Novità dai disciplinari di produzione in Sicilia, Veneto e Toscana

Novità dai disciplinari di produzione in Sicilia, Veneto e Toscana

Diritto diVino
di Paola Marcone
02 gennaio 2025

Gli ultimi cambiamenti di alcuni disciplinari di produzione alla fine del 2024: Sicilia DOC e Pantelleria DOC in Sicilia, Lessini Durello DOC in Veneto, San Gimignano DOC e Vernaccia di San Gimignano DOCG in Toscana

“SICILIA” DOC

Variazioni nella composizione ampelografica delle diverse tipologie sono le novità della denominazione insulare.

Il Bianco, anche passito, vendemmia tardiva, superiore e riserva vede affiancare all’Insolia, al Catarratto, al Grillo, al Grecanico e allo Chardonnay, anche la possibilità di utilizzo di Viognier e Sauvignon.

Per il Rosso, anche vendemmia tardiva, passito e riserva è stata prevista la possibilità di utilizzo anche di Merlot, Cabernet Sauvignon e Nerello Cappuccio, oltre che i già consentiti Nero d’Avola, Frappato, Nerello mascalese Perricone, e Syrah.

Il Rosato ha visto aggiungere al Nero d’Avola, Frappato, Nerello mascalese, Perricone, e Syrah la possibilità di utilizzo di Merlot, Cabernet Sauvignon, Nerello Cappuccio e Nocera, uva autoctona calabrese piuttosto diffusa nel versante orientale siciliano.  

Per lo Spumante rosato, infine, sono stati introdotti Merlot, Cabernet Sauvignon, Nerello Cappuccio e Nocera accanto al Nerello Mascalese, Nero d’Avola, Pinot nero, e Frappato.

Tutte le basi ampelografiche di tutte le tipologie prevedono l’utilizzo dei vitigni descritti per almeno il 50%, da soli o congiuntamente.

Per la versione Spumante rosato è stato poi anche specificato che è ammesso per un massimo del 15%, l’utilizzo di uve provenienti dai vitigni a bacca bianca non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Sicilia.

“PANTELLERIA” DOC

La novità per questa storica denominazione, che tutela vini ottenuti nell’intero territorio dell’isola di Pantelleria ed esclusivamente con uve del vitigno Zibibbo (ad eccezione della tipologia Bianco, anche frizzante, per la quale sono consentite, oltre allo Zibibbo e fino al 15%, anche altre uve bianche ammesse dalla Regione) riguarda sostanzialmente la significativa possibilità di indicare in etichetta e presentazione dei vini il nome geografico “Sicilia”, più ampio rispetto a quello della denominazione.

Se indicato, infatti, viene specificata la precisa successione, il font il colore e l’altezza dei caratteri in cui i diversi termini debbono essere riportati: il riferimento geografico “Sicilia" deve seguire la denominazione “Pantelleria” e figurare al di sotto della dicitura estesa o del relativo acronimo DOC oppure DOP (laddove fosse utilizzata l'espressione unionale).

“LESSINI DURELLO” O “DURELLO LESSINI” DOC

La denominazione veneta ha introdotto significative novità nella produzione spumantistica tutelata, riservando ormai protezione solo ai prodotti elaborati con metodo Martinotti o Charmat ed eliminando la tipologia fino ad oggi prevista “Lessini Durello” o “Durello Lessini” spumante metodo classico, anche riserva.

Con le modifiche recentemente introdotte infatti è rimasta ammissibile solo la tipologia “Lessini Durello” o “Durello Lessini” spumante prodotto con metodo Martinotti o Charmat, con base ampelografica sempre Durella per almeno 85% e che alle versioni dosaggio zero e demisec già tutelate ora vede aggiungere quelle extra brut, brut, extra dry e dry

“SAN GIMIGNANO” DOC 
“VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO” DOCG

Come ormai parecchie denominazioni toscane anche quelle legate all’areale di San Gimignano hanno introdotto l’obbligo (e non solo la possibilità quindi) di riportare in etichetta il termine geografico “Toscana”. 

Nell’etichettatura della denominazione “San Gimignano” quindi deve sempre essere scritta integralmente la seguente dicitura e secondo questa precisa successione: 

Denominazione di Origine Controllata (o l’acronimo DOC) 

Tipologia (menzione Riserva se prevista) 

Toscana 

Nell’etichettatura della denominazione “Vernaccia di San Gimignano” deve invece sempre essere scritta integralmente la seguente dicitura con quest’ordine:

Denominazione di Origine Controllata e Garantita (o l’acronimo DOCG) 

Riserva (se si tratta di questa tipologia) 

Toscana

In entrambi i disciplinari poi sono minuziosamente puntualizzati tipo, stile, spaziatura, tonalità e intensità colometrica dei caratteri da utilizzare, specificati anche in altezza massima rispetto alla denominazione. 

Le modifiche fanno comunque salvo lo smaltimento dei vini derivanti dalle vendemmie 2024 e precedenti, fino ad esaurimento delle rispettive scorte.