Valtènesi-Francia. La partnership si rafforza nel nome del Rosé

Valtènesi-Francia. La partnership si rafforza nel nome del Rosé

News dai Consorzi lombardi
di Redazione
09 luglio 2015

“Un nuovo, importante capitolo nel cammino di confronto instaurato con i francesi per condividere esperienze a tutto campo sulle innovazioni tecniche che caratterizzano il mondo dei rosé”. Così il presidente del Consorzio Valtènesi, Alessandro Luzzago, ha voluto definire il corso internazionale “Innovare e perfezionare l’elaborazione dei vini rosati”, ospitato in questi giorni nella sede consortile a Puegnago del Garda

Comunicato stampa

Corso Valtènesi con VinideaL'iniziativa è stata organizzata in collaborazione con Vinidea, società di formazione e consulenza del settore enologico il cui responsabile, Giuliano Boni, collabora da tempo al percorso di valorizzazione dei Chiaretti intrapreso dal Consorzio a partire proprio dall'approfondimento delle conoscenze tecniche.

A ricoprire il ruolo di docente del corso Vinidea, articolato in due giornate e seguito a Puegnago da una ventina di produttori, di cui la metà del territorio ed altri provenienti da altre zone d'Italia oltre che dall'estero, è stato chiamato Arnaud Morand, consulente enologo in Provenza al servizio dell'Institut Coopératif du Vin di Montpellier (ICV). Si tratta del più grande centro di ricerca e consulenza del mondo sul settore del vino, con dieci laboratori sparsi in tutta la Francia ed una squadra di 70 professionisti tra enologi ed agronomi che assistono un pool di cantine per un volume complessivo pari a 15 milioni di ettolitri di vino.

Morand ha tenuto ai corsisti una lezione in francese di circa 12 ore complessive, tradotta in simultanea da Boni, nell'ambito della quale sono state approfondite le nuove conoscenze sperimentali e pratiche nella produzione di rosati a partire dal vigneto alla fermentazione fino all'affinamento ed imbottigliamento, con particolare attenzione alle tematiche della gestione del colore, dell'espressione aromatica, della pressatura e del controllo dell'ossigeno in cantina.

"Questa iniziativa è sicuramente un tassello importante della strategia attraverso la quale le nostre denominazioni puntano a crescere per diventare un punto di riferimento imprescindibile nella produzione italiana di rosati - afferma il presidente Luzzago -. Alla base di questo progetto c'è proprio il confronto a tutto campo con un Paese come la Francia, che negli ultimi anni ha scommesso ed investito molto sui rosè: crediamo che questa opzione rappresenti un valore aggiunto significativo per proseguire con maggiore efficacia nel percorso di rafforzamento della nostra identità, attraverso la condivisione con tutti gli associati delle informazioni, delle esperienze, delle innovazioni tecniche e della ricerca che caratterizzano il settore dei vini in rosa".