Pucciarella e Trequanda: a Milano l’anteprima del nuovo corso enologico

Pucciarella e Trequanda: a Milano l’anteprima del nuovo corso enologico

Degustando
di Sara Missaglia
07 ottobre 2025

Due territori, due cantine, una visione comune. Dal Fondo Pensioni Cariplo alla sfida dei mercati nazionali, l’Umbria e la Toscana si presentano con vini identitari e innovativi. Tra le etichette simbolo, l’autoctono gamay del Trasimeno – che in realtà è grenache – ponte tra storia, terroir e futuro.

È stato Mauro Selva, Direttore Generale del Fondo Pensioni per il Personale Cariplo, ad aprire ufficialmente l’anteprima del nuovo corso enologico delle aziende agricole Pucciarella e Trequanda, al Garden Senato di Milano. Nel suo intervento Selva ha ripercorso le radici storiche del Fondo, che affondano quasi due secoli fa, quando nacque per garantire una previdenza ai dipendenti bancari. Nel tempo, tra scelte politiche e passaggi economici complessi, il Fondo si trovò a ereditare la proprietà di diverse aziende agricole: «Ecco perché – ha spiegato – la Cariplo è diventata proprietaria di una trentina di aziende. Nel 1942, con un Regio Decreto, fu riconosciuta la personalità giuridica al Fondo Pensioni e da allora queste aziende hanno rappresentato una sorta di giardino di casa, con un legame affettivo con i territori, i prodotti e l’ospitalità».

Da sinistra: Antonio Carbone, Mauro Selva ed Emanuele Bizzi

Oggi, ha proseguito Selva, la sfida è nuova: «Abbiamo deciso di credere nelle potenzialità inespresse delle nostre aziende, investendo nella loro ristrutturazione e posizionandole sul mercato. Non parliamo più soltanto di patrimonio fondiario, ma di imprese capaci di raccontare l’identità agroalimentare italiana attraverso tre filiere simbolo: vino, olio e carne».

Un percorso che parte da due realtà diverse ma complementari: Trequanda, 1.200 ettari di tenuta tra Val di Chiana e Val d’Orcia, azienda polifunzionale con vigne (circa 60 ettari vitati tra la Val di Chiana e la Val d’Asso all’interno della DOCG Chianti, della DOC Orcia e della IGT Toscana), oliveti, seminativi, allevamento di Chianina (circa 290 capi di altissima qualità genetica) e boschi; e Pucciarella, 300 ettari affacciati sul Lago Trasimeno tra i Comuni di Magione e Corciano in provincia di Perugia, con circa 85 ettari di vigneti, oliveti produttivi e seminativi. «Sono territori che – ha sottolineato Selva – non hanno ancora una fama vinicola internazionale, ma sono in grado di esprimere qualità primarie sempre più interessanti. Ecco perché abbiamo deciso di lanciare un nuovo corso, rinnovando identità, prodotti e strategie di mercato, con un orizzonte nazionale e non più soltanto locale». Il piano di crescita rappresentato da Selva, consolida l’investimento in due territori dall’elevata potenzialità agricola e vitivinicola, con un valore patrimoniale che si attesta sui 12 milioni di euro per Pucciarella e sui 18 milioni per Trequanda. Asset quindi di indubbio interesse.

Due territori, una visione comune

Il progetto abbraccia due aree di straordinaria vocazione agricola e turistica: la prima, Pucciarella, tra le aziende enoturistiche più rappresentative dell’Umbria, Cuore Verde d’Italia, pioniera del Metodo Classico nella regione e protagonista nella valorizzazione del vitigno Trasimeno Gamay. Un vitigno che, come rivelano le analisi genetiche, appartiene alla famiglia della Grenache: un dettaglio che arricchisce la narrazione di questo vino e lo lega a un ampio patrimonio viticolo mediterraneo.

E la seconda, Trequanda, nel cuore della Toscana, che unisce tradizione vinicola – con etichette Chianti DOCG e Orcia DOC – a un’offerta enogastronomica di eccellenza. L’azienda possiede la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, riconoscimento alla qualità turistico-ambientale, e rappresenta un polo agricolo che tiene insieme viticoltura, olivicoltura e allevamento della pregiata razza Chianina. Trequanda gestisce due residenze turistiche, una all’interno del borgo medioevale  arroccato su un’altura a 450 metri s.l.m., e l’altra in un agriturismo poco distante.

Il nuovo corso

Alla presentazione milanese erano presenti, accanto a Selva, anche Claudio Angelo Graziano (consigliere), Antonio Carbone (responsabile del patrimonio immobiliare) ed Emanuele Bizzi (direttore delle aziende agricole).

L’obiettivo condiviso è quello di coniugare crescita imprenditoriale e valorizzazione territoriale, con un approccio moderno alla brand identity e una strategia mirata al mondo Horeca. Le due aziende, con una produzione attuale di circa 100.000 bottiglie a Trequanda e 120.000 a Pucciarella, puntano a proporsi come poli di riferimento nel panorama enologico nazionale, senza rinunciare alla loro vocazione turistica e ricettiva. Pucciarella ha infatti sede in un castello in stile medioevale costruito nel 1717. Un salto di qualificazione importante, che risponde a nuovi criteri strategici: se le cantine e i loro prodotti sono noti a livello regionale, si punta ora al «sistema» Paese.

La masterclass

La conduzione della degustazione è stata affidata a Giuseppe Carrus, curatore della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso. Sei vini hanno raccontato con chiarezza la duplice anima del progetto: da un lato le radici e dall’altro il futuro, lungo un doppio asse che ha unito Umbria e Toscana.

Ca' de Sass – Trasimeno DOC Spumante Metodo Classico di Pucciarella

Pucciarella ha scelto di puntare sul Metodo Classico già a partire dagli anni ’90, accumulando negli anni una grande esperienza che oggi si traduce in precisione ed eleganza. Uve chardonnay in purezza, annata 2022, con una recente sboccatura. Il vino esprime un carattere vitale ed energico, una freschezza intrinseca che si accompagna a una luminosità solare tipica del clima dell’Italia centrale: la rotondità e la struttura evocano suggestioni mediterranee. La permanenza di 24 mesi sui lieviti regala profondità e definizione, mentre la carbonica, fine e ben integrata, dialoga armoniosamente con la materia del vino. Il dosaggio è brut, con 5 grammi di zucchero per litro, dosaggio calibrato che non appesantisce mai e non sfocia in alcuna dolcezza stucchevole, ma si fonde con la fragranza e la pienezza complessiva. Ne risulta uno spumante dall’equilibrio raffinato, che gioca su eleganza e bevibilità, mantenendo una grande agilità al palato.

Ca' degli Angeli – Trasimeno DOC Spumante Metodo Classico Rosé di Pucciarella

Millesimo 2022, pinot nero in purezza, con un affinamento di 18 mesi sui lieviti che conserva intatta la freschezza varietale. La scelta di vinificare uva rossa in Metodo Classico Rosé consente di cogliere appieno le caratteristiche primarie del vitigno: fragranza, croccantezza varietale e una nitida espressione di piccoli frutti rossi. Al naso emergono lampone, ribes e fragolina di bosco, accompagnati da una vena floreale delicata. Al palato sorprende per la dolcezza che non deriva da zucchero, ma da una sensazione di volume e rotondità materica, che si traduce in equilibrio e piacevolezza. La sapidità elegante e la freschezza persistente accompagnano un finale snello, mai ridondante, che unisce vitalità e precisione.

Sauvignon blanc – Toscana IGT 2024 di Trequanda

Un sauvignon di piena giovinezza, vibrante e luminoso, che porta con sé sia la fedeltà al vitigno sia la reinterpretazione del terroir toscano. Al naso si apre con note tropicali, tra frutto della passione e mango, a cui si aggiungono fiori di sambuco e richiami agrumati di scorza e foglia di limone. L’impronta aromatica è cristallina ed elegante. In bocca si percepisce una piacevole intensità, con freschezza e persistenza sapida che derivano da vigne radicate in suoli particolari, ricchi di arenarie e sale. Il corpo è ben calibrato: volume e quota alcolica dialogano con la spinta acida e con la struttura del vino, creando un’alternanza dinamica e piacevole. È una lettura territoriale originale, che coniuga il carattere varietale tipico del vitigno con un accento tutto toscano, più caldo, avvolgente e identitario.

Plèstina – Trasimeno DOC Gamay 2024 di Pucciarella

È l’antico nome del Lago Trasimeno, così come riportato negli scritti dello storico Appiano. Il colore del vino è un rosso rubino luminoso con riflessi porpora vivi. Al naso un bouquet ampio e intrigante: lampone, fragola, cassis, fragoline di bosco, seguiti da spezie sottili come chiodi di garofano e pepe nero, con accenni di erbe aromatiche e richiami agrumati di arancia sanguinella. Nonostante la denominazione riporti il nome gamay, in realtà si tratta di grenache: si tratta di una famiglia di vitigni con oltre l’80% del DNA condiviso, che comprende anche cannonau e alicante. Questo intreccio storico e ampelografico racconta la complessità dell’Italia centrale e i legami con il Mediterraneo, che in questo vino trovano una matrice importante anche in sottosuoli di natura argilloso-calcarea, composti principalmente da galestro. Il vino, infatti, mostra tratti tipici della grenache, come i descrittori floreali di rosa e la naturale tendenza, nelle annate calde, a innalzare il grado alcolico. La vinificazione prevede solo acciaio per una bocca che si distingue per freschezza e agilità, con un corpo equilibrato e una trama sapida che sostiene un profilo di grande identità. È un rosso che sa essere territoriale e, allo stesso tempo, in dialogo con la più ampia cultura vinicola mediterranea.

Orcia Sangiovese DOC Riserva 2021 di Trequanda

Un sangiovese in purezza, dal colore rosso rubino intenso con riflessi granati, affinato in botte grande per rispettare e valorizzare la finezza del vitigno. Il profilo aromatico si muove tra frutta rossa – ciliegia, mora di rovo, mirtillo – e note floreali di violetta appassita e geranio, con eleganti tocchi balsamici mentolati. È un vino che non punta sulla muscolarità o sulla potenza, ma sulla freschezza e sulla scorrevolezza. Al palato risulta asciutto, persistente, con un tannino ancora giovane e leggermente imbrigliato che lascia intravedere un futuro promettente in termini di evoluzione. L’impostazione complessiva è giocata sulla levità e sulla profondità aromatica: un sangiovese che parla di eleganza e attesa più che di forza e muscolarità.

Egille – Trasimeno DOC Rosso Riserva 2022 di Pucciarella

Si tratta di Agilla, ninfa che, insieme all’amato Trasimeno, è protagonista della leggenda legata al lago e alla sua origine. Un blend di sangiovese, cabernet e merlot, per un vino che si distingue dai precedenti per densità e struttura. È un rosso fitto, materico, con un’impostazione rigorosa che richiama uno stile dal respiro più internazionale. Al naso dominano le note di ciliegia sotto spirito e prugna matura, intrecciate a spezie dolci come vaniglia e cannella. L’assemblaggio di uve autoctone e internazionali dà vita a un vino solido, compatto, che si smarca dalle interpretazioni più classiche del territorio del Trasimeno per avvicinarsi a un linguaggio più globale, pur mantenendo la precisione tecnica e la riconoscibilità del lavoro di cantina. Grazie anche alla maturazione in legno per almeno 18 mesi, il vino punta sulla concentrazione e sulla materia, pensato per chi cerca profondità e rigore stilistico.