Consorzio Capriano del Colle, ora chiamatelo “Montenetto”

Consorzio Capriano del Colle, ora chiamatelo “Montenetto”

News dai Consorzi lombardi
di Redazione
07 novembre 2012

Il Consorzio del Capriano del Colle Doc cambia nome e diventa “Consorzio Montenetto”: una decisione maturata con l’intento di identificare compiutamente i vini della storica Doc bresciana con il terroir di produzione.

Maria Grazia MarinelliIl Consorzio del Capriano del Colle va “in pensione” ed al suo posto arriva il Consorzio Montenetto: sarà questo da ora in poi il nuovo nome di una realtà consortile che guarda dinamicamente al futuro, in un’ottica di rilancio e riposizionamento internazionale dei vini di questa storica area Doc a dieci chilometri dal centro di Brescia. “La scelta è stata assunta dall’assemblea dei soci e condivisa da tutti i produttori della zona – afferma Maria Grazia Marinelli, presidente del Consorzio che associa 25 aziende-. La volontà era innanzitutto quella di unificare sotto una bandiera comune le realtà che operano nei tre comuni inseriti nel disciplinare della Doc, ovvero Capriano, Flero e Poncarale. L’obbiettivo primario rimane tuttavia quello di identificare pienamente i nostri vini con quello che a tutti gli effetti è il loro terroir di produzione, ovvero il Monte Netto, 400 ettari di parco, verde e vigneti a pochi minuti di distanza dalla città”. Il cambiamento riguarderà per il momento unicamente il nome del Consorzio, che per il resto continuerà a tutelare sia la Doc Capriano del Colle che l’Igt Montenetto di Brescia, in attesa che l’iter burocratico porti ad un progressivo allineamento anche delle denominazioni dei vini. Divenuto da pochi anni Parco Agricolo Regionale, tramite l’adozione di una misura che punta a salvaguardarne le peculiarità ambientali, il Monte Netto ospita la totalità degli oltre 80 ettari vitati del comprensorio, dai quali arrivano annualmente circa 58 tonnellate di uva (al 70% a bacca rossa). Conclusa da poco, la vendemmia 2012 ha fatto registrare un passivo in termini quantitativi pari al -25%: la produzione potenziale dell’annata sfiorerà le 378 mila bottiglie. Le previsioni qualitative sono decisamente positive: i rossi 2012, in particolar modo, si prospettano fin d’ora particolarmente eleganti ed equilibrati.