Consorzio Franciacorta: la presentazione del Rapporto di Attività Ricerca & Sviluppo 2024

Consorzio Franciacorta: la presentazione del Rapporto di Attività Ricerca & Sviluppo 2024

News dai Consorzi lombardi
di Sara Missaglia
10 aprile 2024

A Passirano, presso l’azienda Le Marchesine, il Comitato Tecnico consortile presieduto da Mario Falcetti, ha presentato la pubblicazione, frutto di ricerche, sintesi e testimonianze sulla stagione 2023. A moderare l’evento Costanza Fregoni, giornalista e agronoma.

140 pagine e un convegno tecnico con interventi autorevoli: moltissimi i temi trattati, con un ritmo vivace, rapido e una pluralità di contributi. Una fotografia della vendemmia 2023 scattata da obiettivi diversi e sotto la regia di Mario Falcetti, senza dimenticare il grandangolo, la visione d’insieme. 

Il Rapporto di Attività 2024 è completo ed esaustivo e rende merito a una Franciacorta che investe in ricerca, competenza e responsabilità. La pubblicazione (la prima era stata redatta lo scorso anno) ha visto il contributo dei membri del Comitato Tecnico, coordinati dal Gruppo di Lavoro Ricerca & Sviluppo. Il Comitato Tecnico si compone di professionisti che lavorano all’interno delle aziende locali con un ruolo consulenziale e di direzione e di un gruppo di ricercatori che provengono da diverse università. 

«Il Consorzio Franciacorta ha sempre investito sulla ricerca e sull’approfondimento tecnico. Siamo un territorio giovane e abbiamo bisogno di studiare, conoscere e approfondire. Questa è la direzione», così Silvano Brescianini, Presidente del Consorzio. Il secondo rapporto ha dedicato un focus importante all’analisi agro-meteorologica del 2023, in particolare sull’incidenza e sulla frequenza dei cosiddetti fenomeni estremi. Tra i diversi argomenti trattati nel volume e nel convegno tecnico la previsione delle infezioni primarie e la simulazione dell’andamento della peronospora della vite in Franciacorta, la Flavescenza dorata della vite, la situazione della Popilia japonica in Lombardia, il monitoraggio del Mal dell’esca e la capacità di adattamento del vigneto ai cambiamenti climatici. 

L’analisi agro-meteorologica

Gabriele Cola dell’Università degli Studi di Milano ha affrontato gli aspetti della stagione 2023: un’annata interessante, priva di anomalie tecniche, senza eccessi termici, concentrati nella seconda e terza decade di agosto, ma con danni comunque limitati in vigneto. Per quanto attiene alle precipitazioni e alla loro distribuzione, il bilancio idrico ha registrato l’assenza di significativi stress per la vite. Il 2023 è stato caratterizzato da una generale mitezza delle temperature che ha favorito in Franciacorta lo sviluppo della vite. 

La biodiversità in Franciacorta 

Isabella Ghiglieno dell’Università degli Studi di Brescia ha parlato di biodiversità e servizi ecosistemici con il contributo del telerilevamento e dell’intelligenza artificiale, così come Tomas Roman Villegas della Fondazione Mach di San Michele all’Adige ha affrontato il tema del miglioramento genetico come risposta al cambiamento climatico. Da diversi anni Agrofood Research Hub ha avviato un percorso di ricerca finalizzato all’analisi e alla caratterizzazione dei diversi elementi di biodiversità dell’agro-ecosistema vigneto in Franciacorta. L’obiettivo è di fornire strumenti per la gestione efficiente del capitale naturale e in viticoltura attraverso un approccio multidimensionale e multiscala. Lo studio si propone di fornire alle aziende e ai territori viticoli strumenti per la conoscenza e la mappatura della propria biodiversità, dando indicazioni di scenari di strategie di gestione migliorativi.

Le fitopatie nel 2023 

L’annata in Franciacorta, così come nella maggior parte delle aree vitate del Paese, è stata predisposta ai patogeni in misura maggiore rispetto agli ultimi anni. Oggi i viticoltori, se da un lato devono tutelare la loro vendemmia confrontandosi anche con una legislazione più attenta all’ambiente e alla salute del consumatore, dall’altro sentono la necessità di vendemmiare uve sempre più sane, destinate alla produzione di vini di qualità. I cambiamenti climatici, ambientali e faunistici impongono scelte responsabili: da qui la promozione della gestione biologica del vigneto e l’applicazione delle misure di lotta integrata. Tignoletta della vite, cicaline vettrici dei giallumi della vite, la cocciniglia: il Comitato Tecnico si è proposto sin dai primi anni di attività di avviare un monitoraggio dedicato ai fitofagi della vite. Le ricerche si sono estese alla Flavescenza dorata, al Legno nero, alla Cicalina maculata e a Peronospora, Oidio e Botrytis cinerea. In Franciacorta le condizioni ambientali dell’annata 2023 sono risultate favorevoli allo sviluppo di infezioni in quanto la piovosità è stata elevata in alcuni periodi dell’anno, con punte pari a più del triplo rispetto alla stagione 2022, caratterizzata invece da siccità estremamente elevata. Il team di Silvia Laura Toffolatti del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano ha messo appunto un modello previsionale EPI (Etat Potentiel d’Infection) per simulare l’andamento epidemico della peronospora, fornendo a tecnici e viticoltori del territorio un’indicazione puntuale sul livello di rischio epidemico atteso. Questa attività ha come scopo il supporto ai viticoltori nella razionalizzazione della difesa antiperonosporica in vigneto.

Da sinistra: Costanza Fregoni, Mario Falcetti

Le strategie di contrasto al cambiamento climatico

In collaborazione con l’Unità Genetica e Miglioramento Genetico della Vite del Centro di Ricerca della Fondazione Mach di San Michele all’Adige, è in corso un progetto di ricerca legato alla valutazione di potenziali nuove varietà per la produzione di Franciacorta Docg. Il progetto Resilvine, che fa capo a Davide Modina del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con il Consorzio di Franciacorta, si propone invece di divulgare tecniche di adattamento ai cambiamenti climatici attraverso azioni di dimostrazione e divulgazione come webinar, incontri in vigneto, video, podcast e newsletter. Il progetto si articola in cinque attività sperimentali, dall’uso multifunzione dell’irrigazione a protezione delle gelate all’uso di portainnesti tolleranti alla siccità per limitare le condizioni di stress idrico. Nelle prove sperimentali sono state messe inoltre a confronto tipologie di reti antigrandine per valutare l’effetto ombreggiante. Il Biochar è un’altra strategia di adattamento al cambiamento climatico in vigneto: il progetto fa capo alla Fondazione Minoprio dell’Università degli Studi di Milano e si concentra in una sostanza affine ad un carbone vegetale ottenuto dal trattamento termico in assenza di ossigeno di biomasse vegetale, di cui è stato riconosciuto l’utilizzo in agricoltura biologica come ammendante e fertilizzante. I benefici attesi riguardano l’incremento della disponibilità idrica del suolo e della sua fertilità, con una diminuzione dell’impronta carbonica del prodotto agricolo.

Le unità geografiche della D.O. Franciacorta 

Le Menzioni Geografiche Aggiuntive, ridefinite come UGA, Unità Geografiche Aggiuntive, sono zone più specifiche individuate ufficialmente all’interno di una denominazione. È stato il Barbaresco ad adottarle per la prima volta a partire dalla vendemmia 2007, seguita nel 2010 dal Barolo. Se il Barbaresco ha 76 UGA, il Barolo ne ha 170, più 11 MGA comunali, e il Chianti Classico ne conta 11, valide al momento solo per la Gran Selezione: recentemente, ma ancora in fase di adozione, l’Alto Adige ha individuato 86 UGA. La Franciacorta non vanta una tradizione di vini da singolo vigneto, ma dispone di un Catasto napoleonico redatto tra il 1807 e il 1809 che rappresenta un tesoro per l’individuazione di aree specifiche delimitate. È quindi una fonte molto preziosa e particolarmente utile per la mappatura della Franciacorta: sono 134 le unità geografiche individuate, sono nate dall’interpretazione di Alessandro Masnaghetti, uno dei maggiori esperti cartografi a livello mondiale. Il passo successivo potrebbe essere rappresentato dalla decisione di introdurle nel Disciplinare di Produzione del Franciacorta e stabilirne le regole di utilizzo. 

«Rimango convinto che, una volta spogliati dei tecnicismi, ciascuno dei progetti coordinati dall’Ufficio R&D e dal Comitato Tecnico possa veicolare messaggi capaci di apportare prestigio alle denominazioni d’origine e all’indicazione geografica tutelate dal nostro Consorzio, non meno delle altre attività che, fino a oggi, hanno certamente contribuito a creare il posizionamento del Franciacorta, ed è in tale direzione che vorrei convergessero i nostri sforzi, per una visione della Franciacorta dei prossimi dieci anni», termina così Mario Falcetti, con un ricordo emozionante di Massimiliano Piermattei, vittima di un infortunio sul lavoro e a cui è dedicato il Rapporto di Attività 2024.