut Lucrezia Etichetta Nera DOCG 2004 - Magnum
Sboccatura: 2018

Gli amanti dei formati Magnum non si stupiscono mai nell’osservare come questo contenitore sia quasi sempre in grado di dare una spinta in più, a parità di annata, allo stesso vino. E anche in questo caso la regola è più che confermata, anche in presenza di un vino già sboccato da 6 anni. La dinamicità sia del sorso che della trama olfattiva sono quasi stupefacenti per freschezza e vivacità, soprattutto se confrontati alla bottiglia da 0,75 l. Le lievi note ossidative non compaiono più, ma anzi sono quelle fruttate e agrumate a dominare la scena con grande slancio. Peccato solo ne esistano 50 esemplari.