Il Grand Est francese accoglie una nuova Igp

Il Grand Est francese accoglie una nuova Igp

La Francia in presa diretta
di Samuel Cogliati Gorlier
25 ottobre 2024

L’indicazione Lorraine va a sommarsi ad altre tre indicazioni geografiche, in una regione viticola in fase di rinascita. Sarà riservata solo ai vini spumanti

È ufficiale: la Lorena ha una nuova Indicazione geografica protetta. Tre dipartimenti del Grand Est – la Meuse, la Moselle e la Meurthe-et-Moselle – possono ora beneficiare di una nuova Igp: Lorraine. La particolarità è che questa nuova realtà, già strutturata nel 2021, in piena crisi Covid, ma divenuta ufficiale solo questo mese, è esclusivamente riservata ai vini spumanti.

In Lorena – regione storica di 23.500 km quadrati compresa tra la Champagne-Ardenne, la Borgogna e l’Alsazia – la cultura del vino non è certo una novità priva di tradizione. Già in epoca gallo-romana quest’areale conosceva e coltivava la vite. E la spumantizzazione affonda le sue radici nel XIX secolo. Nel 1870, con l’annessione della Lorena alla Germania, vari produttori iniziano a proporre un mousseux destinato al mercato tedesco.

Per quanto falcidiata dalle guerre, questa regione di confine non perderà mai totalmente il suo legame con la viticoltura. Certo, la ricostruzione di quelli che furono 15mila ettari di vigna è lenta e complessa.
Eppure i vignaioli non demordono, e così, dopo le Aoc Côtes-de-Toul e Moselle, e l’Igp Côtes-de-Meuse, l’alambiccata trafila burocratica dell’Igp Lorraine è andata a buon fine. Prevede solo vini metodo classico bianchi (75% della produzione), rosati (20%) e rossi (5%), in linea con le tendenze degli ultimi anni.

L’altra particolarità, coerente con una tradizione locale un po’ rustica, nel Novecento rivolta all’autoconsumo, è accogliere un’ampia gamma di vitigni. I bianchi aubin, auxerrois, chardonnay, johanniter, müller-thurgau, muscaris, pinot bianco, riesling (limitato al 30%), solaris; i grigio-rosa pinot gris, souvignier gris; i neri cabernet cortis, gamaret, gamay, meunier, pinot noir, pinotin. Varietà in genere precoci e ben adatte al clima fresco, tra cui si spicca la larga presenza di cultivar resistenti (Piwi). Il che consente alla Lorena di vantare un tasso di viticoltura biologica astronomico, al 75% del totale!

Ad oggi l’Ipg conta appena 51 ettari, 44 produttori, 2 négociants e 1 cantina sociale. Ma c’è da scommettere su una crescita.

Credit Photo: ©Audrey Krommenacker