Perla del Garda, il Lugana in ogni sua espressione

Perla del Garda, il Lugana in ogni sua espressione

Interviste e protagonisti
di Laura Zaninelli
28 gennaio 2016

Durante il Congresso AIS 2015 abbiamo intervistato Giovanna Prandini, titolare dell’azienda Perla del Garda. Potete trovare lei, la sua passione, il suo sorriso e soprattutto i suoi vini, nello splendido scenario del lago Benaco, a Lonato del Garda

Giovanna PrandiniPuò descriverci la vostra realtà? 
Siamo innanzitutto un’azienda agricola, lavoriamo soltanto la nostra materia prima, non compriamo uva, è fondamentale che la cura di quello che sarà il nostro vino parta dal vigneto; l’azienda è composta di 30 ha di terreno prevalentemente coltivati a trebbiano di Lugana o turbiana, nuova denominazione prevista dal disciplinare del 2011. 

Che prodotti presentate al Congresso AIS 2015 e perché? 
Oggi presentiamo quattro Lugana diversi: siamo una delle poche aziende che interpretano il Lugana in tutte le tipologie previste dal Consorzio; abbiamo in degustazione un Lugana Millesimato 2010 metodo classico, prodotto solo in magnum; il Madre Perla, Lugana che rimane sui suoi lieviti durante la fermentazione con un lavoro di batonage volto a cercare complessità senza l’uso del legno; il Lugana Superiore, Madonna della Scoperta 2011, ed infine un Lugana Vendemmia Tardiva che è un dolce naturale da appassimento in pianta; ne abbiamo una piccolissima produzione, e sono solo tre le aziende della zona che la fanno. 

Che rapporto avete con gli altri produttori della zona? 
Il Consorzio ha fatto un grande lavoro, cercando di fare rete tra i diversi produttori; la distribuzione su alcuni mercati esteri è congiunta proprio per informare il consumatore sui nostri prodotti prima della vendita. Poi ci sono altre reti di territorio come “La strada dei vini e dei sapori del Garda” che aiutano a costruire e sedimentare delle amicizie, per lavorare meglio, e anche per la promozione del territorio. 

Che termini userebbe per descrivere il “terroir” dei suoi vini? 
Per identificare la nostra zona userei “acidità” e “sapidità” che aiutano nella spumantizzazione e danno vini freschi che invecchiano per lungo tempo; quindi arriviamo a produrre un vino bianco piacevole da conoscere sia nella sua espressione giovane ma che dà soddisfazioni, soprattutto a livello di gamma aromatica, se si sa aspettare la sua espressione più matura. 

La cantinaQuali sono le differenze, rispetto alle zone tradizionali d’Italia, nella produzione del vostro metodo classico? 
La differenza non sta nel metodo ma sicuramente nelle uve; il trebbiano di Lugana ha delle caratteristiche particolari: acidità e sapidità molto spiccate, è un’uva abbastanza neutra dal punto di vista aromatico quindi si presta ad un affinamento sui lieviti medio-lungo perché non va ad intercettare sensazioni aromatiche che possono essere non compatibili, può dare molto! La nostra scelta poi di lavorare in magnum e lasciare sui lieviti 30 mesi è un tentativo di cercare complessità, valorizzando l’affinamento in bottiglia. 

Perché avete scelto il nome “Perla del Garda” per la vostra azienda? 
Il nome deriva dalla posizione della nostra azienda, perchè era talmente bella da essere considerata una perla del lago che già dà un contesto meraviglioso; noi cerchiamo di valorizzare ciò che ci sta intorno!

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