Lugana, produzione e domanda non si fermano, si punta sulla versatilità

Lugana, produzione e domanda non si fermano, si punta sulla versatilità

Degustando
di Alessandro Franceschini
22 settembre 2021

Alla terza edizione di Armonie Senza Tempo a Milano, l'affresco di una denominazione in salute che punta su nuovi mercati e non ha paura di sperimentare

La sua produzione cresce ad una media del 15% annuo, per il 70% viene venduto all’estero – un fattore non così scontato per un vino bianco italiano, oltretutto lombardo –, viene inoltre prodotto in più tipologie, dimostrando una versatilità invidiabile, nonché il desiderio di esplorare con sempre più forza territori, come quello delle bollicine, che potrebbero aprire ulteriori frontiere.

Se lo stato di salute di una denominazione va letto anche, ma non solo, osservando i suoi numeri, quella che porta il nome di Lugana si può dire stia attraversando un periodo di forma certamente splendido. Anzi, come ha sottolineato il presidente del Consorzio Ettore Nicoletto durante un recente incontro di degustazione all’interno dell’ultima edizione della manifestazione “Armonie Senza Tempo” organizzata a Milano, siamo di fronte ad una denominazione “dinamica, che negli ultimi 10 anni sta percorrendo una traiettoria eccezionale. La turbiana sta mostrando un potenziale straordinario e ci continua a sorprendere”.

Vendite: la centralità del Garda

L’effetto Garda, sia nelle vendite estere che locali, grazie al turismo che transita su lago, proveniente soprattutto dalla Germania, è un elemento non certo secondario sotto molti punti di vista. Anzi, sino ad ora è stato così totalizzante da aver forse bloccato la comunicazione del Lugana e la sua diffusione verso altri lidi, a partire proprio da quelli presenti in Italia. “La grande sfida è farsi conoscere di più nel mercato interno, non solo quindi in Lombardia e in Veneto – ha sottolineato ancora Nicoletto –-. Per esempio, Roma ama i vini bianchi, si veda il successo dei vini irpini e dell’Alto Adige, quindi se riusciremo a lavorare bene potremo raccontare bene la proposta del Lugana anche qui”. C’è poi il mercato americano a stelle e strisce che, sempre secondo il presidente del Consorzio, potrebbe dare maggiori soddisfazioni, a dimostrazione che di “spazi ancora enormi da esplorare ce ne sono molti”. E sono anche necessari perché la produzione 2021 dovrebbe superare i 30 milioni di bottiglie, contro i 24,5 dell’anno scorso. Numeri importanti e che se saliranno ancora – “Tra 15 anni la vedo come una denominazione anche da 40 milioni di bottiglie” –  avranno bisogno di prezzi medi sempre più remunerativi e, soprattutto, di mercati nuovi da esplorare e conquistare.

Morbidezza VS verticalità

L’egemonia tedesca sul Lugana, nel corso degli anni, ha fatto sentire la sua influenza anche sul gusto di questo bianco interregionale, sebbene per l’85% il territorio di produzione insista in Lombardia. Residui zuccherini più invadenti per ottenere sorsi morbidi e avvolgenti hanno spesso caratterizzato le scelte di una parte dei produttori, ma anche in questo caso, secondo il presidente, qualcosa sta cambiando e una sorta di new wave che punta alla freschezza e alla verticalità si sta facendo sempre più strada, mostrando il volto di un vino che ha svariate frecce da proporre al mercato e agli appassionati anche sul fronte della longevità. Aspetto, quest’ultimo, che soprattutto la versione “Superiore”, introdotta nel 1998, e quella “Riserva”, ultima nata, sono in grado di mostrare con maggior forza tra le cinque consentite dal disciplinare in questo momento.

Il valore della versatilità

A proposito di tipologie, se il Lugana Doc è in assoluto il più venduto e copre il 90% della produzione, si sta facendo strada, sempre meno timidamente, anche lo Spumante, sia nella versione Charmat che Metodo Classico. “Work in progress, come si suol dire” ha commentato Nicoletto a questo riguardo. “C’è sicuramente voglia di sperimentare, d’altronde la turbiana si presta bene anche alla spumantizzazione”. Sebbene assuma caratteristiche differenti se allevata sulle famose argille sciolte vicino al lago o su quelle più ricche di sabbia e sassi che si trovano allontanandosi, la turbiana – uva spesso accostata al verdicchio anche se sembra invece non avere parentele o legami – ha tutte le carte in regola per dare il meglio di sé in più versioni, compresa la più  “sperimentale” di tutte, la Vendemmia Tardiva, che guarda alle Vendage Tardive alsaziane e agli Spältese tedeschi come modello.

La degustazione

La Rifra, Lugana Doc Charmat Follie Follie 
Lo Charmat che non ti aspetti, per nerbo, sapidità e allungo finale. Certamente immediato e fresco, con i suoi delicati profumi floreali e un tocco fruttato che ricorda le susine e le pesche, ha dinamicità e personalità. L’azienda è nata negli anni ’70, tuttora a gestione famigliare, si trova nella frazione di Pilandro a Desenzano sul Garda (BS).  

Sguardi di Terra, Lugana Doc Metodo Classico Inlari
Il colore è un dorato molto intenso e il timbro olfattivo vira sono note mature, che ricordano la mela cotogna e lo zucchero filato. Con una carbonica sottile, ma un po’ evanescente, gioca più sulla morbidezza e l’avvolgenza che non sulla freschezza e la dinamicità. Matura sui lieviti 21 mesi. L’azienda, certificata Bio, si trova a Lonato sul Garda (BS).

 

Nunzio Ghilardi, Lugana Doc Il Gruccione 2020
Si apre su note di frutta secca, di mandorla in particolare e svela con l’ossigenazione un bel timbro di erbe aromatiche, di timo e salvia. Al palato ha bella sapidità, forse la caratteristica principale, un sorso di buona morbidezza e una chiusura piacevolmente ammandorlata. Viticoltore a Sirmione (BS).

Cascina Maddalena, Lugana Doc Capotesta 2020
Delicato, incisivo, giocato su note floreali e di frutta non completamente matura, chiude con un profilo di erbe aromatiche molto espressivo. Teso, fresco, pimpante, verticale, ha una scia agrumata nel finale del sorso. Tappo a vite. Vigne a Sirmione (BS).  

Cobue, Lugana Doc Montelupo 2019
Bella espressività olfattiva, alterna note agrumate, anice e piacevoli tocchi fruttati e freschi di mela golden. Equilibrato, ben bilanciato nel complesso, anche se la trama fresca e sapida è certamente predominante. Vigne a Pozzolengo (BS).

Pilandro, Lugana Doc Arilica 2018
Note di erba limoncella, molto rinfrescanti, si fondono con tocchi speziati evidenti, ma mai preponderanti. Al palato è un buon compromesso tra freschezza e morbidezza. Chiude lievemente ammandorlato. Affina in tonnaux. Località Pilando a Desenzano sul Garda (BS).

Seiterre, Lugana Doc Superiore Gigi Rizzi 2018
Gioca su note di pesca e agrumi, che alterna a quelle più dolci e speziate con un connubio ben riuscito. Al sorso mantiene acidità e una chiusura di bel dinamismo. Affina in barrique.   

Bulgarini, Lugana Doc Superiore Cà Vaibò 2016
Piacevoli note minerali, insieme a quelle più agrumate e di frutta bianca matura. Complessità interessante al naso, al sorso gioca sulla morbidezza, con un finale su note legate al rovere. Appassimento delle uve e poi fermentazione anche in barrique. Pozzolengo (BS). 

Colli Vaibò, Lugana Doc Riserva Gemma 2019 
Qualche tocco di miele, un frutto ben maturo, quasi esotico, ma mai stucchevole che lascia spazio a note di agrumi. Bocca fresca, molto incisiva, sapida, con un’ottima e convincente persistenza. Un anno sulle fecce fini. Pozzolengo (BS).

Feliciana, Lugana Doc Riserva Sercé 2017
Apre con tocchi floreali e un frutto maturo, ricco, con note di rovere ben presenti, sfumature di vaniglia e un profilo morbido e “dolce” che caratterizza anche il sorso. Leggero appassimento delle uve, affinamento anche in barrique. Pozzolengo (BS).

Tenuta Roveglia, Lugana Doc Vendemmia Tardiva Filo di Arianna 2017
Note di agrumi canditi e frutta esotica, viaggia sul filo della delicata dolcezza, aspetto che connota anche un palato più morbido e vellutato che fresco e dinamico. Affina per 2 anni in botti grandi. Pozzolengo (BS)

Marangona, Lugana Doc Vendemmia Tardiva Rabbiosa 2015
Note di confettura di albicocche e pesca si fondono a tocchi sapidi, quasi marini. Al palato è generoso nelle note dolci, anche se l’allungo finale conserva una piacevole freschezza. Da uve botritizzate raccolte a novembre, affina in acciaio. Pozzolengo (BS)