Viaggio nel tempo a Montalcino: verticale di Poggio all'Oro e Poggio alle Mura

Viaggio nel tempo a Montalcino: verticale di Poggio all'Oro e Poggio alle Mura

Degustando
di Giovanni Bordin
12 settembre 2013

Azienda leader a livello mondiale, Castello Banfi esegue circa 300 eventi l’anno in giro per il mondo. Questa volta è a Milano con Rudy Buratti, enologo, e Rodolfo Marelli, direttore marketing. Realtà nata nel 1978, sita nel fantastico territorio di Montalcino, culla della cultura del vino sin dal tempo degli Etruschi

Verticale Brunello Castello BanfiTerroir, vitigno e mercato sono le tre parole che identificano Castello Banfi e il Brunello di Montalcino prodotto, vino salito alla ribalta della stampa internazionale solo nel 1995. Nel 1980 è arrivata la DOCG con la conseguente crescita dei soci del Consorzio e l’aumento degli ettari vitati.

Collocata tra i fiumi Orcia ed Ombrone, la tenuta Castello Banfi si estende sul versante sud occidentale del comune di Montalcino, proprio dove sono ubicate le aziende più storiche. I numeri sono impressionanti: 2830 ettari di proprietà composti da 29 differenti terreni e 850 ettari di vigneto continuo di cui 200 coltivati a sangiovese.

La tecnica di vinificazione è una delle basi dell’enologia moderna, oggi Castello Banfi è alla trentesima vendemmia, è stata quindi maturata una buona esperienza: zonazione e studio del vitigno sono stati gli elementi per arrivare ai risultati odierni, lo sforzo è stato volto soprattutto all’ottenimento di alti valori qualitativi. Gli studi sulle barbatelle sono iniziati nel 1982 con un numero enorme di varietà, ora i cloni usati sono tre: Janus 50, Janus 10 e BF30, tipologie che producono poco. Grande organizzazione dettata dai grandi numeri, le vinificazioni vengono eseguite separatamente per ogni vigneto, con l’intento di avere in cantina le caratteristiche separate di ogni uva. Il tempo e il legno trasformano il Brunello di Montalcino da vino tannico e acido in vino di alto livello. Il rovere delle botti che ospitano il vino è francese, la stagionatura viene eseguita in Italia, proprio a Montalcino.

Poggio alle Mura

è, dal 1983,il castello di proprietà della famiglia Mariani che, con un attento restauro, lo ha riportato agli antichi splendori, facendone uno straordinario centro di accoglienza della tenuta Castello Banfi. Il nome identifica anche una linea produttiva dell’azienda, a partire dal 1997, anno della prima vendemmia per il Brunello di Montalcino, combinazione magistrale della tradizione e dell’innovazione, potenza ed eleganza.


Brunello Di Montalcino DOCG 1998

annata caratterizzata da un’estate siccitosa, colore stabilizzato dal legno. Vino maturo non molto fruttato, sentori speziati e terziari, vino snello, poco tannico e fresco.

Brunello Di Montalcino DOCG 1999

colore cupo, sentori intensi di frutta rossa, annata da manuale vitivinicolo, tutte le stagioni dell'anno sono state perfette per una corretta maturazione della vite. Finale lungo e asciutto, impatto pieno al palato.

Brunello Di Montalcino DOCG 2001

Una forte gelata primaverile ha ridotto notevolmente la produzione. Al naso carattere speziato e affumicato. Un fondo vegetale terroso. In bocca è pungente con tannini rustici. Vino classico, tradizionale, con capacità di evoluzione.

Brunello Di Montalcino DOCG 2004

estate fresca con elevate escursioni termiche tra giorno e notte. Naso dolce del frutto concentrato, sentori vanigliati e di incenso, vino non molto complesso. Prodotto che avvolge la bocca con la sua pienezza, tannicità ancora forte, molta struttura e lunghezza.

Brunello Di Montalcino DOCG 2008

primavera regolare con una vendemmia ottimale, posticipata di due settimane. Vino elegante e diretto al naso. Fruttato dolce e floreale: spezie nere dolci, l’essenza del frutto. In bocca è morbido e tannico, molto equilibrato.

Brunello Di Montalcino DOCG Riserva 2007

un anno in più in cantina, vino figlio di una vigna con buone potenzialità d’invecchiamento. Annata eccezionale per l’uscita di questa riserva. Vino che ha inaugurato la nuova area di vinificazione “horizon”. Al naso una quantità enorme di frutta con una parte alcolica; profumi ricchi, con una tannicità piena e giovane.

Verticale Brunello Castello BanfiPoggio all’Oro

è la linea produttiva più importante di Castello Banfi, vini ottenuti da un’unica vigna, caratterizzata da un microclima particolarmente favorevole.


Brunello Di Montalcino DOCG ,Riserva 1990

annata uscita nel 1995. Naso molto balsamico, mentolato, erbe aromatiche secche, spezia esotica, complessità elegante. In bocca è sapido, asciutto, lungo, si affievolisce garbatamente.

Brunello Di Montalcino DOCG Riserva 1995

vendemmia ottimale grazie alle condizioni climatiche. Al naso è fruttato, sciroppato con note di frutta sotto spirito. Vino pieno, potente e ricco. In bocca è dolce e morbido ma impegnativo.

Brunello Di Montalcino DOCG Riserva 1997

annata con rese basse e ottima maturazione, naso di frutta concentrata e cotta, particolare sentore di armadio chiuso. Manca la complessità balsamica dei precedenti vini. In bocca la tannicità non è importante.

Brunello Di Montalcino DOCG Riserva 2004

maturazione dell’uva graduale ed equilibrata. Vino croccante e vinoso, un invecchiamento lento. Naso aperto, speziato, compiuto ed erbaceo. In bocca è lungo, tannino irruento senza componente dolce.

Brunello Di Montalcino DOCG Riserva 2007

stagione precoce, vendemmia anticipata di circa una settimana. Vino elegante con grande garbo. Al naso sentori di frutta e spezie. In bocca il tannino è presente e persistente, senza arrivare ad essere aggressivo.

Le due linee produttive sopra descritte hanno due grandi diversità: il Poggio alle Mura ha una propensione del vino per l’ingresso al naso e in bocca, mentre Poggio all’Oro si lascia scoprire poco a poco. Questi vini sono rappresentanti di un territorio che si antepone a tutto, forse anche al nome dell’azienda. 

Nicola Bonera ha guidato questa degustazione, due straordinarie verticali per farci apprezzare l’evoluzione del vino e della sua filiera produttiva. Un filo conduttore comune è stato la qualità di uno dei prodotti simbolo e bandiera dell’italianità, undici Brunello di grandi annate, un cuore che porta avanti il territorio.

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