Pinot Bianco Vorberg. Mezzo secolo in degustazione

Pinot Bianco Vorberg. Mezzo secolo in degustazione

Degustando
di Giovanna Moldenhauer
09 gennaio 2012

Sarà difficile dimenticare l’emozione provata degustando grandi vini bianchi del secolo scorso, a partire dal 1957, insieme ad annate più recenti, e trovarli con colori straordinari, una grande finezza, eleganza sia al naso che in bocca. Il racconto dell’evento.

Verticale VorbergNell’ambito delle manifestazioni organizzate per festeggiare il 20° Merano WineFestival, la Cantina di Terlano ha organizzato, per un pubblico selezionato, una degustazione di 10 differenti millesimi del cru Pinot bianco Vorberg: 5 del secolo scorso, 5 dal 2001 al più recente 2009 da poco in commercio.

È necessario premettere che Terlano ha un contesto unico, dovuto al terroir e al microclima, che dona, soprattutto ai vini bianchi, un’acidità non eccessiva, grande mineralità, molto equilibrio, incredibile longevità.

I terreni della cantina sociale sono differenti rispetto ad altre zone dell’Alto Adige trovandosi su rocce vulcaniche di quarzo porfido con un’alta concentrazione di silicio. Questo minerale, fondamentale per la potenzialità riduttiva dei vini, dona un’ossidazione estremamente lenta, soprattutto per le vecchie annate.

Il vigneto di pinot bianco Vorberg, interprete della verticale, è situato su 10 ettari ad un’altitudine tra 400 e 900 metri. Le piante con un’età media di 20/25 anni danno in vendemmia rese limitate.

Di fondamentale importanza per i vini bianchi è la tecnica di vinificazione: applicata sin dall’inizio del 1900 e in seguito perfezionata a partire dal 1955 dall’enologo Sebastian Stocker (enologo sino al 1993, ndr), questo metodo, tuttora in uso, prevede, dopo la pressatura delle uve, la sosta in botti usate da 70 ettolitri, all’interno delle quali parte spontaneamente la fermentazione alcolica. La malolattica non viene indotta, avviene da sola. Dopo un periodo di circa 12 mesi durante i quali si lascia il tempo al vino di evolvere molto lentamente con una lavorazione “sur lie” (sul lievito, ndr), si procede all’imbottigliamento per un ulteriore affinamento.

Verticale Vorberg - 1957

La Cantina di Terlano, da sempre ha fatto della longevità la sua filosofia aziendale: ne è concreta testimonianza la creazione di un archivio enologico, unico nel suo genere, di 20.000 bottiglie, costituita da una raccolta completa dal 1955 ad oggi soprattutto di pinot bianco, di una parte minore di uve sauvignon e di chardonnay.

La degustazione delle dieci annate di Pinot Bianco Vorberg è iniziata con quella più vecchia perché l’esuberanza delle più recenti avrebbe potuto coprire i profumi terziari di evoluzione. I vini sono stati serviti alla temperatura di 16/18, e non a 12/14 gradi, per meglio apprezzarne le infinite sfumature.

 

1957 – Incanta subito per il colore giallo dorato e la consistenza. Fine, complesso al naso, ha profumi di frutta candita, di spezie, di miele, con note evolute ossidative eleganti che ricordano grandi vini di Borgogna. All’assaggio è morbido, caldo (grazie alla percentuale di alcol del 13,7/14°), con una buona acidità, sapidità, una grande struttura ed eleganza.

1971 – È un vino che risalta nella degustazione olfattiva. Fine, intenso, ha note di camomilla, agrumi e pesca sciroppata. Al palato è molto cremoso, equilibrato, con una grande freschezza e complessità aromatica. Affascinante è fra i migliori della verticale.

1980 – Una buona consistenza e finezza rendono questo vino molto interessante, nonostante sia stata ritenuta un’annata mediocre. All’esame olfattivo emergono sfumature di mela golden, confettura d’albicocca; buona acidità e mineralità contraddistinguono quello l’analisi gustativa.

1993 – La prima annata che riporta il nome Vorberg in etichetta colpisce subito per il color oro nel bicchiere. Al naso ricorda un riesling evoluto (dovuto a una leggera surmaturazione delle uve) con profumi di mela matura, cera d’api e gesso. Al palato ha complessità aromatica, una struttura molto potente e una decisa acidità. Un vino che conquista in ogni fase della degustazione.

Verticale Vorberg

1999Servito da una magnum, il vino si presenta di colore giallo paglierino, molto fresco, sapido, elegante con sensazioni minerali dove l’alcol è meno bilanciato rispetto ad altri millesimi.

 

2001Annata media ha comunque complessità olfattiva, sapidità, struttura e armonia in bocca.

2002In Alto Adige e a Terlano in particolare, rispetto al resto d’Italia, quell’anno c’era bassa pressione e il vento fohn che teneva lontana la pioggia. C’era, al tempo stesso, un’umidità abbastanza alta che ha botritizzato parzialmente le uve e creato un appassimento del 10%. Proposto in magnum, il vino esordisce con un naso complesso, note di idrocarburi, frutta, tra cui la pesca, fiori e muffa nobile. Annata equilibrata, con una bella struttura, note sapide e quasi salate, ha una buona persistenza gusto-olfattiva.

2004 – Nel bicchiere ha un colore giallo dorato intenso, al naso profumi delicati di frutta gialla matura, fiori, note erbacee. In bocca è complesso con un equilibrio bilanciato tra acidità e sapidità che lo rende fine. 

 

2006 – Millesimo accattivante all’esame olfattivo per le note minerali, di miele, frutta, fiori, prosegue nell’assaggio con persistenza, struttura e acidità. Giovane, dotato di grandi promesse, è ancora in fase embrionale.

2009 – Annata sul mercato da un mese, si presenta con profumi esuberanti di frutta che troveranno equilibrio nel tempo. Ottenuto da un’annata particolare rivela già un ottimo potenziale evolutivo.

Partecipare alla verticale del cru di pinot bianco, vitigno spesso non rispettato per la sua grandezza, è stata un’esperienza sensoriale unica. Le immagini che accompagnano questo articolo raccontano la patina sopra alcune bottiglie: è la prova inconfutabile della lunga maturazione avvenuta nel corso di decenni. 

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