Fabio Bagno - Esselunga

Fabio Bagno - Esselunga

Sommelier al lavoro
di Giordana Talamona
08 settembre 2011

La grande distribuzione si è aperta da tempo a considerare il sommelier come figura non solo in grado di gestire la cantina interna del punto vendita, ma come esperto a tutto tondo, capace di supportare la vasta clientela, sempre più informata ed esigente, sulla bottiglia più adatta per una cena importante o sui migliori abbinamenti del caso. Fabio Bagno è stato tra i primi, in Lombardia, ad essere scelto da Esselunga come sommelier per il punto vendita di Pantigliate, in provincia di Milano.

Fabio BagnoUna passione per il food and beverage che gli ha fatto approfondire le molteplici sfaccettature di questo affascinante settore, dal vino all’olio, passando attraverso i distillati, sino a diventare oggi delegato ANAG di Cremona. Dividendosi tra la famiglia e il lavoro, trova anche il tempo per partecipare ai concorsi della sommellerie, come quello di quest’anno, o come quello del 2007, dove ha conquistato una meritata medaglia di bronzo, suo miglior piazzamento.

La grande distribuzione sta puntando sempre di più sulla figura del sommelier nei propri punti vendita. Lei che è stato tra i primi ad essere stato selezionato da Esselunga, ci spiega com’è cresciuta questa tendenza?

Credo che la GDO abbia cominciato a crederci veramente una decina di anni fa, con l’espansione dei vini in Italia, conosciuti sempre di più dal grande pubblico, vuoi per moda o per tendenza. Esselunga è stata la prima a puntare sui sommelier dando il via a corsi interni di formazione legati all’AIS.

Si è rivelata una strategia vincente?

Senza dubbio, credo che per tutta la GDO aprire le porte alla sommellerie abbia significato più professionalità e attenzione per la clientela. Nel 2002 erano 12 i sommelier sui punti vendita, oggi oltre 40.

Uno sbocco professionale per le giovani leve?

Decisamente, io lo consiglio. Lavoro in Esselunga da circa 30 anni, ma prima mi occupavo del reparto gastronomia. Ho frequentato il corso AIS per passione, poi ho saputo che Esselunga stava cercando sommelier per alcuni punti vendita, così mi sono proposto. A onor del vero, fu proprio Fiorenzo Detti, da anni consulente di Esselunga, a segnalarmi per quella posizione, così dall’oggi al domani ho cambiato radicalmente attività.

Chi si rivolge a lei?

Il target è vasto, dalla casalinga all’appassionato che vuole fare bella figura per una cena. In genere si tratta di persone del ceto medio, disposte a spendere dagli 8 ai 30 euro. Talvolta arrivano persino con la ricetta in mano e, in base alle referenze presenti, consiglio il vino più adatto. Utilizzo termini semplici, per non metterli in soggezione, ma mai banali.

Le domande più strane che le hanno rivolto?

Sono tante! La vigilia di Natale di qualche anno fa, un cliente mi chiese dove poteva trovare un Brunello di Montalcino vinificato in bianco... Un’altra volta mi chiesero un vino che non fosse “aggrappante”... Ho trattenuto le risate, pensando che forse avrei potuto indirizzarli al settore bricolage, poi con delicatezza ho risposto: “Intende forse un vino non allappante?”.

Fino a pochi anni fa sembrava quasi disdicevole acquistare vino nella grande distribuzione, tanto che molti produttori erano restii a posizionarsi sugli scaffali dei supermercati. Cos’è cambiato da allora?

Sono aumentate le referenze medio-alte perché la GDO ha saputo cambiare la propria immagine, questo anche grazie ai sommelier presenti nei punti vendita. Oggi a Pantigliate abbiamo circa 750 referenze totali, di cui circa 300 medioalte. Si tratta dei vini di punta di noti produttori, più qualche azienda minore di un certo interesse.

Fabio BagnoLe capita di segnalare produttori?

Certo, poi spetta all’ufficio amministrativo verificare se ci siano o no i numeri per inserire quella cantina. Di solito, però, le nostre segnalazioni vengono seguite. Sono stato io, ad esempio, ad indirizzare qualche anno fa una richiesta al direttore del personale per un corso di formazione sull’olio che poi hanno tenuto di lì a breve.

L’aggiornamento dei sommelier è periodico?

Sì, anzi, durante l’anno organizzano visite a cantine che fanno parte delle nostre referenze. È capitato di andare da Frescobaldi, Batasiolo e Nonino.

Lavorando come sommelier della GDO si sente un professionista “dimezzato” rispetto a chi lavora in un’enoteca?

No, tutt’altro. Ovviamente non è come lavorare da Pinchiorri, e non ci sono vini di produttori come Gaja, ma la professionalità e la competenza si possono esprimere in un’enoteca privata come nella GDO. Per questo ho continuato nella mia formazione, diventando anche delegato ANAG (Associazione Nazionale Assaggiatori di Grappe) di Cremona. E poi, detto tra noi, posso fare un lavoro che mi piace, senza il rischio economico di chi ha una propria attività, e con i tempi che corrono, non è poco.

Chi è?

Fabio Bagno è nato a Milano, classe 1963, oggi residente a Rivolta d’Adda, in provincia di Cremona. Lavora da circa 30 anni per il gruppo Esselunga, all’inizio nel reparto gastronomia. Frequenta il primo corso AIS nel 1999, nella delegazione di Cremona. Nel frattempo diventa sommelier di Esselunga. Assaggiatore ADID ed esperto di olio, partecipa a quattro concorsi classificandosi terzo al “Miglior Sommelier di Lombardia 2007”. È delegato ANAG per la sezione di Cremona.

IL VINO LOMBARDO PREFERITO

Provincia di Pavia IGT Il Loghetto, Fratelli Agnes

ESSELUNGA - punto vendita di Pantigliate Via Vecchia Paullese, 15 Pantigliate (MI) Tel. 0290687240 Orari: dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 21.00 Enoteca: 750 referenze

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessaria la registrazione.
Se ancora non l'hai fatto puoi registrati cliccando qui oppure accedi al tuo account cliccando qui

I commenti dei lettori