Enoturismo in Grecia. La Macedonia Occidentale

Enoturismo in Grecia. La Macedonia Occidentale

Mondo Vino
di Bartolomeo Roberto Lepori
14 dicembre 2021

La seconda tappa del progetto del governo greco per incentivare il turismo del vino parte questa volta da Salonicco e si muove lungo i territori bagnati dai laghi Vegoritida e Petron sino ai villaggi rurali intorno a Siatista e Nymphaion.

Thessaloníki (Salonicco) è da sempre un crocevia di diverse culture, pensieri e tradizioni, che si scontrano, si incontrano o si fondono, dando vita a contaminazioni, mescolanze e unioni di meravigliosa bellezza, unicità, illuminazione e genialità creativa. Si parte da qui per scoprire uno dei vini più interessanti della Grecia Occidentale, lo xinómavro. 

La fantasia e i ricordi del passato ci conducono a perderci nel nostro cammino, attraversando i quartieri della città, seguendo gli odori e le armonie dei suoni che avvolgono la quotidianità del lento risveglio della città, ricca di chiese, con ancora le impronte di moschee abbandonate, di resti macedoni, romani e bizantini. Ladadika, piazza Aristotele, Torre Bianca, Valaoritou, Castelli Veneziani, Ouzeri Tsinari, Torre di Trigoniou, Eptapirgion. 

Ci si immerge in un nuovo affascinante mondo di cucina creativa greca, di gastro bistrot e di caffè, dove la tradizione si è fusa con l’esperienza del nord Europa, con la raffinatezza francese e con l’eleganza e il gusto italiano, lasciando, comunque, intatte le tradizioni culturali dei mercanti di un tempo; quelli che arrivavano dal mare, dalle montagne del nord, e dall’Anatolia. In una piccola trattoria ci si può fermare per uno spuntino di souvlaki, spiedini di carne di agnello, maiale o pollo, marinati con olio extravergine di oliva, un po’ di limone e spezie a piacere, poi cotti alla brace, e bere un bicchiere di vino, rigorosamente xinómavro - nel nostro caso Kyr-Yanni Kali Rizza 2015 (*) -. Ma a elettrizzare il bulbo olfattivo e a scuotere la memoria e l’archivio degli odori sono la miriade di sollecitazioni che i recettori avvertono al passaggio fra le bancarelle e i negozi dell’antico “Mercato Modiano” o da quello di “Louloudadika” dei fiori, o vicino all’antico “Yahudi Hamam”. 

Il percorso dell'autore in Macedonia OccidentaleLa Macedonia Occidentale

La Macedonia Occidentale rappresenta una vera scoperta dal punto di vista enoturistico. Si tratta del territorio indiscusso dei vini “xinómavro” (nero acido) e della “malagouzia”, un’elegante, raffinata e introvabile varietà di uva a bacca bianca, purtroppo, nel tempo, sostituita da vitigni internazionali. È una regione collinare dal quadro pedoclimatico incantevole, protetta a nord dalle montagne e benevolmente influenzata a sud dalle brezze marine che, da lontano, accarezzano le soleggiate valli, con pendii tra i 400 e gli 800 metri s.l.m. Tutt’intorno, diversi bacini lacustri che mitigano le alte temperature estive. Paesaggi campestri, villaggi rurali, monasteri ortodossi, percorsi di montagna, locande, cantine e fattorie a conduzione familiare, accrescono la curiosità e l’interesse degli enoturisti e dei viaggiatori girovaghi per questi incontaminati luoghi, dove l’emozione è assicurata e la “scoperta” è un dono da riportare a casa come ricordo del viaggio appena fatto.

Sofia ZacharakiSi è tenuto qui il secondo convegno organizzato dal governo greco per incentivare il turismo del vino e che vede alla guida la Vice Ministra del Turismo Sofia Zacharaki. Obiettivo: valorizzare un enoturismo sostenibile e digitale, ridisegnando l’accoglienza turistica per il Paese, per far sì che la Grecia abbia un adeguato posizionamento di visibilità qualitativa a livello internazionale. Da parte dei presenti un primo importante segnale di vicinanza è arrivato da Yannis Boutaris enologo, chimico, imprenditore, politico e uomo simbolo del vino greco in patria e nel Mondo, che affettuosamente, con un metaforico racconto di gioventù, ha manifestato la sua approvazione alle progettualità innovative della Ministra. Di grande interesse anche l’intervento di Angela Gerekou, Presidente dell’Organizzazione Nazionale del Turismo Greco, riguardante l’attivazione di sinergie e di sviluppo di nuove tematiche e forme di richiamo di turismo legate al vino e al cibo. Ai lavori hanno partecipato nella propria carica istituzionale: Vassilis Abbas, Maria Antoniou, Spilios Livanos, Maria Papadopoulou, Panagiota Dionysopoulou.

Tre giorni immersi in un territorio piacevolmente accogliente in cui il vino ha ripreso il posto d’onore percorrendo strade e sentieri per raggiungere campi e vigne che un tempo godevano della presenza di Diόnysos e di Aphrodítē

DEGUSTAZIONE

Tra i tanti vini degustati ne segnaliamo cinque, preferendo tre versioni secche di xinómavro, una secca di malagouiza e una artigianale dolce di diversi vitigni a bacca bianca, lasciando a voi la curiosità di assaggiare il resto direttamente sul posto, indicandovi su una mappa il percorso e gli appunti di viaggio, per poter ricevere un cordiale e amichevole benvenuto in cantina da parte degli affettuosi produttori.

Lo xinómavro è un vino che al naso e al primo sorso può ricordare alcuni tratti gusto-olfattivi del nostro nebbiolo, ma se gli si lascia il tempo di aprirsi, assume caratteristiche proprie di grande spessore e identità. 

Un ringraziamento particolare va all’Ambasciatrice Italiana in Grecia, Patrizia Falcinelli, che ha condiviso con curiosità ed entusiasmo il tour enologico, gli assaggi dei vini e l’abbinamento ai piatti della cucina greca.  

ALPHA ESTATE WINERY – AMYNDEON 

Nata nel 1997 per volontà dell’agronomo Makis Mavridis e dell’enologo Angelos Iatridis, nel rispetto dell’ecosistema circostante, a poche centinaia di metri dalle sponde del lago Petron. 200 ettari vitati in più appezzamenti tra i 600 e 700 mt s.l.m. Suolo prevalentemente sabbioso con residui calcarei e minerali di provenienza marina. Ottima esposizione delle vigne, ventilazione adeguata, assistenza di irrigazione in caso di siccità. Giovanissima nuova promessa professionale di preziosi, misteriosi e scintillanti vini che andremo in un prossimo futuro a scoprire è Emorfili Mavridou - figlia del titolare – neo ingegnere chimico ed enologa. 

Malagouzia I.G.P. Florina 2021 Single Vineyard “Turtles”
Malaguzia 100% Alcol 13,5%
Il vino si presenta al bicchiere e al naso con straordinaria luminosità oltre che con intensità di accattivanti e sorprendenti profumi. La macerazione a freddo, a contatto con le bucce, e la fermentazione sui lieviti, per due mesi in acciaio, rendono esuberanti e dinamici gli aromi e i sapori. Immediata è la presenza al naso di melone bianco, frutto esotico di rambutan, petalo di rosa gallica, erbe aromatiche e uno sbuffo di piacevole mineralità. In bocca la trama è elegante e ben integrata nelle componenti di gusto. Alcol, freschezza e mineralità in perfetto equilibrio. Buona persistenza con finale su note di rosmarino e accenni minerali. 
La tipicità e territorialità del vino mi portano ad esaltare questa produzione che, a mio avviso, dovrebbe essere intensificata nella versione in acciaio e valutata anche in una versione con affinamento in legno, senza, però, oltrepassare brevi permanenze, per non vanificare con le componenti terziarie la genuinità di questo sorprendente, atipico e piacevole vino.
Per eleganza e per corpo, può sostenere abbinamenti di diversa varietà. Nel nostro caso si è sposato perfettamente con un polipo speziato alla griglia.

Xinómavro P.O.D. Amyndeon Reserve 2017 Single Block ‘’Barba Yannis’’
Xinómavro 100% alcol 14%
Il vitigno è singolare, originale ed esclusivo di questo territorio, anche se si ha voce che qualche ceppo sia stato impiantato anche in Cina! Sono circa 2.600 ettari in tutta la Macedonia Occidentale. Un vero e proprio “cru”, se tutti i produttori fossero convinti del grande valore di questo “gioiello enoico”. L’Alpha Estate ne ha 20 ettari di elevata qualità, in una vigna di oltre 100 anni a circa 670 mt s.l.m., sorvegliata da un drone, nei periodi di clima critico. Le uve sono raccolte a mano e selezionate con cura, prima della macerazione a freddo e della fermentazione alcolica sui lieviti per 24 mesi. Il vino matura in barrique nuove di rovere francese per 24 mesi e affina in bottiglia per ulteriori 12 mesi prima di essere immesso in commercio senza trattamenti né filtraggi.
L’invitante piacevolezza del luminoso rubino che l’occhio coglie alla vista del vino, anticipa gli affascinanti e seducenti avvisi che l’olfatto percepisce già al suo roteare nel bicchiere. Complesso e ricco è il ventaglio dei profumi che si colgono al susseguirsi delle olfazioni: piccoli frutti di bosco, amarene, fragole, more, prugne secche, pepe bianco, vaniglia, liquirizia, viola appassita, cuoio, fieno e cenni di pomodoro secco. Al sorso il gusto è pieno, caldo e morbido, con una buona trama tannica, ancora in fase di evoluzione. Equilibrato e muscoloso nella struttura. Freschezza prorompente (7,48 g/l). Polpa appetitosa con ritorni di confettura di more e prugna, sottobosco e piacevoli note balsamiche miste a spaziature dolci. Finale lungo e persistente.
Un vino veramente molto interessante. Ma se fosse maturato in botte grande anziché in barrique, che vino avremmo potuto degustare? Ottimo con formaggi stagionati, oppure con carni rosse succulente stracotte in tegame con erbe aromatiche, frutti di bosco o con funghi. 

(*) KYR-YANNI – AMYNDEON

La storia della Famiglia Boutaris nel vino inizia con il capostipite Yannis Boutaris nel 1879. Oggi suo nipote, anch’egli di nome Yannis, enologo, chimico e politico, fondatore di Kyr – Yanni nel 1997, è una delle voci più autorevoli del vino in Grecia, espressione di autenticità e territorialità di prodotto. Una filosofia di vinificazione di varietà autoctone con processi di microvinificazione per dare risalto alla maturazione naturale delle uve. 

Le vigne di xinómavro, circa 40 ettari, sono nella zona di Amyndeon a 600 mt s.l.m., su terreni sabbiosi poveri di scheletro. L’impianto dei ceppi è costituito da vecchie viti con rese intorno ai 6.000 kg/ha. Le uve dopo la raccolta vengono macerate a freddo per 6 giorni e fermentate per due settimane, poi ancora lasciate macerare per ulteriori 7 giorni per accrescere il vino di tutti gli aromi secondari contenuti nelle bucce. La maturazione nelle botti di rovere francese dura 14 mesi e, successivamente, 12 mesi di affinamento in bottiglia. 

Kaly Riza P.D.O. Amyndeon 2015 “Veilles Vignes”
Xinómavro 100% alcol 13,5%
Colore rosso rubino tendente all’aranciato, quale primo segno di maturità. Il vino presenta una profumazione intensa e complessa di piccoli frutti di bosco, piccole fragoline, ciliegia matura, oliva nera, note scure terrose, erbe aromatiche e spezie dolci. In bocca è fresco, ben equilibrato, con corpo dalla solida struttura e carnoso nei sapori. Raffinata la trama tannica e lunga la persistenza gustativa.
Come detto sopra, l'abbiamo gustato con succulenti souvlaki, spiedini di carne di agnello marinati con olio di oliva extravergine, un po’ di limone e spezie diverse, cotti alla brace e mangiati, come si dice a Roma “alla scotta dito”. 
Una versione di xinómavro intensa e raffinata che sarebbe curioso provare maturato in botte grande, di 10, 50 ettolitri, magari di rovere di Slavonia, come fosse un grande Barolo delle Langhe, quelli che mantengono il sapore della terra di origine. Chissà se un uomo illuminato come Yanni Boutaris, prima o poi, percorrerà questa strada.

DIMOPOULOS WINERY – AMYNTAIO

La nascita della cantina risale al 2015, ma la famiglia di Panagiotis Dimopoulos lavora nel campo del vino da tre generazioni, sin dal 1930. Sono 40 ettari di vigna tra i 630 e i 670 mt s.l.m., in zona collinare su terreno sabbioso-argilloso, povero di scheletro, ottimale per la vite. L’idea di Panagiotis è quella di riportare in questo territorio la produzione di vini di elevata qualità, andando a correggere e migliorare tutte le fasi di produzione, partendo dal lavoro in vigna, passando per quello in cantina, sino alla commercializzazione e vendita del prodotto in bottiglia.

Xinómavro PDO Amyntaio 2016 Reserve
Xinómavro 100% alcol 13,5%
Rosso rubino con dei riflessi porpora. Al naso sono subito evidenti note di spezie dolci miste a frutti rossi maturi: vaniglia, chiodi di garofano, pepe bianco, pomodoro secco, prugna, oliva nera, tabacco dolce. In bocca è morbido, di corpo, con trama tannica non ancora pienamente evoluta. Fresco e abbastanza minerale. Abbastanza persistente nella sua lunghezza, con ritorni di note dolci di spezie bianche e di confettura di prugna.
Il vino matura in tonneaux da 500 lt: parte di rovere francese e parte di legno americano. Probabilmente, se fosse tutto legno francese, o se la tostatura fosse meno accentuata, quelle dolcezze che appesantiscono un po’ gli aromi terziari, sarebbero meno invasive.

IOANNIS POLIZOS – SIATISTA

“Liastos” 2001 Produzione artigianale 
Varietà diverse di uve a bacca bianca tra le quali Assyrtiko, alcol 11,5%
È stato un incontro fortuito e sorprendentemente piacevole, quello che abbiamo avuto con Ioannis, come ogni cosa che riserva la buona sorte. Di questo dobbiamo ringraziare Christos Zefklis, Sindaco di Siatista, che ha pregato Ioannis di condurci nella sua cantina artigianale per farci assaggiare il “liastos”. Un vino passito che ricorda la tecnica del nostrano “Vin Santo” che, poi, tanto nostrana non è, visto che l’origine è greca e che furono i Veneziani ad introdurla nei nostri territori, portandola da Santorini o da Xiantos. 
I grappoli sono raccolti a mano e scelti con cura, prima di essere sistemati sui graticci di canne, in stanze ben ventilate, per l’appassimento naturale. Finita la fase di disidratazione, che in genere dura tra i 90 e i 100 giorni, solo le uve sane e non marcite o ammuffite, vengono diraspate, spremute e poste a fermentare nei caratelli, sino a maturazione.
Ha il colore dell’oro antico con riflessi luminosi che cadono in profondità. Dispensa profumi di arancia candita, fichi secchi, crema di limone, pasta di mandorle, miele di castagno, confettura di albicocca, erbe aromatiche. Nel palato sensazioni dolci e morbide ben bilanciate con abbondante freschezza e toni di mineralità. Un gusto di mandorla amara accompagna un finale lungo e persistente.