Ma quanto sono punk?

Non solo vino
di Maurizio Maestrelli
22 gennaio 2025
A Seregno Railroad Brewing Co. fa la birra come dovrebbe sempre essere. Onesta, godibile, bilanciata e originale. Niente estremismi o iperboli, perché la birra è la bevanda alcolica più socializzante che esista. Basta farla bene
Tratto da ViniPlus di Lombardia - N° 27 Novembre 2024
Di questi tempi avere un sito in rete è più che fondamentale, scontato. Altrettanto scontato è che il sito debba portare il nome della persona o dell’azienda che ne è titolare. Nel caso di Railroad Brewing Co., birrificio nato a Seregno a pochi chilometri da Milano, invece l’indirizzo giusto è quantoseipunk.it. Facile no? Già questo, per chi scrive, è quantomeno apparso come un segnale di originalità. Accolto, confesso, con una certa perplessità. Ma, una volta deciso che tutto sommato ero abbastanza “punk” per accedervi mi è bastato leggere i nomi di alcune loro birre per convincermi che, a Seregno, c’è del genio. Per chi non è vissuto su Marte negli ultimi dieci anni la Stay Seregno non può non ricordargli qualcosa, idem per la Beerlusconi, one shot annuale guarda caso con la patata come ingrediente supplementare e, ancora, la Beppe Weissicchio che, ammesso che non si sia seguito nemmeno una serata di Sanremo, non può non richiamare il conosciuto e barbuto direttore d’orchestra. «In realtà le nostre birre nascono proprio partendo dal nome», confessa candidamente Benedetto Cannatelli, socio fondatore del birrificio insieme agli amici di tutta una vita Tommaso Colombo e Stefano Zanetto. «Di solito sono frutto di una chiacchierata tra me e il nostro responsabile commerciale, Moris Colombo, poi lui lavora sulla grafica e infine andiamo dai mastri birrai a chiedere di inventarsi una birra che possa, in qualche modo, reggere il nome che ci siamo inventati. Inutile dire che, quando ci vedono avvicinare hanno sempre un po’ di timore».
Ma i birrai, Matteo Bombato e Riccardo Cavestro, sono indubbiamente di talento perché le birre, sì anche quella con le patate che del resto negli Stati Uniti sono impiegate per certe birre, sono molto godibili, ben bilanciate, da bere insomma senza troppe elucubrazioni ma arrivando facilmente in fondo al bicchiere e, quasi sempre, desiderando ordinarne un secondo. Prima di arrivare alla conclusione che alla Railroad Brewing ci sia una vena piuttosto robusta di follia va detto che mentre Zanetto è da poco impegnato full time in azienda, Colombo è un serio fisioterapista e Cannatelli un professore associato che insegna strategia d’impresa allʼUniversità Cattolica di Milano. Saranno pure punk, insomma, ma non degli scappati di casa. «Ci conosciamo fin da quando eravamo ragazzini », riprende Cannatelli, «e abbiamo scoperto di avere una passione per la produzione della birra intorno al 2005. Nel 2009 eravamo passati all’all grain con un impianto pilota da settanta litri e nel 2013 abbiamo fondato Railroad Brewing. Per i primi due anni siamo stati una beerfirm, producevamo dagli amici del Birrificio Rurale, poi siamo partiti con il nostro impianto». Impianto oggi da dodici ettolitri per una capacità produttiva che può raggiungere i duemila ettolitri l’anno. Il grosso dei volumi, circa il 75%, viaggia in fusti da venti litri in acciaio o da ventiquattro in polykeg mentre il resto sono bottiglie da 33 cl. Altra scelta piuttosto originale rispetto a molti altri birrifici artigianali: niente lattine. «Abbiamo due linee di birre», spiega Cannatelli. «Una piuttosto classica e una dedicata a un’altra nostra grande passione ovvero il calcio e, in particolar modo, per il calcio degli anni Novanta e per alcuni suoi protagonisti di quel periodo magari meno noti ma che noi amiamo molto». Ecco spiegata la Zar dedicata a Igor Protti, unico caso di capocannoniere della Serie A a giocare in una squadra, il Bari, retrocessa nello stesso anno del suo record oppure a Marco Negri, attaccante che per una sola stagione fece sognare i tifosi dei Glasgow Rangers, segnando 32 gol in 29 partite. La sua birra si chiama One Season Wonder. «Con questi giocatori e con altri siamo diventati amici, sono venuti in birrificio e la loro birra è frutto di una collaborazione», prosegue Cannatelli. «Il nostro approccio alla birra artigianale vuole essere informale, divertente, originale. Non crediamo che la nostra birra debba essere il centro della serata, ma un accompagnamento a un incontro di amici ed è per questo che nella nostra taproom non vedrai molti nerd che prendono appunti a ogni birra assaggiata, ma gente che parla, guarda una partita di calcio, ascolta un concerto live e, ovviamente, beve birra». La taproom, ecco, ormai per un birrificio artigianale è quasi obbligatorio averla. «Noi l’abbiamo aperta nel 2017 inizialmente con un orario abbastanza ristretto», conclude Cannatelli, «“ma le difficoltà causate dal Covid ci hanno convinto che era una risorsa che andava sfruttata maggiormente. Ora siamo praticamente sempre aperti fino alle 23, le persone bevono le nostre birre e a due passi da noi c’è una pizzeria che consegna ai tavoli. Con dieci euro puoi bere una birra e mangiare una margherita». Ambiente informale e amichevole dove celebrare la birra per quello che è sempre stata e sempre dovrebbe, soprattutto, essere: un lubrificante sociale, un accompagnamento liquido allo stare insieme. Bello che la squadra di Railroad l’abbia sempre saputo e continui a crederci. I fatti e le tendenze in atto nel mondo della birra stanno dando loro ragione. Sarà per questo che sono punk? Se per punk intendiamo una forma di ribellione allo status quo c’è da pensare che in un mondo dove chiunque è ormai dotato di tatuaggi d’ordinanza i veri anticonformisti sono i non tatuati. In un mondo ancora legato, almeno in parte, al “famolo strano”, alle acidità smerigliatrici, alle bombe di luppolo che ti anestetizzano il palato, le loro birre sono un’oasi di pace e libertà. Non paghi, Railroad Brewing nel 2021 ha messo in botte il suo primo whisky sotto la bandiera di Strada Ferrata e le prime bottiglie si sono aperte a ottobre 2024. Ma questa è un’altra storia.
LE BIRRE da NON PERDERE
Basta scorrere rapidamente nomi ed etichette delle birre che producono per rendersi conto che il team della Railroad Brewing Co. è dotato di un buon senso dello humour e di una discreta passione per il calcio. Sapendo anche mescolare entrambi gli elementi come dimostra la Aristoteles Session IPL, ovvero India Pale Lager, da 4% vol e dedicata all’asso brasiliano che, selezionato dall’allenatore Oronzo Canà, militò nella Longobarda. Per chi non capisse al volo il riferimento lo spieghiamo brevemente: è una citazione del film “L’allenatore nel pallone” con Lino Banfi protagonista e l’ex modello svizzero Urs Althaus nei panni, appunto, del calciatore brasiliano Aristoteles. A tenere a battesimo la birra, lo stesso Althaus. Ma il calcio, quello vero, ritorna anche nella Zar, stout da 4,5% vol in omaggio all’ex attaccante di Bari, Livorno e Lazio Igor Protti e nella One Season Wonder, una bitter da 4% vol, dedicata a Marco Negri, goleador che nei Glasgow Rangers riuscì a segnare 32 gol nelle 29 partite di una sola stagione. L’ironia attraversa anche la Stay Seregno, una saison da 5,8% vol, nella Beppe Weissicchio, una birra di frumento da 5,5% vol con frutta (mango e limone) in spicchio e infine nella Beerlusconi, Session Ipa da 4,6% vol nella quale, tra gli ingredienti, compaiono le patate. Nomi creativi a parte, tutte le birre fanno dell’equilibrio e della facilità di bevuta il loro marchio di fabbrica.