Sorgente del Vino Live

Sorgente del Vino Live

Degustando
di Camilla Guiggi
11 marzo 2010

Ottimo successo per la seconda edizione di Sorgente del Vino, manifestazione che si è appena svolta al Castello di Agazzano, arricchita con una Tavola Rotonda dedicata alla viticultura sostenibile. L'ha seguita per noi Camilla Guiggi...

Visto il grande successo della prima edizione, si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con “Sorgente del vino” il 6,7 e 8 marzo al Castello di Agazzano. Medesima cornice ma con qualche novità. Le giornate sono passate da 2 a 3, i produttori presenti sono notevolmente aumentati, ma cosa più importante la manifestazione si è aperta con una Tavola Rotonda avente come tema la viticoltura sostenibile e la salvaguardia del territorio.
Spesso quando si parla di alimentazione naturale e biologica si pone l’accento sulla salubrità e naturalità del prodotto finale per il consumo umano, ma l’agricoltura del XXI secolo ha e può avere forme diverse: alcune di esse hanno un impatto negativo sul territorio in cui vengono praticate, altre si integrano nel territorio senza invaderlo o stravolgerlo. Conservare e preservare il territorio che abbiamo per le generazioni future è fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente.
La conferenza si è aperta con il saluto del sindaco di Agazzano Dott. Domenico Ferrari e moderatore dell’incontro è stata Barbara Pulliero, una degli organizzatori della manifestazione.
I relatori che si sono succeduti sono stati: il Prof. Ermes Frazzi, docente di Costruzioni Rurali e Territorio presso l’Università Cattolica di Piacenza che ha sviluppato il tema di “Un'agricoltura ecostenibile e produttrice di paesaggio”; il Prof. Ettore Capri, Università Cattolica di Piacenza ed esperto della European Food and Safety Authority che ha spiegato il “Perché essere viticoltori sostenibili”. Poi la parola è andata a Francesco Lizio Bruno, geologo pedologo che ha spiegato “Il suolo, un'entità fragile e preziosa”, come tutelarlo e preservarlo. Hanno chiuso il Convegno il giornalista Marco Arturi; Giulio Armani, dell’Az. Agr. La Stoppa, a cui quest’anno Gambero Rosso ha assegnato il Premio per la Viticoltura Sostenibile, e Pietro Majnoni Guicciardini, titolare della Fattoria Majnoni Guicciardini.

La degustazione si è svolta nelle splendide sale del Castello di Agazzano, numerosi i produttori presenti con vini e alimenti dietro ai quali troviamo sempre una filosofia rivolta al naturale.
I prodotti di Ar.Pe.Pe, produttore della Valtellina, di certo non sono passati inosservati in particolar modo “Buon Consiglio riserva 99” con note agrumate , minerali e con sentori che richiamano la china. Non da meno il “Rocce Rosse 97” dove oltre alla mineralità troviamo note di chinotto, ribes e cassis; e “Ultimi raggi 04” dove prevalgono note di mora, mirtillo, erbe aromatiche, mirto e un piacevolissimo retrogusto mentolato.
Interessante anche il Sauvignon 06 dell’azienda Terpin che sprigiona note di pesca, uva moscato, uva spina e note dolci, il tutto sorretto da una bella acidità. L’azienda Monteforche ha presentato il “Cassiara 08” un uvaggio di vitigni a bacca bianca delicato e dai profumi molto particolari.
Seguendo nella degustazione troviamo il sardo Giovanni Montisci che proviene da un piccolo paese collinare della Barbagia dedito alla viticoltura, coltivato prevalentemente a vitigno Cannonau. Vigne di quasi settant’anni, che danno vita al suo Cannonau dagli intensi profumi di more, ciliegie e mandorle, ma interessante è anche la sua micro vinificazione di Moscato che è ancora in via sperimentale.
Particolare è la scelta dell’azienda il Tufiello e Tenuta Grillo ,appartenenti entrambe alla famiglia Zampaglione, che per il “Baccabianca” 100% cortese e per il “Don Chisciotte” 100% fiano fanno una macerazione di 60 giorni. Entrambi i vini serviti in bicchieri neri regalano sorprendenti sensazioni.
Come non fare un accenno a Villa Bellini un’azienda in rosa come le sue etichette, situata in Valpolicella, ma che non produce Amarone. Il suo Valpolicella classico 06 offre un bouquet che va dalle sensazioni minerali, come la graffite, a sensazioni di erbe aromatiche, con una pennellata di toni incensati.
Una nota particolare va fatta a Podere Pradarolo che fa della lunga macerazione la sua caratteristica. Infatti i suoi vini ,Vei bianco antico (malvasia); Velius rosso asciutto (barbera 90%, croatina 10%), fanno da 2 a 9 mesi di macerazione in acciaio, per poi passare ai 10 mesi per i passiti, Passito malvasia, Passito termarina (rosso).
Lunga sarebbe la lista dei vini degni di nota….Non si può non fare un accenno a Cappellano con il suo Barolo chinato, o all’azienda La Piana, unica azienda agricola dell’isola di Capraia, con il suo splendido Aleatico. Interessante anche il pas dosè prodotto dall’azienda Ca de Noci prodotto con spergola in purezza. Continuando troviamo Marco Sara con i suoi passiti a base di piculit, tokai e verduzzo, il Granato dell’azienda Foradori, Alberto Tedeschi con il suo Pignoletto.
Un ultimo accenno a Emilio Pepe che fa ancora la pigiatura dei suoi bianchi con i piedi e la diraspatura dei vitigni a bacca rossa a mano. Il suo Montepulciano, che non vede legno,è stato presentato nelle annate 2005, 2003, 2001 e 2000, presenta sentori integri di frutta e spezie con note interessanti in evoluzione.

Non resta che darci appuntamento al prossimo anno per vedere le novità dei vini così detti naturali.
Santè

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