Un lago di... Lugana!

Un lago di... Lugana!

Degustando
di Davide Bonassi
28 agosto 2008

Nella suggestiva cornice di Piazza Betteloni prospiciente il lago, il Consorzio Tutela Lugana DOC ha promosso, lo scorso 17 agosto, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Peschiera del Garda, un interessante banco di assaggio di ben 42 Lugana, annata 2007, di 42 aziende differenti...

Una ghiotta opportunità offerta a tutti gli enoappassionati per esercitare le proprie capacità sensoriali, ricercando le differenze stilistiche dei vari produttori e l'impronta particolare che ogni zona sa dare ai vini, anche in una DOC che insiste sulla superficie di soli 5 Comuni. L'assoluta comparabilità dei vini (tutti dichiarati vinificati e affinati solamente in acciaio) è stata garantita al fine di permettere a tutte le persone che nel corso della serata si sarebbero avvicinate al banco di assaggio di esprimere la propria terna preferita per piacevolezza. Sulla base dei voti espressi in questa serata e in un'altra tappa dalla medesima impostazione, svoltasi nel mese di luglio a Sirmione, saranno assegnati i premi che il Consorzio consegnerà a fine anno alle cantine partecipanti al Concorso Stella del Garda. Dietro al banco trovo Carlo Veronese, Responsabile Area Tecnica per il Consorzio, coadiuvato da Elena Zordan, e con loro scambio qualche chiacchiera per capire meglio i contorni dell'annata proposta in assaggio. Per Veronese il 2007 è da ritenersi una bella annata, con vini che hanno ampiamente incontrato i favori del mercato. Infatti le giacenze presso le cantine esistono ma sono poche, e dovrebbero essere giusto sufficienti a garantire l'imbottigliamento per il periodo settembre 2008 - marzo 2009, cioè fino all'arrivo del Lugana della nuova vendemmia (2008). Il Lugana vive un momento di mercato estremamente favorevole, con l'estero, in particolare la Germania, a far man bassa. L'andamento positivo è inoltre testimoniato anche dal mercato dell'uva, dinamico e frizzante. Molte aziende hanno infatti già chiuso contratti di acquisto delle uve fin dal mese di giugno, segno della notevole rischiesta di prodotto.

Il successo di questa DOC ha trovato un ulteriore momento di consolidamente nell'introduzione del Piano Controlli gestito, a partire dal 1° gennaio di quest'anno, direttamente dal Consorzio. Il Piano ha infatti permesso di estendere "erga omnes", cioè anche ai non consorziati, l'insieme dei controlli di competenza del Consorzio. Ciò ha permesso di elaborare una fotografia più dettagliata di quello che la realtà produttiva del Lugana in effetti è, e sulla base di quella si potranno gestire più efficacemente le varie politiche di governo della denominazione nel suo complesso. Un dato rende evidente il cambio di prospettiva che ciò ha determinato: il Lugana da realtà da sempre valutata, con riferimento alle sole realtà consorziate, in termini di 3-4 milioni di bottiglie annue, è ora vista come una zona vitivinicola che esprimerà, già entro la fine di quest'anno, qualcosa come 7,5 milioni di bottiglie etichettate. Di queste scopro, tra l'altro, che solo circa 200.000 saranno quelle di Lugana Superiore per l'annata 2007. Veronese conferma, addirittura, che il successo di alcune linee di prodotto ha spinto alcuni produttori alla conversione di Lugana Superiore in Lugana "base" per poterne disporre commercialmente in tempi più rapidi.

L'assaggio delle 42 etichette ha evidenziato un buon numero di Lugana (io ne ho contati più di una dozzina, all'incirca un terzo dei vini proposti in assagio), saldamente ancorati al terroir: all'olfatto note fruttate, floreali e minerali in elegante amalgama tra loro ed espresse con intensità delicata; al gusto nota nervosa tipica, data dalla vibrante freschezza acidica e dal ricco corredo minerale che conferisce a questo vino, di norma, un'apprezzabile sapidità. Altri vini hanno mostrato una grande qualità derivante da una sicura e tecnicamente ineccebile lavorazione in cantina, che ne ha smorzato però in parte l'identità territoriale e di vitigno. In sostanza questi vini hanno evidenziato soprattutto la ricerca di nasi intensi, caratterizzati da note fruttate mature e dolci, e una fase gustativa sbilanciata verso le morbidezze. Altri ancora invece hanno mostrato quanto quel 10% di altre uve a bacca bianca, che il disciplinare ammette, possa rischiare di rubare un pò troppo la scena al Turbiana. Tuttavia, pur nella varietà delle interpretazioni, anche sotto la "crosta" ora morbida o ora aromatica di alcuni vini, il nerbo della Turbiana è rimasto sempre percepibile, a riprova delle qualità di fondo che questo vitigno trae dal rapporto privilegiato che ha saputo costruire nei secoli con le terre della Lugana.

Chapeau al Consorzio che non ha operato una selezione preventiva dei vini, ma ha rimandato al consumatore l'onere-onore di esprimere quale debba essere la piacevolezza del Lugana (si sa, non si disputa dei gusti!). Si può ritenere che il mantenimento e la gestione del meritato successo del Lugana richieda fin da subito rinnovati sforzi da parte del Consorzio finalizzati alla convergenza verso un profilo organolettico che prima di tutto sia saldo nelle sue radici tipiche, e solo successivamente privo di pregiudizi verso la modernità della tecnica enologica e dei gusti prevalenti sui mercati di consumo finali. PROSIT!

Allegato: elenco vini in degustazione
Allegato: resoconto piano controlli per anno 2007

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