Allarme peronospora, Valenti: «Situazione molto preoccupante»

Allarme peronospora, Valenti: «Situazione molto preoccupante»

Attualità
di Alessandro Franceschini
07 luglio 2023

In alcune zone d’Italia sono stati colpiti anche i grappoli e i cali produttivi saranno molto elevati. In Lombardia? Situazione a macchia di leopardo. Le considerazioni del professor Leonardo Valenti, docente di viticoltura dell’Università Statale di Milano.

Arriva da un recente tour lavorativo che l’ha portato in Sicilia, Basilicata, Umbria, Toscana e Lombardia, e mentre ci risponde al telefono, è in viaggio verso il Piemonte. Leonardo Valenti, docente di viticoltura dell’Università Statale di Milano e consulente scientifico di Viniplus di Lombardia, sta osservando dal vivo i danni che la peronospora ha fatto, e sta facendo, in giro per lo stivale in moltissimi areali vitati e ci conferma che la situazione, come riportano un po’ tutte le cronache di questi giorni, ondeggia tra il preoccupante e il drammatico a seconda dei casi.

«Chi ha fatto i trattamenti in tempo, magari anche in modo fortunoso, ha una situazione non dico perfetta, ma certamente buona e accettabile. Chi non li ha fatti, invece, ha seri, se non drammatici, problemi” ci spiega il professore. “In Basilicata, sul Vulture, ad esempio, la situazione è critica: ci sono vigneti interi senza neanche un grappolo e ci sono stati attacchi direttamente sul germoglio, quindi il prossimo anno avranno anche problemi a potare». 

Colpite sia le foglie che i grappoli: cali produttivi un po' ovunque

Il calo produttivo, quindi, è da mettere in cantiere un po’ ovunque, sebbene le piogge di maggio e giugno abbiano portato anche una maggiore fertilità dei terreni, che si traduce in una maggior produttività, aspetto che in alcune zone potrebbe controbilanciare le perdite. «Molti produttori stanno correndo ai ripari adesso trattando in modo assiduo, ma neanche i prodotti sistemici non riescono a sortire l’effetto sperato. Avendo piovuto tanto, i terreni sono freddi e la pianta non ha una buona circolazione di linfa e quindi i prodotti non riescono a funzionare e fungono al massimo da copertura”.

Quando la peronospora è dentro la pianta, ci spiega sempre il professor Valenti, devi solo sperare che la situazione non peggiori, ma non si può più fare molto «Il rame è lo strumento principe per combattere questa malattia della vite, l’unico che possono utilizzare i biologici, mentre tutti gli altri possono utilizzare altri prodotti di copertura e quelli sistemici». Ma ad oggi, non c’è chi è messo meglio o peggio. «Tutti si aspettavano il gran caldo siccitoso dell’anno scorso, che aveva portato a pochissimi casi di peronospora detta a mosaico, che poi finisce nel terreno a dà origine a situazioni di inoculo elevato. Quest’anno si è ecceduto nell’ottimismo da questo punto di vista: le condizioni meteo con le piogge di maggio l’ha fatta partire in modo importante. Sono state colpite tanto le foglie quanto i grappoli, che si sono seccati, colpiti dalla peronospora larvata».       

Situazione eterogenea in Lombardia

In Lombardia la situazione sembra essere a macchia di leopardo. Nella parte occidentale, ad esempio, in Oltrepò Pavese, le piogge non sono arrivate in modo importante come altrove e quindi gli attacchi di peronospora sono pochissimi. Diversa la situazione nella zona orientale della regione, dove i danni sono maggiori. In Valtellina? “Le parti basse sono più attaccabili e c’è qualche problema, ma nelle parti alte la situazione è più sfumata”. Anche in Franciacorta la situazione è poco uniforme. “Sul Monte Orfano non ci sono problemi perché è una zona più calda”.

L’anno scorso la siccità, quest’anno la peronospora. Li possiamo considerare entrambi fenomeni causati dallo stesso problema, ovvero il cambiamento climatico in atto? «Diciamo che ormai si naviga a vista, difficile riuscire a fare programmazione. Anche le previsioni meteo non riescono più a fornire stime attendibili zona per zona”. E ora arriva l’ondata di calore, un bene? «Potrebbe andare bene contro la peronospora, ma poi potrebbe innescare il problema dell'oidio». 

Crediti foto: VIEX - Ernest Niedermann, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons