Le parole chiave del vino

Le parole chiave del vino

Bloc-notes
di Céline Dissard Laroche
01 settembre 2022

Per comprendere il vino non basta conoscere le tecniche di degustazione o ripetere, come in un laico rosario, nomi di grandi etichette, date e produttori in quantità.

Tratto da Viniplus di Lombardia - N° 22 Maggio 2022

Comprendere il vino è saperlo raccontare. Per raccontare il vino sono certamente utili le tecniche di comunicazione e marketing, ma non bastano. Non bastano perché il racconto del vino ha bisogno della condivisione di una specifica grammatica, di una grammatica che i linguisti definirebbero generativa: un insieme di regole, parole, significati che specificano e generano in modo ricorsivo una conoscenza condivisa e condivisibile.

Con “La grammatica del vinoˮ, Marco Pozzali, (scrittore, giornalista e sommelier, già coautore del premiato “Grandi vini di piccole cantineˮ), si pone l’obiettivo di esplicitare i fondamentali di una grammatica generativa, i dati irrinunciabili sui quali viene articolata la struttura interrogativa dei capitoli del libro. Cos’è il vino e come si fa? Che storia ha? Dove si fa? Come si degusta? Come si abbina? Per rispondere a queste domande, Pozzali ci accompagna in angoli del mondo dove si producono vini fantastici e affascinanti. Luoghi dove la tradizione viticola ha radici profonde, oppure sedi di nuove produzioni dove giovani “garagisti” fanno cose straordinarie, interpretando soggettivamente il potenziale di varietà classiche. Dalla Georgia delle vinificazioni in anfore di terracotta interrate ai Pinot noir dell’Oregon. Dalle zone tradizionali europee alle nuove produzioni cinesi, australiane, neozelandesi. Un viaggio con il quale l’autore ci dice tanto del vino, ma non tutto: la relazione tra la realtà e la sua rappresentazione non è mai lineare e il linguaggio deve lasciare spazio anche all’inconscio del racconto, mantenendo qualcosa di insondabile, di misterioso.

[Per scaricare il PDF dell'articolo clicca qui]

Forse per questo la “grammatica vinicola applicataˮ di Pozzali è completata da una vera e propria grammatica visuale. Nessuna fotografia, niente paesaggi ripresi con il drone, niente bottiglie in quadricromia, nessun ritratto celebrativo. Solo tante tavole colorate, un florilegio di segni e simboli, uno sguardo complice, ipnotico, immersivo. Il vino scioglie la lingua, ma poi bisogna aver le parole per saper raccontare e parlare. Con questo libro, che si rivolge sia al neofita, all’appassionato di vino che al sommelier più esperto, accompagnati tra parole e immagini, maturiamo la conoscenza di una grammatica e di un - possibile - linguaggio specifico del vino.