Note di degustazione da Benvenuto Brunello

Note di degustazione da Benvenuto Brunello

Degustando
di Camilla Guiggi
12 novembre 2009

Il Museo della Mille Miglia ha ospitato recentemente l’evento “Benvenuto Brunello”. L’evento,in collaborazione con il Consorzio del Brunello, ha visto la presenza di trentaquattro aziende che hanno presentato l’annata 2004 del loro Brunello di Montalcino, oltre ad altri prodotti.

Un così gran numero di aziende ha dato la possibilità agli appassionati di poter degustare piccole e grandi realtà, ma soprattutto di poter cogliere le diverse sfumature dei vini provenienti dai quattro versanti in cui si può suddividere il territorio ilcinese.

Tra le trentaquattro aziende troviamo anche delle particolarità. Ad esempio, l’azienda Corte Pavone ha deciso di puntare sul biologico, di cui ha la certificazione, ma ormai lavora con il biodinamico. La caratteristica principale dei loro vini è che hanno bisogno di una grande ossigenazione, ma ha parte questo, il loro Brunello rispecchia tutte le caratteristiche del Sangiovese.

L’azienda Sesti, posta nella zona Sud, ha deciso di caratterizzare i propri prodotti usando “botti di rovere di Slavonia”. Una scelta che da un’impronta particolare ai vini. Infatti, venendo da assaggi di Brunelli che maturano in grandi contenitori di legno francese, la diversità balza subito all’occhio, pardon al gusto.

nome del linkBanfi, azienda storica per questa denominazione, propone un buon Brunello 2004, ma la differenza la fa il Poggio alle Mura 2004. Per questo Cru si utilizzano solo le uve provenienti dai vigneti situati intorno al Castello Poggio alle Mura. Le viti sono state impiantate nel 1982 con una selezione clonale interna all’azienda.

Donatella Cinelli Colombini punta sul “rosa”. Casato Prime Donneè un’azienda con diciotto ettari di vigneto, con annesse le cantine di produzione e affinamento del Rosso e del Brunello di Montalcino. Le cantiniere sono tutte donne, qualcosa di unico in Italia. Accanto al loro Brunello base spicca il “Prime Donne” Il primo rosso italiano da grande invecchiamento selezionato da sole assaggiatrici donne.

La zona a Est si presenta sempre come la più equilibrata. Da citare l’azienda Mastrojanni, venticinque ettari con viti che spesso superano i trentacinque anni di età e che danno il loro meglio nel Cru Vigna Schiena d’Asino in cui, ai grandi contenitori della tradizione, si sono preferite delle piccole botti di Allier.

Una nota anche all’azienda La Poderina, che oltre a un buon Brunello speziato, caratteristica della zona Nord, Nord-Est, si è distinta per il suo Moscadello di Montalcino vendemmia tardiva. La resa è molto bassa: appena 8/10 hl di vino da ogni ettaro di vigna. Alla fermentazione in barriques, segue l'affinamento per circa nove mesi sulle fecce fini e almeno sei mesi di bottiglia. Ha colore giallo dorato e profumi aromatici, con note di frutta esotica, ananas e mango in particolare. Il sapore è dolce, rotondo, avvolgente, molto persistente.

La degustazione è stata accompagnata da prodotti tipici come salumi e formaggi locali e dalla “Ribollita”.
Questo piatto trova le sue radici nella cucina povera che preparava questa zuppa per due, tre giorni e che all’occorrenza veniva riscaldata, da qui il suo nome. La vera ricetta della Ribollita è stata certificata con atto notarile del 24 maggio 2001, dalla Delegazione di Firenze dell’Accademia Italiana della Cucina.

Abbinamento riuscito? Al pubblico dell’evento l’ardua sentenza.
Santè

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