Nel mondo del Lugana si fa strada la leadership femminile

Nel mondo del Lugana si fa strada la leadership femminile

Degustando
di Paola Lapertosa
31 ottobre 2023

Giorgia Corbari, Anna Palvarini, Ambra Zanetti e Nadia Zenato. Quattro donne, quattro storie che riescono a tratteggiare con originalità l’eclettica personalità del Lugana.

Un universo agricolo dominato da sempre dall’uomo e legato a tradizioni e consuetudini ben radicate. Un mondo difficile da scardinare, in cui le differenze uomo-donna si vedono da sempre sia in vigna sia in cantina, ma pronto a cambiare il passo, aprendo le porte a una maggiore diversità di genere e tracciando una strada che guarda al futuro.

Il Lugana è pronto a raccogliere questa sfida e raccontare le storie di donne alla guida di aziende vitivinicole con l’evento “Le donne del Lugana”, che si è tenuto il 25 ottobre presso l’Hub Internazionale di Gastronomia Identità Golose Milano. «Delle 106 aziende aderenti - spiega il Direttore del Consorzio Tutela Lugana DOC Edoardo Peduto - solo il 13% è guidato da donne, il 5% da giovani e il 3% ha una leadership condivisa». Eppure le donne del vino sono in grado di esprimere un legame con il territorio mai visto prima. Per questo «vogliamo valorizzare il merito di tutte coloro che quotidianamente si impegnano con eleganza, professionalità e passione in questa attività».

Abili imprenditrici, raffinate enologhe, capaci contadine e grandiose appassionate. Ecco i caratteri comuni a Giorgia Corbari (Tenuta Corbari), Ambra Zanetti (El Citera), Anna Palvarini (Cantina Corte Anna) e Nadia Zenato (Zenato), quattro donne che tra ostacoli e sfide quotidiane hanno saputo diventare protagoniste del loro destino e guardare il mondo con una visione nuova.

«Sono Giorgia, ho 25 anni, sono una contadina e il mio primo progetto è stato portare l’azienda da fare vino sfuso a vino in bottiglia. Un grande cambiamento». La sua vita è già indubbiamente permeata dalla passione per la vigna e per il buono della campagna, ma non sono mancati gli ostacoli. «Volevo che la nostra fatica in campo venisse riconosciuta, ma nessuno mi dava credito: sono giovane, guido il trattore, in cantina faccio tutto come mio papà e mio marito, ma sono donna e nessuno mi conosceva all’inizio». Giorgia non demorde e nel 2021 vendemmia il suo primo Lugana che racconta - come si vede in etichetta - di una donna, di fiori che nonostante il freddo e il gelo dell’inverno a primavera rinascono sempre, di campi e di contemporaneità. 

La storia di Ambra nel mondo del vino comincia ufficialmente nel 2013, quando decide di riprendere la tradizione di famiglia ed entrare in El Citera come terza generazione di viticoltori: «l’azienda è sempre stata gestita da uomini, prima mio nonno, poi mio padre e per me non è stato semplice. Era poco credibile che una donna assumesse il ruolo di contadina o enologa in un mondo dove dominava l’aspetto fisico del lavoro. Ma anche io ho iniziato da lì e ho appreso tutte le lavorazioni necessarie in vigna e in cantina, prima di concentrarmi anche sull’aspetto più imprenditoriale del lavoro».

Anna racconta un terzo aspetto della leadership femminile: quello di una donna che ha superato gli ostacoli lungo il cammino, ma che non ha mai dovuto fare rinunce per bilanciare vita privata e professionale. «Non avevo una storia familiare alle spalle, mio padre aveva comprato l’azienda agricola e le aveva dato il mio nome, ma solo a un certo punto ho deciso di prenderla in mano e trasformarla per produrre vino. Non avevo nessuno che mi guidasse e per questa attività la mia laurea in economia e commercio non mi ha aperto porte. Ero totalmente all’oscuro delle dinamiche di una azienda di questo tipo, ma mi sono appassionata strada facendo, ho seguito l’istinto e sono riuscita a esprimermi come persona e donna, senza negarmi nulla».

E infine c’è Nadia, wine lover in purezza, che con la sua sensibilità innata per il mondo del vino, la sua costanza e la sua dedizione è la perfetta figlia d’arte di un padre che comprese le potenzialità del trebbiano di Lugana per realizzare grandi vini bianchi, anche destinati all’invecchiamento. «La visione di mio padre ha alimentato sin da piccola la mia fantasia e ho da subito capito che il mio destino sarebbe stato legato alla vigna e all’azienda». Fin dai primi anni, ha sempre sognato in grande: avvicinare il consumatore al mondo del vino, creare etichette uniche che sfuggissero alla standardizzazione, rafforzare il marchio Zenato e valorizzare un vitigno rosso internazionale in un territorio dominato dai bianchi. «Il senso di responsabilità nei confronti di mio padre mi ha dato la possibilità di esplorare nuove prospettive, di impegnarmi con la mia personalità e i miei valori e di affrontare costantemente nuove sfide e progetti, senza mai guardarmi indietro».

Solide e tenaci, queste quattro donne regalano vini di carattere, che, come afferma Edoardo Peduto, sono in grado di «portare il Lugana fuori dai confini di produzione e tratteggiare le diverse sfumature, le caratteristiche e la personalità eclettica di questo vino».

La degustazione

Vivace: Lugana DOC 2021 e 2022, Tenuta Corbari

Entrambe le vendemmie del suo Lugana DOC sono morbide e restituiscono un vino accogliente e rassicurante, frutto dell’affinamento per due mesi su fecce fini e del residuo zuccherino. Il profumo di frutto è pulito e rinfrescante, si sentono la pesca bianca, la pera e la mela, ma non mancano i fiori di campo bagnati dalla rugiada mattutina. In bocca si conferma avvolgente e fresco, con sapidità e acidità tipiche del Lugana.

Vario: Lugana DOC L’Artigianale 2018, El Citera 

Un vino che rappresenta appieno la varietà di stili che si possono avere in un Lugana DOC: da stappare subito o da lasciare in cantina, sdraiato come una barrique - forma ricordata dalla bottiglia in orizzontale. L’approccio in vigna e cantina è artigianale con selezione dei grappoli, macerazione in cemento, estrazione del mosto fiore, fermentazione spontanea e minimo 24 mesi di affinamento in cemento. Il vino che profuma di frutta matura, tropicale e candita, con note di tabacco e di affumicato; in bocca è compatto e denso, dalla buona acidità e da un finale che richiama la crosta di pane e mollica. 

Morbido: Lugana DOC Riserva Antico Vigneto 2020, Cantina Corte Anna

Un vigneto della tenuta di oltre ottant'anni è l’artefice di un’uva dalla buccia spessa e l’acino con poca polpa ma molto concentrata, vendemmiata tardivamente per regalare un vino di grande slancio. La ricchezza del frutto piuttosto maturo, di agrumi e pompelmo, di albicocca e frutta gialla a polpa matura si combinano con il gusto morbido e fresco, un finale lunghissimo che sprigiona sapore.

Longevo: Lugana DOC Riserva Sergio Zenato 2020

Un vino di grande struttura e complessità, capace di sfidare il tempo e mostrare anche dopo diversi anni la grandiosa longevità del Lugana. Ha un profilo olfattivo complesso, che sprigiona note di pompelmo, pesca bianca appena accennata e susina, seguite da profumi tostati e di vaniglia tipici della fermentazione in legno. In bocca è particolarmente seducente, compatto e denso, con un’acidità che si allarga piano piano per donare complessità ed eleganza.