Lugana tra presente e passato

Lugana tra presente e passato

Degustando
di Paolo Valente
03 novembre 2020

Alla terza edizione della Milano Wine Week l’occasione per verificare, ancora una volta, le potenzialità di invecchiamento del Lugana

In occasione del trentennale della nascita del Consorzio Tutela Lugana DOC – prima denominazione riconosciuta in Lombardia – una degustazione condotta dal giornalista Aldo Fiordelli e dal Direttore del Consorzio Andrea Bottarel ha offerto ai partecipanti la possibilità di toccare con mano la capacità di durata nel tempo dei vini di questo areale.

Da sinistra: Aldo Fioredelli e Andrea BottarelL’area di produzione del Lugana è posta tra le provincie di Brescia e Verona in quella che un tempo era la Selva Lucana, un territorio anticamente ricoperto da acquitrini e boscaglia e bonificato dalla Serenissima Repubblica di Venezia a partire dal Quattrocento.
Un lembo di terra, limitato a nord dal lago di Garda, a sud dalla pianura padana e a est e ovest da rilievi montuosi, con un clima unico con tante somiglianze a quello mediterraneo.
Il terreno, argilloso nella parte vicino al lago e sabbioso nella zona vicino alle colline moreniche, influisce sulle caratteristiche di struttura e sapidità del vino.

Il vitigno con cui si produce il Lugana è il turbiana, appartenente alla famiglia dei trebbiani. Una varietà versatile che ben si adatta alle varie tecniche di vinificazione, dallo spumante al passito passando per le più classiche versioni superiore o riserva. Il Direttore Bottarel sottolinea come, anche se il 97% dell’intera produzione (quasi 22 milioni di bottiglie nel 2019) rimane ancora appannaggio della versione classica, le aziende comincino a credere sempre di più nel potenziale delle riserve.

Il Lugana è un prodotto la cui commercializzazione è fortemente concentrata verso l’export; oltre il 70% varca le frontiere principalmente verso la Germania.

La degustazione

Lugana DOC Montunal 2019 – Montonale
6 mesi di permanenza sui lieviti con regolari battonage.
Il colore rispecchia giovinezza con le sue note paglierine; giovinezza che si ritrova negli eleganti profumi carichi di fiori e di erbe aromatiche. Il sorso è teso e guidato dalla buona sapidità e dalla croccante acidità. Diritto con ritorni di agrume dolce, pera, susina e un finale di mandorla.

Lugana DOC Marogne 2019 – Zeni
Lieve residuo zuccherino, 5 gr/l
I leggeri riflessi dorati fanno da sfondo alle note di frutta a pasta gialla, di agrume dolce e di fiori, di gardenia. Esuberante ed estroverso al naso, al sorso spicca la sapidità accompagnata da una nota dolce. Setoso con piacevoli ritorni di mandorla e marzapane e un finale leggero di tostatura.

Lugana DOC Capotesta 2019 – Cascina Maddalena
Giallo dorato. Al naso immediati sentori di agrumi, pera bianca, banana; una nota matura ci riporta al mango. Decisamente secco in bocca, vibrante di acidità con un finale teso che pulisce perfettamente la bocca.

Lugana DOC Cemento 2018 – Marangona
Fermentazione sulle bucce e permanenza per 10 mesi sulle fecce fini.
Giallo dorato pieno con note olfattive che riportano alla frutta a pasta gialla, all’agrume, il chinotto, il lime. Nota di gesso, di tiglio e fieno, accenni di tostatura. Persistente e dall’acidità quasi masticabile chiude con note di mela verde.

Lugana DOC Superiore Fabio Contato 2005 – Ca’ Maiol
10% di Chardonnay e passaggio in legno per il 50% della massa.
Colore giallo dorato pieno e intenso con riflessi che rimandano all’oro rosa. L’olfatto si apre con note di frutta ben matura, gli agrumi spaziano dal limone all’arancia, un velo di sentori eterei fa da cornice a ricordi di panettone. L’acidità è ancora vibrante, una nota morbida di legno riempie generosa il palato. Persistente con un finale di mandola. Aristocratico

Lugana DOC Sergio Zenato 2004 – Zenato
Residuo zuccherino di 8,3 gr/l
Colore ramato. Naso decisamente evoluto con riconoscimenti di miele, albicocca disidratata, frutta candita, confettura di mele. Buona complessità e sapidità al palato. La dolcezza ritorna in una nota di pesca sciroppata, di caramella mou. Persistente con un finale di nocciola tostata. Affascinante come il cielo al tramonto