Fabrizio Innocenti - Alimentari e Cantine Innocenti

Fabrizio Innocenti - Alimentari e Cantine Innocenti

Sommelier al lavoro
di Giordana Talamona
22 settembre 2011

Trovare una persona che non ha paura di dire certe verità scomode non è cosa da tutti i giorni. Eppure Fabrizio Innocenti è così, un valtellinese sui generis, che punta alla qualità senza cercare a tutti i costi una territorialità scontata.

Fabrizio InnocentiD’altra parte non potrebbe essere altrimenti per chi, come lui, ha creato un negozio che molti chiamano il “Peck valtellinese”, sancta sanctorum di ricercate delizie provenienti da tutto il territorio italiano e non solo. Una selezione misurata, ma di sostanza, che ricerca il significato profondo della qualità, scoprendo per lo Stivale chi fa di questo elemento una vera realtà sensoriale e non solo una fatua immagine commerciale. Un negozio, quello della famiglia Innocenti, aperto nel 1959, che ha saputo e voluto rinnovarsi aprendosi anche al mondo del vino.

Come si diventa il “Peck valtellinese”?

La scelta di selezionare solo certi prodotti è maturata nel tempo. A metà degli anni Novanta, infatti, avevamo referenze esclusivamente del territorio, poi quando capisci certe cose...

Ossia?

Che di autenticamente valtellinese è rimasto ben poco. Vede, io sono nato qui e amo la mia terra, ma a onor del vero bisogna dire che, con la globalizzazione, molte delle materie prime che facevano il vanto della produzione tradizionale valtellinese provengono oggi dall’estero.

Qualche esempio?

Credo che non sia un mistero per nessuno che la carne per fare la bresaola di Valtellina Igp arrivi dal Sud America. Anche per il grano saraceno, con cui si fanno i pizzoccheri, vale lo stesso discorso, per questo preferisco acquistarlo da un piccolo coltivatore piemontese di La Morra che ne ha una limitata produzione.

Il suo è un concetto di qualità non ostinatamente legata al territorio.

Per forza di cose. Scelgo i prodotti che ritengo validi, al di là del fatto che siano o no valtellinesi.

Fabrizio InnocentiE del bitto cosa ci dice?

Abbiamo selezionato alcuni piccoli produttori della Valgerola e della Valle di Albaredo che fanno poche forme nel periodo estivo. Le stagioniamo nella nostra cantina. Ad oggi possiamo organizzare verticali di bitto dal 1994 al 2011, accompagnate da Barolo, Champagne e altri vini all’altezza.

Quando ha deciso di avvicinarsi all’AIS?

Dopo l’alluvione del 1998, quando il negozio fu totalmente distrutto. Prima di quel disastro avevamo già una sezione dedicata al vino, ma sentivo che per dare una svolta al negozio, scegliendo bottiglie di qualità, avrei dovuto essere più addentro alla cultura vinicola. Di questo devo ringraziare due persone che mi hanno aiutato enormemente.

Di chi si tratta?

Di Giorgio Rinaldi e Franco Ziliani. Sono loro che mi hanno instradato nella scelta delle cantine giuste, che mi hanno dato gli strumenti per capire questo mondo. Fare selezione, indirizzarsi verso prodotti ricercati che pochi altri hanno, ecco cosa mi hanno trasmesso.

Che ricordi ha di entrambi?

Di Franco mi vengono in mente le lunghe chiacchierate che mi hanno dato la certezza che puntare su un’accurata selezione dei vini mi avrebbe portato sulla strada giusta. Oggi infatti ho oltre 200 referenze, tutte di altissimo livello. Con Giorgio ricordo che a fine lezione del primo livello ci trovavamo da me per degustare il bitto abbinandolo, in base alla stagionatura, ai vini italiani e stranieri più adatti. Da allora è nata con lui una forte amicizia, tant’è che quelle degustazioni si ripetono periodicamente ancora oggi.

È cambiato il suo approccio con i clienti, ora che è sommelier?

Forse adesso li faccio parlare più a lungo finché non sento dire eccessive sciocchezze, un tempo intervenivo prima, ma senza avere sufficienti armi per confrontarmi.

Fabrizio InnocentiCosa intende?

Quando sentivo qualcuno raccontare inesattezze su un produttore o un vino, intervenivo a tono, ma non avevo quella preparazione che mi permette oggi di controbattere. Adesso ho una competenza maggiore, così preferisco lasciarli parlare per un po’ e alla fine, con calma e gentilezza, far loro notare cosa c’è di sbagliato in quel che dicono. Una filosofia che ho imparato con l’esperienza e frequentando gli amici dell’AIS.

Chi è?

Fabrizio Innocenti nasce a Sondrio il 10/02/1965. Lavora, sin da ragazzino, nel negozio di alimentari fondato dal padre Carlo nel 1959. A metà degli anni Novanta al negozio di alimentari si affianca l’enoteca e la cantina di stagionatura del bitto. Nel 1998 l’alluvione colpisce duramente l’attività commerciale della famiglia Innocenti, ma non abbatte la testarda tempra valtellinese. È allora che Fabrizio si avvicina all’Associazione Italiana Sommelier.

IL VINO LOMBARDO PREFERITO

Valtellina Superiore DOCG Sassella Rocce Rosse, ArPePe

ALIMENTARI E CANTINE INNOCENTI

Via Visconti Venosta, 4 23011 Ardenno (SO) Tel. 0342.660386 e 347.2765451 www.cantineinnocenti.net. Orari di apertura: tutti i giorni 7.30-12.30 e 15.00-20.00 Domenica su prenotazione. Si organizzano degustazioni di prodotti locali, nazionali ed esteri. Cantina di stagionatura del bitto con possibilità di verticali dal 1994 al 2011.

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