VINIterritorio, il concorso della Fondazione Edmund Mach che valorizza i vini del Trentino-Alto Adige

VINIterritorio, il concorso della Fondazione Edmund Mach che valorizza i vini del Trentino-Alto Adige

Territori
di Sara Missaglia
26 maggio 2021

A San Michele all'Adige si è svolta la 4° edizione del concorso che promuove i vini del territorio trentino e altoatesino. In giuria 30 esperti tra enologi, enotecnici, sommelier e giornalisti di settore.

San Michele all’Adige in Trentino ha ospitato il 13 e 14 maggio il concorso VINIterritorio, con l’obiettivo di far conoscere le produzioni enologiche di territorio. Giunto alla quarta edizione dopo lo stop del 2020 a causa della pandemia, l’evento è stato organizzato dal Corso ENOtecnico della Fondazione Mach sotto la direzione del prof. Salvatore Maule, già docente e figura di riferimento per molte generazioni di enologi in Italia e nel mondo, e del prof. Andrea Panichi, docente e responsabile del Corso ENOtecnico. 

Il Concorso è stato autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole con il supporto delle due sezioni Assoenologi Trentino e Alto Adige. Già nel nome l’obiettivo: la valorizzazione e la promozione dei vini del territorio, dal Teroldego Rotaliano alla Nosiola. Cinque le categorie dei vini degustati: Trentino e Alto Adige Südtirol Traminer aromatico DOP, Trentino Nosiola DOP e IGP Nosiola, Alto Adige Südtirol Sylvaner DOP, Trentino e Alto Adige Südtirol Merlot DOP, Teroldego Rotaliano DOP. 

Sono state 66 le aziende partecipanti, di cui 38 trentine (11 Cooperative e 27 Aziende Vitivinicole) e 28 altoatesine (11 Cooperative e 17 Aziende Vitivinicole) per un totale di 138 vini degustati anche con vecchie annate sino alla vendemmia 2020. I vini sono stati sottoposti alla valutazione di tre commissioni composte da 30 esperti tra enologi, enotecnici, sommelier e giornalisti di settore, che sono stati affiancati durante la degustazione dagli studenti del Corso Enotecnico.

Il concorso rappresenta anche un’importante opportunità per gli studenti, che hanno la possibilità di assistere alla valutazione dei vini da parte dei commissari acquisendone l’expertise e, nel contempo, effettuare un approfondimento sui vini del territorio”, sottolinea il prof. Andrea Panichi. I commissari autonomamente hanno valutato i campioni utilizzando la scheda dell’Union Internationale des Oenologues: il punteggio finale attribuito a ciascun vino corrisponde alla media aritmetica delle singole valutazioni, previa eliminazione del voto più alto e di quello più basso. 

Sono stati bianchi i vini degustati in numero maggiore: 68 tra Trentino DOP Traminer aromatico (superficie complessiva a Traminer nel 2020 414 ha, a fronte di 324 nel 2010) e Alto Adige Gewürztraminer, seguiti dalla Nosiola, il vitigno bianco autoctono trentino per eccellenza. Vini di pregio, carattere e intensità, che hanno raccolto i consensi dei commissari. Molto interessanti le batterie di Merlot (14 vini del Trentino e 14 dell’Alto Adige), e di Teroldego Rotaliano (22 aziende), in grado di esprimere caratteristiche di piacevole bevibilità e di piena adesione al territorio. Nel 2020 la produzione in quintali di uva del Teroldego Trentino è stata di 91.898 quintali, in incremento del 10,5% rispetto all’anno precedente. 

Ancora sotto riserbo i risultati del Concorso, che con ogni probabilità saranno resi pubblici in occasione di un prossimo evento in corso di definizione, anche sulla base della normativa anti-covid in vigore per le manifestazioni in presenza: le prime tre posizioni per ogni singola categoria saranno premiate con una targa e un diploma di menzione (primo vino classificato) e un diploma di menzione (secondo e terzo vino). 

Il futuro del Teroldego? Un distretto bio e la creazione di un Riserva per puntare alla DOCG

Il Concorso ha rappresentato inoltre l’occasione per condividere idee e proposte in ottica di valorizzazione del Teroldego, promuovendo un coordinamento sinergico tra tutte le cantine produttrici. Nell’anno in cui si celebra il 50° anniversario della DOC Teroldego Rotaliano, è stato infatti messo a punto un piano di crescita della denominazione, con una proposta di creazione di un distretto biologico nella zona DOC del Teroldego e l’istituzione di una DOCG Teroldego Rotaliano, attraverso la produzione di un vino identificabile come Teroldego Rotaliano di qualità e Riserva. 

Nell’ambito del concorso il Consorzio Turistico Piana Rotaliana Königsberg ha organizzato una serie di eventi non solo in ottica di ospitalità, ma di conoscenza e approfondimento del territorio, come l’incontro presso la sede del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige con la presentazione di alcune cantine di Mezzocorona, e la degustazione presso il Convento dei Frati Francescani a Mezzolombardo di vini alla presenza dei produttori e di formaggi a cura dell’Azienda Agricola Foradori. “A noi piace attribuire una versione ampliata del concetto di terroir”, sottolinea Rosa Roncador, Project Manager presso il Consorzio Turistico Piana Rotaliana Königsberg e Responsabile dei progetti di sviluppo legati all’enoturismo, “non solo il legame tra il vino e il territorio inteso come zona, suolo e clima, ma anche con la comunità dove la vite viene allevata. Uomini e donne che lasciano traccia indelebile e inconfondibile della cultura, della storia e delle tradizioni locali. Sono tutti caratteri distintivi che ritroviamo nel vino, in quanto risorse uniche, autentiche e identificabili”. 

Il successo del Concorso passa quindi attraverso le eccellenze vitivinicole, gastronomiche e culturali nella pluralità degli attori protagonisti, con l’obiettivo di valorizzarne le specificità e le identità locali: al di là quindi dei vincitori, di cui vi notizieremo non appena proclamati, ha vinto soprattutto il territorio.