L’evoluzione di un’icona: il Chianti Classico Riserva Ducale Oro di Ruffino

L’evoluzione di un’icona: il Chianti Classico Riserva Ducale Oro di Ruffino

La Verticale
di Alessandro Franceschini
06 ottobre 2022

A Villa Necchi Campiglio, sette annate per ripercorrere un pezzetto di storia di uno dei vini simbolo dell'azienda di Pontassieve, oggi al centro di un progetto di rinnovamento dell'immagine

«L’unico modo per rimanere uguali a sé stessi è cambiare». Parola di Sandro Sartor, al timone come presidente e amministratore delegato di una delle storiche realtà del Chianti Classico, Ruffino, diventata di proprietà al 100% del colosso americano Constellation Brands dal 2011. 

Per presentare il cambiamento in atto nelle cantine dell’azienda di Pontassieve, fondata dai cugini Ilario e Leopoldo Ruffino nel 1877, le sale di Villa Necchi Campiglio a Milano, hanno recentemente ospitato una verticale di uno dei suoi vini simbolo, la Riserva Ducale Oro, che oggi riporta in etichetta anche la menzione di Gran Selezione.

La nascita di un vino icona per Ruffino

Nata nel 1927 in onore del Duca d’Aosta, che se n’era innamorato facendo diventare l’azienda fornitore ufficiale della Real Casa, e diventata poi “Oro” nel 1947 grazie a una speciale selezione, la Riserva Ducale viene realizzata con uve che originariamente si trovano nei vigneti del Castello di Montemasso a San Polo in Chianti. Nel corso degli anni, però, si aggiungono anche le uve della Tenuta Santedame, a Castellina in Chianti, che poi rimangono anche le uniche. 

Nel corso degli anni  cambia anche la base ampelografica, oltre che le tecniche di vinificazione naturalmente. La verticale, infatti, è stata un’occasione molto interessante per verificare la tenuta, a quasi 50 anni di distanza, di alcuni vini creati secondo quella che era la “formula” originaria nel Chianti, codificata dal Barone Bettino Ricasoli, e che prevedeva oltre alle uve a bacca rossa, a partire dal maggioritario sangiovese, anche un saldo di uve a bacca bianca.

Restyling del logo e delle etichette

Oggi Ruffino è una realtà composita e molto articolata, con 8 tenute di proprietà – in Toscana (Poggio Casciano, Gretole, La Solatia, Greppone Mazzi, Santedame e Montemasso) e Veneto (Ca’ del Duca e Ca’ della Duchessa) – che produce complessivamente più di 30 milioni di bottiglie lavorando 600 ettari di vigneti, per metà già convertiti al biologico e che, entro due anni, lo saranno completamente. All’interno di questo percorso di cambiamento si è inserita anche l'idea si "svecchiare" il logo, rivisto in un’ottica di maggior freschezza e semplicità, e poi le etichette, a partire proprio dai vini simbolo, in primis la Riserva Ducale Oro.

La verticale. 1977-2018

Condotta da Filippo Barolotta, wine writer di fama internazionale, e Gabriele Tacconi, enolgo dell'azienda, la verticale ha visto protagoniste sette annate. Non riportiamo note del millesimo 1996, nel nostro caso chiaramente a fine corsa, a causa di una bottiglia sfortunata. La verticale è stata gestita durante la fase preparatoria e di servizio dai sommelier di AIS Lombardia.   

Chianti Classico DOC Riserva Ducale Oro 1977
75% Sangiovese, 10% Canaiolo, 10% Malvasia, 5% Colorino.
Affinamento: maturazione per 12 mesi in botti grandi di rovere di Slavonia da 80 hl, a cui ha fatto seguito un ulteriore affinamento in tini di cemento vetrificati.

Una carezza, sia al naso che al palato. Un vino sottile, a tratti verticale, ancora vitale e vivo che si esprime con un delizioso mix di fiori secchi, agrumi, incenso, un frutto che ricorda ancora l’amarena, e poi ancora note di cera d’api ed erbe officinali. Al palato la vibrante acidità fa il controcanto ad un tocco salato molto succoso e un tannino accennato, vellutatissimo. Nel finale sembra di aver assaporato uno spicchio di arancia sanguinella.

Chianti Classico DOC Riserva Ducale Oro 1982
75% Sangiovese, 10% Canaiolo, 10% Malvasia, 5% Colorino
Affinamento: maturazione per 12 mesi in botti grandi di rovere di Slavonia da 80 hl, a cui ha fatto seguito un ulteriore affinamento in tini di cemento vetrificati

Uno “splendido quarantenne”. Il tocco elegante ancora floreale, qualche accenno che ricorda la terrosità del sottobosco, ma senza mai cedere, quanto meno appena versato, a sensazioni ossidative e stanche, un frutto più scuro e aggressivo, ma mai fuori registro o troppo dolce. L’ossigeno regala sensazioni di aneto e liquirizia che arricchiscono ulteriormente un quadro già ricco e composito. Al palato, anche in questo caso, freschezza e succosità agrumata non mancano, mentre il tannino ha più spessore e forza. Il finale lascia sensazioni di tè Earl Grey e alloro.    

Chianti Classico DOCG Riserva Ducale Oro 1988
90% Sangiovese, 7% Canaiolo, 3% Malvasia
Affinamento: maturazione per 12 mesi in botti grandi di rovere di Slavonia da 80 hl, 6 mesi di affinamento in bottiglia.

Più etereo e pungente, con sensazioni fruttate più mature, ma sempre toniche e quasi balsamiche, che ricordano i mirtilli. Qualche nota che richiama il legno comincia ad essere evidente, ma ben integrata con sensazioni terrose e di sottobosco. Al palato non manca una freschezza sempre molto viva, mentre il tannino è meno scorrevole e dalla grana non così fine e precisa.  

Chianti Classico DOCG Riserva Ducale Oro 1996
90% Sangiovese, 10% Colorino, Canaiolo, Cabernet Sauvignon e Merlot
Affinamento: maturazione per 24 mesi in botti di rovere da 60 hl e per 6 mesi in barrique di Allier e Troncais, ulteriore affinamento in bottiglia.

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Chianti Classico DOCG Riserva Ducale Oro  2000
85% Sangiovese, 15% Colorino, Merlot, Cabernet Sauvignon
Affinamento: dopo un primo periodo di maturazione di 5 mesi in piccole botti da 225 l. di rovere francese di Allier e Troncais, segue un ulteriore riposo di 28 mesi di in botti di rovere da 40-80 hl. 

L’annata è di quelle celebrate soprattutto dalla stampa internazionale e, in effetti, al netto di un evidente cambio stilistico e di impostazione rispetto alle annate precedenti, è un vino davvero molto convincente per compostezza, struttura e armonia. Le note vegetali, che richiamano i peperoni friggitelli, aprono uno spettro aromatico che lascia poi spazio a richiami delicati di lavanda, al mirtillo, al tabacco dolce e a note di alloro di grande impatto. Molto coerente al palato, gioca più sulla freschezza che sulla sapidità, con un allungo deciso e di bella intensità.

Chianti Classico DOCG Riserva Ducale Oro Gran Selezione 2014
85% Sangiovese, 10% Merlot e 5% Colorino
Affinamento: matura per 36 mesi, incluso un periodo di 12 mesi in grandi botti di rovere e 12 mesi in barrique e tonneaux di secondo passaggio.

L’esile struttura, figlia di un’annata oggettivamente sfortunata, fredda e troppo piovosa, sono probabilmente le cause di un vino tutto sommato interessante, ma nel complesso scomposto. L’attacco vaniglioso e dolce non riesce ad amalgamarsi con le note più vegetali, anche se un tocco mentolato molto delicato rende il quadro aromatico di piacevole vivacità. Al palato il tannino è graffiante, l’acidità ben presente ma non integrata, con un allungo che richiama ancora soprattutto le note vanigliose del naso.

Chianti Classico DOCG Riserva Ducale Oro Gran Selezione 2018 
83% Sangiovese, 12% Merlot e 5% Colorino
Affinamento: matura per 36 mesi, incluso un periodo di 12 mesi in vasche di cemento e 12 mesi in botte grandi di rovere di Slavonia. Ulteriore passaggio di 12 mesi in barrique di secondo  passaggio.

L’impostazione è moderna con la ricerca di un frutto dolce e maturo, che ricorda sia l’amarena e la ciliegia che anche la prugna. Ricco, ma mai stucchevole, riesce a fondere bene note di china e rabarbaro e dimostra già ora di aver “digerito” il legno in modo garbato. Al palato, invece, ha bisogno ancora di assestamento, soprattutto per quanto riguarda la componente legata al rovere. Il tannino è levigato e morbido e sovrasta una freschezza comunque presente.