Intervista ad Alessia Fiocco del Consorzio Lessini Durello

Intervista ad Alessia Fiocco del Consorzio Lessini Durello

Interviste e protagonisti
di Giovanni Bordin
27 ottobre 2016

Uno spumante alternativo, dinamico e mai scontato, questo è il Lessini Durello DOC. Un vino prodotto da un vitigno autoctono con caratteristiche molto speciali, in un territorio caratterizzato da una forte mentalità produttiva.

Alessia, ci racconti qualcosa sul territorio? 
Il territorio dove è coltivata l’uva durella si estende su una zona piuttosto ampia, sita tra le province di Verona e Vicenza, uno scrigno naturale in cui la viticoltura raggiunge ottimi risultati. Il terreno è di origine vulcanica e lascia un’impronta profonda al vino. La porosità di questa terra permette l’accumulo di acqua e calore, la ricchezza di sostanze minerali si ritrova nel prodotto finale. Un così variegato territorio è diventato negli ultimi anni un forte motore per il turismo. 

Cosa ci dici sul Consorzio e sulla DOC Lessini Durello? Durello
La DOC Lessini Durello è nata nel 1987 mentre il Consorzio di tutela dei vini lessini è stato fondato nel 1998. Sono coltivati a durella più di trecento ettari. Oggi il Consorzio è composto da oltre venti aziende produttrici. Il nome dell’uva deriva dal termine dialettale "durasena"; gli anziani la ricordano presente nelle vigne dei padri e dei nonni, in queste terre la vite è sempre stata molto radicata, fin dall’epoca romana. 

Che tipo di vino viene prodotto attualmente? 
Il vino, per rispettare il disciplinare, deve essere prodotto esclusivamente con l’uva durella, che ha come caratteristica principale una forte acidità, per questo si adatta molto bene alla spumantizzazione, sia ottenuta con il metodo classico che con quello charmat. Noi pensiamo che questa vinificazione sia una buona alternativa alle realtà più affermate; alcuni produttori usano questo vitigno anche per fare del vino fermo. 

Che tipo di fruizione ha questo vino? 
Il vino durello nasce come aperitivo ma si abbina bene anche a tavola: la sua acidità e la conseguente pulizia di bocca si sposano bene con i piatti dai sapori decisi, come il baccalà alla vicentina, l’anguilla e la trippa in umido. I vini ottenuti con il metodo classico sono sicuramente i più adatti ad accompagnare le preparazioni più opulente. 

Il mercato come recepisce questo prodotto? 
Il Consorzio ultimamente è molto attivo verso il mercato estero: soprattutto in Europa, Asia e Stati Uniti, il vino raccoglie pareri favorevoli. Si sta compiendo uno sforzo divulgativo per far capire al consumatore finale che esistono altre valide bollicine di origine veneta. Si riscontra una voglia di novità, questo a noi fa solo piacere. 

Parlaci della manifestazione Durello & Friends. 
Questa è stata la quattordicesima edizione, fino ad oggi si era svolta in diverse location e con diversi format ma sempre nelle zone limitrofe alla DOC; quest’anno siamo arrivati Milano, il 23 novembre, nelle sale dell’Hotel The Westin Palace. Un banco di degustazione e una conferenza stampa sono stati i perni centrali di un’intera giornata; il folto pubblico, composto di addetti ai lavori e da persone desiderose di conoscere nuove realtà della sfera vitivinicola italiana, ci ha dato lo stimolo per proseguire il nostro lavoro. 
Un successo che ci auguriamo sia un trampolino di lancio per il vino Durello. 
A conclusione della manifestazione, sono state consegnate delle riconoscenze: il Premio Giornalista è andato ad Alessandra Piubello, il ristorante A'Riccione di Milano si è guadagnato il Premio Ristoratore, mentre a Giorgio Rinaldi (AIS) è stato conferito il Premio Ambasciatore del Durello. Tutti i vincitori sono stati omaggiati di una bottiglia, formato mathusalem, di durello, finemente dipinta con i paesaggi della nostra terra.