Triacca, 50 anni di festa tra Valtellina e Chianti Classico

Triacca, 50 anni di festa tra Valtellina e Chianti Classico

Degustando
di Sara Missaglia
30 settembre 2019

La Gatta e La Madonnina, due tenute che hanno fatto la storia dell'azienda della famiglia Triacca. Domenica 29 settembre la grande festa a Bianzone con più di 700 persone.

Il 2019 è un millesimo importante: non solo per l’imminente vendemmia che si presenta sotto i migliori auspici, ma per una ricorrenza da ricordare per la Casa Vinicola Triacca che, esattamente 50 anni fa, acquistò due tenute a cui sono legati i vini che ne hanno fatto la storia. La Gatta, antico monastero domenicano a Bianzone, nel cuore della Valtellina, acquistata nel 1969, e La Madonnina, a Greve in Chianti, nella zona del Chianti Classico. 

Due regioni diverse, Lombardia e Toscana, due vitigni differenti, nebbiolo e sangiovese, ma un’unica volontà: una produzione vitivinicola di eccellenza, che fosse espressione del territorio e che potesse tradursi in un progetto ambizioso anche per le generazioni a venire. 

Il 29 settembre presso la Tenuta La Gatta una grande festa aperta integralmente al pubblico ha sottolineato questo anniversario: più di 700 persone tra le splendide sale della tenuta cinquecentesca, le terrazze e i giardini affacciati sui vigneti, e le vigne diventate insolitamente teatro di incontri ed aperitivi.  

Giovanni, Luca e l’intera Famiglia Triacca sulla soglia: la quarta generazione schierata e pronta a raccontare la storia di una famiglia di viticoltori svizzeri innamorati dell’Italia, coraggiosi nell’effettuare investimenti rilevanti in territori così diversi. La Gatta non è solo il quartier generale valtellinese della cantina, ma è una gemma elegante e ricca di storia tra i vigneti terrazzati che la circondano: un luogo fuori dal tempo, in posizione totalmente assolata, osservatorio privilegiato della valle e delle Alpi che la circondano. Nebbiolo e ancora nebbiolo, fino a perdersi nelle verticalità dei pendii alle spalle della tenuta: il sole e la luce di settembre regalano calore e colore, tra le tante sfumature di verde dei tralci e il viola acceso dell’uva. 

«Un accorpamento di questa natura rappresenta un unicum in Valtellina – spiega Luca Triacca –. 13 ettari intorno alla Tenuta La Gatta che danno origine alle nostre uve». Alle nostre spalle i vigneti del Prestigio, uno dei vini di punta della cantina: l’orientamento dei filari non è lungo la pendenza della montagna, ma prevede un assetto longitudinale, che favorisce una parziale meccanizzazione del vigneto e l’appassimento in pianta di uve nebbiolo, vendemmiate alla fine di novembre. 

Nelle sale interne della tenuta a Bianzone fotografie e video testimoniano una storia di successo, con un costante afflusso di appassionati, visitatori ed esperti, pronti a degustare vini in abbinamento a cibi del territorio. Una festa e tanti brindisi: perché 40 ettari vitati in Valtellina e 100 in Toscana non sono solo un’importante realtà enologica, ma rappresentano una responsabilità dal punto di vista produttivo, e di cura e tutela dell’ambiente. 

Durante la giornata di festa il Presidente di AIS Lombardia Hosam Eldin Abou Eleyoun il Responsabile dei Degustatori di Lombardia e Delegato AIS di Mantova Luigi Bortolotti hanno avuto il privilegio di prendere parte ad un’esclusiva degustazione di vini selezionati per il Cinquantesimo: calici di Toscana e Valtellina, in un immaginario asse tra sangiovese, cabernet sauvignon, merlot e nebbiolo. In cabina di regia i tre enologi che oggi firmano i successi dei vini Triacca: Luca Triacca, che riveste anche il ruolo di responsabile di produzione, Barbara Tamburini e Vittorio Fiore che svolgono da molti anni consulenza enologica per la casa vinicola. Calici di Chianti Classico seguiti da Valtellina Superiore Riserva La Gatta e un’interessante verticale di San Domenico e del Monastero: gli sforzati in modalità 2.0, dotati di alta bevibilità per un vino che oggi può essere pensato anche in accompagnamento a piatti gastronomici, mettendo finalmente in soffitta quell’espressione “vino da meditazione” che lo ha relegato a fine pasto per interi decenni. 

In chiusura il Vino del Presidente, da uve moscato rosa: dolcezza in ricordo di Carlo Azeglio Ciampi e della sua visita in Valtellina nel lontano 2003: un vino passito da uve nebbiolo, dal colore rosso rubino seducente ed intrigante, dotato di una florealità elegantissima, e di freschezza e sapidità da vendere. Un prodotto limitato per numero di bottiglie prodotte e riservato alle occasioni di festa. Le candeline si spengono alzando i calici, prosit: ci rivediamo sicuramente prima dei prossimi 50 anni.