Successioni viticole: in Francia suona il campanello d’allarme

Successioni viticole: in Francia suona il campanello d’allarme

La Francia in presa diretta
di Samuel Cogliati Gorlier
08 novembre 2024

La Confédération Nationale dei produttori AOC chiede urgentemente al governo di detassare le eredità delle aziende viticole

Le cifre sono allarmanti. E non è un caso che vari parlamentari di regioni viticole chiedano fondi d’emergenza per sostenere la viticoltura. Dal 2010, avverte la Cnaoc, che raggruppa i rappresentanti di tutte le appellation del Paese, «la Francia ha perso il 3% delle aziende viticole in Champagne, il 5% nella Charente [Cognac, ndr], il 14% in Borgogna, il 17% a Bordeaux e oltre il 20% in Alsazia». Un’emorragia infinita. 

La crisi è multifattoriale: cambiamento climatico (gelate, grandine, siccità, epidemie fungine...), impennata dei costi di produzione, calo dell’export, crollo dei consumi interni. Ma c’è una causa di cui si parla poco: la pressione tributaria al momento delle successioni ereditarie. In Francia le imposte sul trasferimento di proprietà al decesso del titolare del domaine o della maison, così come la donazione dell’azienda ai figli o la locazione come soluzione per anticipare queste questioni, sono pesantemente tassate. L’imposta è ponderata sulla base del valore delle terre. E questo valore, ammoniscono congiuntamente Cnaoc e Syndicat Général des Vignerons di Champagne (Sgv) «è speculativo, volatile e ingannevole per natura. È scollegato dalla redditività economica delle aziende, che supera abbondantemente». 

Un esempio? Un domaine in Côte de Nuits ha visto l’Agenzia delle entrate valutare un suo appezzamento Grand cru 1,8 milioni di euro per ouvrée (ossia 0,04 ettari). Risultato: una previsione di 100 anni di lavoro per ammortare la successione dal padre ai figli. Ma può andare anche peggio quando uno o più eredi non intendono proseguire l’attività, e vanno quindi liquidati. 

Proiezione 2019-2029 della chiusura delle aziende vitivinicole nel Grand Est (soprattutto Champagne e Alsazia). Fonte: rapporto parlamentare del deputato della Marne Éric Girardin (aprile 2022).

In Francia esiste un dispositivo di legge, detto “Pacte Dutreil”, che consente una defiscalizzazione fino al 75% delle imposte successorie sulle imprese, se gli eredi si impegnano a proseguire l’attività produttiva per una certa durata. Questa defiscalizzazione riguarda però eredi di massimo 40 anni di età e, nel caso delle aziende viticole, prevede un tetto a 500mila euro. Spiccioli, nel caso di tenute in Champagne, a Bordeaux o in Borgogna. 

Cnaoc e Sgv chiedono che il Pacte Dutreil sia esteso con le stesse regole al comparto viticolo. E che il governo lo faccia subito nella prossima legge finanziaria. «Il modello viticolo francese – dicono – poggia in gran parte su aziende famigliari. Le implicazioni fiscali legate alle successioni ereditarie sono ormai insostenibili per i vignaioli».

Foto di apertura: pixabay