Domenico Adorato. Ristorante Ponte Rosso

Domenico Adorato. Ristorante Ponte Rosso

Sommelier al lavoro
di Giordana Talamona
13 ottobre 2010

Un astemio che diventa sommelier: la storia di Domenico Adorato, Mimmo per gli amici, è una di quelle che non ti aspetti, con cambi di rotta improvvisi e repentini che l’hanno portato a gestire, ormai da quasi venticinque anni, un ristorante a Voghera, oggi chiamato Ponte Rosso.

Domenico AdoratoAndiamo con ordine. Mimmo nasce nella bella Calabria e inizia, appena quattordicenne, a fare il garzone e il cameriere. Trasferitosi a Milano, lavora nei più importanti locali à la page, ma il desiderio prepotente di vedere il mondo lo fa imbarcare come cameriere sulla nave resa celebre dal telefilm Love Boat. Tornato a Milano, per caso viene a sapere che "a Voghera ci sarebbe un posticino ideale per metter su un ristorante". Voghera? Mai sentita, dove sarà mai? Ma Mimmo è così, ha personalità da vendere, quindi si imbarca nel progetto diventando un valido ristoratore.

Ci spieghi come un astemio possa diventare sommelier.
Sono fatto così, ho la testa dura e quando mi sfidano non ce n'è per nessuno. Il vino un tempo mi faceva girare la testa, poi un giorno, parlando di piatti e gastronomia con un affezionato cliente, questi mi zittì dicendo: "Uno che non beve non può parlare di cucina!". Non ci misi un minuto, presi in mano il telefono e chiamai l'AIS di Pavia per sapere quando iniziassero i corsi. Il primo livello era cominciato da appena un giorno, così persi solo una lezione e iniziai l'avventura. Pensi che Fiorenzo Detti era mio compagno di banco, è da più di vent' anni che ci conosciamo! Da quel momento il vino non è stato solo una parte del mio lavoro, ma un piacere.

Quindi può ben dire di essere uno degli storici sommelier dell'associazione.
Ah certamente, la mia tessera non a caso è la numero 3000 e qualcosa. Sono stato io, con Rossella Romani, a proporre l'entrata gratuita al Vinitaly. Mi sembrava fosse un riconoscimento fondamentale per i professionisti e gli appassionati del settore.

Qual è la cucina del Ponte Rosso?
Cucina tradizionale italiana, piatti che vanno dal Trentino alla Sicilia con nostre "variazioni sul tema". Come entrée, per chi lo desidera, facciamo assaggiare la nostra pizza con salsa, bufala di Battipaglia, basilico genovese e pepe del Vietnam. È una pizza totalmente fuori da comune per la
quale Voghera vorrebbe richiedere addirittura la De.Co, la denominazione comunale, per valorizzare il territorio. Oltre a questo abbiamo selezionato, negli anni, alcuni piccoli pastifici artigianali da cui prendiamo le migliori paste fresche.

Come coinvolge i clienti?
Spiego loro quello che hanno nel piatto e quello che devono aspettarsi da certi prodotti. Per esempio, abbiamo selezionato 8 diverse cultivar di olio d'oliva, e tra una portata e l'altra prepariamo degli assaggi che permettano di capirne le caratteristiche organolettiche. Così quando tornano a casa sanno, per esempio, che l'olio d'oliva del Belice sa di carciofo e ha un sapore deciso.

Come sceglie la carta dei vini?
Vado al Vinitaly ogni anno, di giovedì quando i produttori sono "freschi" e pronti a farmi assaggiare il meglio che hanno. Uscito dalla fiera ho con me quella che sarà la nuova lista dei vini da ordinare, privilegiando i piccoli produttori che hanno un buon rapporto qualità-prezzo.

Che cosa rimprovera alla categoria dei sommelier?
Non sopporto chi crede di aver capito tutto! Sono sommelier professionista da vent'anni e posso dire di non avere ancora delle certezze sul vino. Ci vuole intelligenza e umiltà, senza sparare bordate contro i produttori. Occorre avere rispetto per chi fa questo lavoro. Ai miei clienti che dicono "mi aspettavo qualcosa di diverso, qualcosa di più", spiego che l'atteggiamento giusto dovrebbe essere quello di dire "forse, quel vino non fa per me, non è nelle mie corde", rispettandone le peculiarità del vitigno e del territorio.

E ai ristoratori rimprovera qualcosa? Trovo ci sia molta improvvisazione.

Oggi fioriscono agriturismi aperti da chi, per tutta una vita ha fatto tutt'altro! Questi locali che fanno prezzi stracciati, con piatti di dubbio gusto, penalizzano molto chi vuole fare cucina di qualità. 

Domenico AdoratoChi è

Domenico Adorato è nato a Grotteria (RC) il 18 luglio 1958. A 14 anni inizia a lavorare presso il Ristorante il Grissino di Vigevano, poi in vari ristoranti di Milano: La Lucia, L'Assassino, Piccolo Gourmet e Biffi sono solo alcuni dei locali in cui lavora e che gli danno grande esperienza e professionalità. A 22 anni si imbarca sulla Pacific Princess, la nave di Love Boat, viaggiando per il mondo. Tornato in Italia apre un locale a Vigevano ed un altro ad Abbiategrasso. Negli anni '90 inaugura a Voghera il ristorante pizzeria Peter Pan e dieci anni dopo il ristorante Ponte Rosso che gestisce con la moglie Anna Di Stefano.

RISTORANTE PONTE ROSSO

Via Garibaldi, 179 - Voghera (PV) - Tel. 0383.646152 - www.ristoranteponterosso.it - info@ristoranteponterosso.it

Chef: Vito Calella - Chiusura settimanale: lunedì - Specialità: cucina tradizionale italiana con "variazioni sul tema".

IL VINO LOMBARDO PREFERITO

Azienda Agricola Bisi Pezzabianca - Barbera DOC -

 

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessaria la registrazione.
Se ancora non l'hai fatto puoi registrati cliccando qui oppure accedi al tuo account cliccando qui

I commenti dei lettori