La Vallecamonica e il progetto di zonazione Val.So.Vi.Ca.

La Vallecamonica e il progetto di zonazione Val.So.Vi.Ca.

Territori
di Paola Lapertosa
15 dicembre 2022

Lucio Brancadoro, professore dell’Università degli Studi di Milano, e Tino Tedeschi, presidente del Consorzio Vini IGT Valle Camonica, raccontano Val.So.Vi.Ca., il progetto di valorizzazione sostenibile della viticoltura camuna.

Parlare di zonazione non è mai facile, un po’ perché l’argomento di per sé è già ostico e considerato un mondo “lontano” ai più e un po’ perché i destinatari sono prevalentemente i tecnici, il sistema turistico e gli enti comprensoriali. Per chi vive il territorio è un progetto innovativo per conoscere in profondità la zona, scoprire un sistema ricchissimo e articolato ed esprimere al meglio il terroir attraverso i vini. Insomma, un manuale d’uso del territorio” che guida i viticoltori nelle scelte d’impianto (forma di allevamento, densità d’impianto, orientamento dei filari, sistemazione del suolo, regimazione delle acque), nella gestione del vigneto (gestione del suolo e della chioma, fertilizzazione, irrigazione, inerbimento) e nelle scelte genetiche (varietà, clone, portinnesto).

Come spiega il presidente del Consorzio Vini IGT Valle Camonica Tino Tedeschi, la produzione vitivinicola camuna ha sempre avuto negli anni un punto di debolezza: la scelta di vinificazione è spesso stata conseguenza di scelte personali di ogni singolo produttore e non indirizzata da uno studio scientifico, comportando un’eccessiva variabilità dei prodotti immessi sul mercato e una dispersione di risorse per ciascun produttore costretto ad affrontare spese di produzione più alte e quindi a vendere il proprio vino a un prezzo più elevato, con una minore forza di mercato.

Con il progetto Val.So.Vi.Ca. (valorizzazione sostenibile della vitivinicoltura camuna), che è iniziato nell’agosto 2019 e volgerà al termine il 31 gennaio 2023, il Consorzio - in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano -, ha potuto agire proprio su questo punto debole, identificando le differenti vocazioni territoriali e consentendo così di definire, in modo appropriato e scientifico, le più idonee strategie agronomiche ed enologiche per ciascuna delle aree vocazionali che costituiscono l’IGP Valcamonica.  

Secondo il prof. Lucio Brancadoro dell’Università degli Studi di Milano questo studio di zonazione e dell’interazione vitigno-ambiente avrà importanti ricadute sul piccolo territorio della Lombardia rappresentando uno strumento che aiuterà l’intera zona a crescere. Se si considera la dimensione viticola si è già passati da poco più di 50 ettari vitati nel 2000 a quasi 200 negli ultimi anni, con una produzione di quasi 70 etichette lungo i 50 km del fiume Oglio. Da un punto di vista qualitativo, inoltre, il lavoro continuo dei produttori ha permesso di vedere riconosciuti i loro sforzi grazie all’apprezzamento da parte dei consumatori e delle guide che iniziano ad assegnare riconoscimenti e premi alle loro etichette.

Alcuni dati dello studio

Il primo passo è stato quello di considerare le caratteristiche pedoclimatiche e la loro distribuzione spaziale attraverso l'analisi delle condizioni meteorologiche e dei dati enologici e topografici: le 5 unità omogenee in cui è stata divisa la Valle e due vitigni guida sono stati analizzati nel triennio in modo da definire le aree di differente vocazionalità e i migliori stili di vino per ciascuno di questi ambienti.

Mesoclima, paesaggio e litologia di ogni entità sono stati poi studiati e analizzati per capire come in ciascuna rispondano i vitigni merlot e Manzoni bianco: i dati di oltre 12 vigneti sono stati analizzati, sia durante la stagione vegetativa - con un approfondimento su fenologia e curve di maturazione - sia in vendemmia - ponendo attenzione particolare a microvinificazioni, parametri vegeto-produttivi e analisi di mosti e uve. 

Il risultato, ancora preliminare, conferma la grandiosa importanza dell’altitudine (sotto i 300 metri i terreni sono più acidi e vulcanici, mentre salendo si trovano terreni più calcarei di origine dolomitica) e che i due vitigni rispondono molto bene alla zona camuna (il merlot ha una grande adattabilità al terreno e al clima, mentre il Manzoni è un vitigno precoce che riesce a esprimere molto bene il suo carattere anche in purezza).

La degustazione

Davide Gilioli, sommelier e degustatore AIS, ma soprattutto grande amante e sostenitore dei vitigni autoctoni e delle aree meno conosciute, guida la degustazione di 5 vini bianchi a prevalenza Manzoni bianco, 2 Riesling renani e 6 vini rossi con prevalenza merlot. Per ognuna delle tre batterie si parte dai vini prodotti nelle zone più basse, sotto i 300 metri di quota, per poi salire piano piano, ricercando le note distintive dei vitigni e quanto incidono i diversi aspetti pedoclimatici presenti in ciascuna zona di coltivazione. 

Per i vini a base Manzoni bianco o incrocio Manzoni si consiglia di ricercare le tipiche note floreali di acacia e biancospino e fruttate di pesca e susina, albicocca e frutti tropicali, ma di prestare attenzione anche ai sentori dei due vitigni che lo compongono, ossia il riesling renano e il pinot bianco: nel Riesling renano sono esaltati i profumi di agrumi, che soprattutto in alcune zone sono prevalenti (in Mosella, per esempio, distinguibili sono le note di cedro e lime, mentre nell’Oltrepò Pavese si sente una maggior presenza di alcol), mentre il Pinot bianco rilascia sentori di frutta bianca matura e mela Golden. Per il Merlot ci concentreremo sulla caratteristica nota di ciliegia, marasca e amarena, ma anche su sensazioni speziate e note terziarie per le versioni maggiormente affinate.

Prima batteria: Manzoni bianco

Valcamonica IGT Bianco Griso, 2020 - Azienda Agricola Scraleca
95% Manzoni bianco, 5% kerner 

Il Manzoni bianco proviene da due vigneti a diverse altitudini e vendemmiati separatamente: quello sotto i 350 metri conferisce forza e struttura al vino, mentre quello al di sopra aromi ed eleganza. I sentori di frutta gialla, mela golden matura e pesca bianca del Manzoni bianchi si combinano con la nota semi-aromatica del kerner. Il vino risulta quindi fresco, dalla buona aromaticità e dalla persistente sapidità con una bella morbidezza sostenuta dall’alcolicità.

Valcamonica IGT Bianco – La Muraca
100% Manzoni bianco

Ottenuto da uve incrocio Manzoni, è un vino «che sa di Concarena, che nasce, cresce e soffre sul calcare e quindi sa di calcare» - dice il produttore. L’azienda è certificata biologica da più di 15 anni, non utilizza lieviti, solforosa e filtrazioni, ma solo l’uva che, dopo una macerazione di 24/36 ore, affina per 12 mesi e ne trascorre altri 12 in bottiglia. Il colore è più carico del precedente e ha riflessi dorati, un profumo più maturo di pesca gialla, albicocca, mela cotta e ananas, una lieve nota di erbe aromatiche e un qualcosa di gessoso e sulfureo che lascia la bocca fresca e pulita.

Valcamonica IGT Bianco Terre Alte 2020 - Le Terrazze
100% Manzoni bianco

Un vino che nasce sulle zone rialzate rispetto al fondo valle e nella parte più a nord del territorio camuno, su un suolo sassoso. Il vino è paglierino, delicato al naso ma diretto e scattante in bocca grazie anche all’ottima acidità.

Valcamonica IGT Bianco Primo vino 2019 - Azienda Vi’ Bu
70% Manzoni bianco, 30% riesling renano

La percentuale di riesling renano consegna una buona nota di agrumi con sentori dolci di lime e cedro e qualche accenno di candito, e una buona presenza di erbe aromatiche, balsamiche e mentolate. La decisa acidità di partenza è bilanciata da una bella rotondità in bocca che lo rende un vino compiuto di buona struttura.

Valcamonica IGT Bianco Coppelle 2019 - Rocche dei Vignali
80% Manzoni bianco, 15% chardonnay, 5% riesling renano

La percentuale di chardonnay, seppur piccola, dà l’impronta burrosa e i sentori di pasta frolla oltre alla rotondità in bocca. Il vino risulta molto pulito sul finale, fresco, pieno e morbido con una leggera nota salina sul finale che lo rende estremamente piacevole.

Seconda batteria: riesling renano

Valcamonica IGT Bianco Sciamano 2017 - Cantina Flonno
100% riesling renano

Un vino intenso, dalle note agrumate di limone, agrume biondo come il mandarino, sentori di erbe aromatiche di montagna come la limoncella e una bella sapidità sul finale.

Valcamonica IGT Bianco Niei 2018 - Tenuta Nivelli
100% riesling renano

L’azienda ha deciso di impiantare, seguendo il disciplinare del biologico, il riesling renano che, attraverso la sua interpretazione offre un vino dalle intense note di agrume candito, scorzette di cedro e bergamotto.

Terza batteria: merlot

Valcamonica IGT Rosso Moro 2020 - Azienda Agricola Scraleca
60% merlot, 40% rebo

Un vino che trascorre 6 mesi in acciaio e 12 mesi in barrique di secondo passaggio, dalle note di frutta matura; sul finale, una leggera speziatura di cannella, chiodo garofano e spezie nere, e una delicata parte mentolata con ancora tanti profumi da esprimere in futuro.

Valcamonica IGT Rosso Impervio 2018 - I Cultivar delle Volte
70% merlot, 30% cabernet franc 

Dopo 15 mesi in barrique nuova, il vino manifesta sentori di fiori secchi come la rosa e frutta sotto spirito come la ciliegia. 

Valcamonica IGT Rosso Il Quinto 2017 - Cantina Monchieri  
100% merlot

Un Merlot dai profumi dolci, di frutta in confettura, in cui la parte “ciliegiosa” tipica di questo vitigno viene fuori bene; note di speziatura che richiamano la liquirizia gommosa, la cannella dolce si susseguono per lasciare posto in bocca a una buonissima spinta acida bilanciata dal frutto ben presente.

Valcamonica IGP Rosso 2018 - Cantina Zanetta
100% merlot

Un Merlot che rivela la parte fruttata di ciliegia fresca, meno matura rispetto al vino precedente, in cui si sentono bene anche le erbe aromatiche, la balsamicità e la speziatura. In bocca è giovane, fresco, di buona acidità.

Valcamonica IGT Rosso 2018 - La Muraca
60% merlot, 40% marzemino e altri vitigni

La base merlot si combina con l’uva di una vecchia vigna di un centinaio di anni in cui - come per tradizione - si trova un po’ di tutto, dal marzemino alla barbera fino al ciliegiolo. Dopo 60 giorni di macerazione a freddo e rimontaggi con secchio ogni 10/15 giorni, il vino rimane 2 anni in legno - sia usato sia rigenerato - e un anno in bottiglia. Il colore è ricco, materico, con riflessi tendenti al violaceo. Al naso si sente il calore dell’alcol, e note erbacee che lo rendono un vino ricco ed elegante.

Valcamonica IGT Merlot Assolo 2016 - Rocche dei Vignali
100% merlot

Ottenuto esclusivamente da uve merlot raccolte manualmente secondo la tradizione antica, viene affinato per 12 mesi in piccole botti di rovere e almeno 6 in bottiglia. Il colore è granato, ricco e consistente; al naso esprime una ricca speziatura con note evolute di tabacco, sigaro e caffè; in bocca ha una buona acidità, un gusto fruttato di ciliegia matura e un buon bilanciamento tra la parte vegetale e la nota fumosa di cenere e barbecue.

Le tre batterie sono state egregiamente accompagnate da un altro importante prodotto della Valle: il Silter, il formaggio più famoso della Valle Camonica, che si fregia della DOP. Si tratta di un formaggio vaccino a pasta dura prodotto con latte crudo e stagionato almeno 100 giorni. È prodotto con latte proveniente per almeno l’80% dalle razze Grigio Alpina, Pezzata Rossa e Bruna che devono rappresentare almeno il 60% delle vacche in lattazione presenti nella singola azienda. In degustazione due tipologie di Oliviero Zanotti, uno stagionato sei mesi e l’altro un anno: la pasta è friabile e poco elastica, con occhiatura piccola-media, il colore varia dal giallino delicato al giallo intenso e il sapore è prevalentemente dolce, dagli aromi intensi e persistenti.