La verticale di Montiano

La verticale di Montiano

Degustando
di Silvano Vignati
24 febbraio 2014

La serata è stata caratterizzata da un’atmosfera quasi magica, dovuta alla location, al relatore, ai vini e, non ultimo per importanza, alla presenza massiccia dei sommelier appartenenti alla delegazione di Monza Brianza. Una verticale che ha visto protagonisti il Montiano, nelle annate 2010, 2009, 2008, 2006 e 2004

Riccardo CotarellaAppena giunti, ci si è trovati dinnanzi all'ingresso severo e maestoso di Palazzo Arese Borromeo: nulla lascia presagire della ricchezza decorativa dispiegata negli interni di questo palazzo storico, un tempo posto ai margini dell'antico borgo e ora invece completamente immerso nella città. Il piano terra è caratterizzato da soffitti a volta, con cornici a stucco e medaglioni affrescati a tema mitologico, tra cui "L'apparizione del carro solare dell'Aurora", eseguito dal Montalto.

Dopo essere stati estasiati dall'ingresso ci si è accomodati in una sala caratterizzata da austeri e meravigliosi quadri, dove il gruppo di lavoro ha predisposto tavoli, bicchieri ed opuscoli.

L'azienda si è presentata con un relatore d'eccezione: il Dr. Riccardo Cotarella. Personaggio difficile da descrivere in poche righe: co-titolare dell'azienda Falesco, è uno dei più conosciuti e stimati enologi non solo d'Italia ma di fama internazionale: infatti la sua consulenza è richiesta da numerose aziende in tutto il mondo.

Grazie alla sua pluriennale esperienza, alla grandissima professionalità, alla conoscenza dei territori e alla sua capacità di interpretarli, crea vini di grande pregio ed eleganza. Nel febbraio 2011 ha ricevuto, dall'Università della Tuscia di Viterbo, la Laurea honoris causa in Agraria per "il suo contributo al progresso tecnico e scientifico nei settori della viticoltura e dell'enologia".

Sempre a lui è stato conferito l'oscar del vino 2013 come miglior enologo. Falesco è un'azienda che il Dr.Cotarella segue insieme al genero enologo ed a sua figlia, responsabile marketing.  Falesco è poi anche la cantina nella quale egli insegna e dove i suoi studenti fanno uno stage e dove effettua molte sperimentazioni .

La passione per la viticoltura e il forte senso di appartenenza al territorio di origine spingono i conduttori dell'azienda a valorizzare, da oltre trent'anni, il loro patrimonio vitivinicolo e a realizzare vini di qualità, seguendo una filosofia produttiva incentrata su alcuni valori chiave, quali:

  • il territorio: selezionando i vigneti che offrono condizioni pedoclimatiche ideali per la crescita dei vitigni e studiando costantemente il terroir delle aree di Umbria e Lazio per comprenderne a fondo le vere potenzialità;
  • la scientificità: analizzando ogni fase, dalla coltivazione alla vinificazione, adottando metodi scientifici e tecniche all'avanguardia nella convinzione che sperimentazione, innovazione e cultura enologica siano fondamentali per rivitalizzare le tradizioni vinicole del territorio;
  • la dinamicità: applicando costante attenzione alle richieste del mercato italiano ed internazionale  ed alla definizione delle strategie di marketing e nella creazione di vini moderni e vicini al gusto dei consumatori.

Falesco - MontianoLa degustazione ha visto come protagonista il Montinao Lazio igp nelle annate 2010, 2009, 2008, 2006, 2004. Prodotto bandiera di Falesco, acclamato sin dagli esordi come uno dei più grandi e innovativi rossi italiani, frutto di un taglio di uve Merlot impiantate da innestatori di Montpellier in una terra tradizionalmente vocata ai vitigni bianchi.  Ci troviamo, infatti, nel territorio di Montefiascone, Castiglione in Teverina e qui entra in gioco la grande intuizione del Dr. Cotarella: impiantare una vigna con barbatelle di merlot, dove l'ambiente pedoclimatico favorevole avrebbe avuto un'influenza positiva nei confronti di questo vitigno. Giusta latitudine, giusta ventilazione, ottima esposizione solare, terreno in parte vulcanico, fatto da lapilli che donano minerali soprattutto potassio, ed un drenaggio perfetto all'acqua.

Ora, giunti alla degustazione di questa verticale di Montiano viene da domandarsi: come dargli torto?

Vini caratterizzati da un magnifico rubino profondo, colore con riflessi granati solo nelle annate 2006 e 2004, da profumi gradevolissimi di piccoli frutti rossi che richiamano sicuramente il vitigno, sentori di confettura e prime complessità di spezie dolci con richiami di deliziose note di vaniglia, mai invadenti, donate da barrique di Allier e Tronçais di primo passaggio e con leggera tostatura, sino a giungere a sentori di menta che diventavano sempre più marcati man mano che si degustavano annate più longeve. E poi un filo conduttore in tutte le annate: la mineralità, che richiama sicuramente il territorio, con una nota di pietra focaia.

Al palato si presenta con un perfetto equilibrio gustativo, ottima rotondità  e morbidezza, elegante nei sapori e persistenza gustativa.

Ci siamo limitati alla descrizione dei vini raccontandovi semplicemente ciò che ci hanno donato: grandi per colore, grandi per purezza di profumi, grandi per sensazioni organolettiche. Essendo nel territorio di un grande vino bianco definito dalla leggenda EST! EST!! EST!!!  possiamo dire che, grazie all'intuizione di questo grande enologo, siamo nel territorio di un vino rosso, il Montiano, che definirei GRANDE! GRANDE!! GRANDE!!!