In visita all'Istituto Agrario San Michele all'Adige...

In visita all'Istituto Agrario San Michele all'Adige...

Degustando
di Davide Bonassi
17 luglio 2008

...perchè nessun vino di qualità è frutto del caso, ma è una sinergia tra la terra, l'arte di cantina e l'uomo. Di Davide Bonassi

Lo scorso 9 luglio un folto gruppo di sommelier e degustatori ufficiali dell'AIS Lombardia ha diretto le proprie automobili verso San Michele all'Adige. Trasferta impegnativa, ma ben in trenta l'hanno affrontata con entusiamo e vivo interesse. D'altro canto visitare l'Istituto Agrario di San Michele all'Adige, oggi facente capo alla Fondazione Edmund Mach, significa entrare nelle aule, nei laboratori, nelle cantine e camminare tra le vigne di uno dei centri di eccellenza dell'enologia mondiale.

Fondato nel 1874 dalla Dieta Tirolese per creare opportunità economiche in una delle zone più povere dell'impero austroungarico, oggi, a distanza di 134 anni, il centro scolastico dell'Istituto continua a contribuire alla diffusione della conoscenza in campo viticolo ed enologico, contribuendo al successo delle produzioni locali, ma anche alla formazione dei tecnici che poi ritroviamo impegnati in molte altre realtà vitivinicole di qualità italiane.

La giornata prende le mosse dall'aula magna dell'Istituto, dove il Dott. Alessandro Dini, in qualità di Direttore Generale, ci accoglie e brevemente descrive la storia e la realtà attuale della struttura da lui diretta. Un interessante filmato ci documenta efficacemente la complessa articolazione dell'Istituto, impegnato principalmente sul fronte della formazione e della ricerca in ambito enologico, lattiero-caseario e frutticolo, ma anche della produzione commerciale di vino.

Il Prof. Duilio Porro, dello staff dell'Unità Viticoltura, ci conduce per il resto della giornata nello svolgimento delle varie attività previste da programma. Un primo momento di particolare interesse si ha con la visita al campo sperimentale forme di allevamento, dove si apprezzano una a fianco dell'altra varie forme di allevamento della vite: GDC, cortina alta, cordone speronato, guyot, lira, vertical e molte altre ancora. Raggiunti in vigna dal Dott. Marco Stefanini, Responsabile dell'Unità Viticoltura, si parla di selezione clonale, biotipi e più in generale del percorso necessario a portare un clone ad omologazione: un processo che richiede non meno di 12 anni!

Si passa alla visita delle cantine, poste nei sotterranei di quello che fu un potente monastero agostiniano fondato nel XII secolo. L'Istituto è a tutti gli effetti anche una cantina produttrice di vino di dimensioni più che significative rispetto alla realtà trentina. Sono circa 60 gli ettari a vigneto, che danno uve vinficate per l'80% dall'Istituto e per il restante conferite ad una locale realtà cooperativa. In tutto fanno più di 250.000 bottiglie di vino all'anno, rappresentative di una gamma molto ampia dove ogni tipologia non va oltre le 8/10.000 bottiglie (eccetto il Monastero Rosso del quale se ne fanno 25/30.000 bottiglie all'anno). L'azienda ricerca nelle sue bottiglie la massima centratura dell'aspetto varietale, consapevole di essere l'azienda di riferimento, anche didattico, per i profili organolettici di tutti i vini trentini.

Per la pausa pranzo ci spostiamo alla vicina azienda Bellaveder, per apprezzarne i vini, oltre che la gustosa cucina legata alla tradizione locale.

Nel pomeriggio, presso la sala di degustazione dell'Istituto, Tiziano Tomasi, enotecnico dell'Unità Viticoltura, ci conduce nell'assaggio di diverse microvinificazioni di nuovi incroci in corso di studio: Lagrein X Teroldego, Malvasia di Candia X Moscato Ottonel e Pinot Nero X Merlot. Proseguiamo con l'assaggio di alcuni vini rappresentativi della produzione della cantina dell'Istituto, con il prezioso commento del Direttore della cantina, Enrico Paternoster. Abbiamo l'opportunità di degustare: Muller Thurgau 2007, Pinot Bianco 2007, Castel San Michele 2005 Bianco, Schiava 2007, Castel San Michele Rosso 2006. Nel corso dell'assaggio si parla di OGM e del vigneto trentino in generale.

La giornata è giunta a conclusione. La fatica per l'impegnativo programma svolto e la calura estiva che non ha mancato di farsi sentire si fanno sentire. Si rientra alle proprie abitazioni, non prima di aver approfittato dell'opportunità di comprare allo spaccio aziendale del vino che quando sarà stappato ci ricorderà della piacevole e preziosa giornata trascorsa insieme. PROSIT!

Hanno scritto della nostra visita:
  • Comunicato IASMA
  • Articolo Quotidiano Trentino
  • Commenta la notizia

    Per commentare gli articoli è necessaria la registrazione.
    Se ancora non l'hai fatto puoi registrati cliccando qui oppure accedi al tuo account cliccando qui

    I commenti dei lettori